Cosa cambierà

Meno docce, no a forno e lavastoviglie insieme: come ridurre i consumi

Il piano dell’Unione europea prevede una riduzione del 5% dei consumi giornalieri e del 10% mensili. Ecco come potranno tradursi anche in Italia a breve

Meno docce, no a forno e lavastoviglie insieme: come ridurre i consumi

Se sul price cap non c'è ancora un accordo a livello europeo e si tornerà a parlarne per fine mese, con la riunione straordinaria dei ministri dell'Energia, qualche passo avanti si fa sul fronte della riduzione dei consumi. 

Il piano europeo è ora una bozza, ma le indicazioni sono significative e porteranno presumibilmente a un cambio di abitudini anche per i cittadini italiani. Ad esempio, sarà difficile se non impossibile tenere in funzione contemporaneamente il forno e la lavatrice o la lavastoviglie, perché si rischiederebbe si sforare rispetto alla quota di consumo che sarà consentita ogni giorno.

 

Il piano europeo: taglio del 5% dei consumi al giorno

Il testo c'è già, anche se in forma di bozza. I paesi dell'Unione potranno decidere come applicarlo, ma le linee guida generali andranno rispettate e una delle indicazioni più importanti riguarda il taglio ai consumi elettrici, che dovrà essere del 5% al giorno. Dovrebbe essere "spalmato" su 3 o 4 fasce orarie" definite "di punta" e individuate singolarmente dai singoli Stati. 

Il target di riduzione dei consumi, però, sarà anche mensile e fissato nel 10%. Questo significa, in termini pratici, che non si potrà superare una soglia massima di megawatt/ora nelle ore indicate e dunque anche che non si potranno tenere accesi contemporaneamente più elettrodimestici energivori. 

La Commissione europea ha presentato il documento con le informazioni dettagliate in occasione del discorso sullo "stato dell'Unione" che la presidente, Ursula von der Leyen, ha tenuto oggi all'Europarlamento. 

 

Il discorso sullo Stato dell'Unione: parole "di guerra"

Si è trattato di un discorso di un'ora, per indicare le priorità dell'Unione europea, in un momento di crisi economica ed energetica, che segue i due anni di pandemia. Per la presidente, Ursula von der Leyen, è stato il terzo discorso sullo Stato dell'Unione di fronte al Parlamento europeo, durante il quale ha sottolineato l'appoggio all'Ucraina nella guerra contro la Russia. La presidente della Commissione si è presentata, non a caso, accompagnata da Olena Zelenska, moglie del leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, accolta da una standing ovation da parte dell'aula. 

Poi l'annuncio delle misure per il contenimento energetico.

 

Cosa chiede l'Europa a consumatori e produttori

Il primo provvedimento è un tetto ai profitti delle imprese che producono energia elettrica a basso costo, cioè i cosiddetti "produttori inframarginali", che producono da fonti alternative al gas e che in questo momento sono meno costose, ma "agganciate" al prezzo del gas stesso, quindi molto più remunerative. Secondo le stime dell'Ue, con i prelievi degli extragettito si potranno ricavare 140 miliardi di euro per ogni Paese. Von der Leyen ha anche assicurato interventi "per abbassare il prezzo del gas", ma non necessariamente tramite il price cap, che "rimane al vaglio" e che non ha trovato consenso unanime a livello europeo. A ottobre sarà anche modificata la normativa generale relativa agli aiuti di Stato, per le aziende energetiche che vivono una condizione di crisi, mentre si interverrà anche sul Ttf, ossia l'indice di riferimento per il prezzo del gas, che viene fissato alla Borsa di Amsterdam. Secondo von der Leyen i consumatori finali "dovrebbero poter trarre vantaggio dalle fonti rinnovabili a basso costo, quindi occorrerà "arginare l'influenza del gas sul prezzo dell'energia elettrica". 

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