
All'inizio del conflitto le attenzioni si erano rivolte al grano e uno dei primi effetti era l'allarme per l'aumento del costo della pasta. Poi sono arrivati i problemi legati alle forniture di gas e, successivamente, anche quelli connessi all'aumento generalizzato dei prezzi proprio per il caro carburante che ricade sulla filiera dei trasporti.
Di recente è arrivata anche la decisione di cambiare le tessere sanitarie italiane, emesse di nuove senza il microchip per le difficoltà di approvvigionamento di materie prime.
Adesso arriva un nuovo allarme: il prossimo prodotto a risentire della crisi potrebbero essere le bibite gassate (compresa l'acqua), a causa del rincaro dei prezzi dell'anidride carbonica.
Aumenta il costo di acqua minerale, succhi di frutta e bibite gassate
I numeri parlano chiaro: l'acqua minerale ha visto un aumento dei costi dell'10,5%, ma non va meglio se si guardano i listini di succhi di frutta e bibite gassate, dove l'aumento è pari a 7 punti percentuali.
Una delle conseguenze, unita alla difficoltà di reperire anidride carbonica, è che anche le bevande gassate, quelle che negli Usa sono comunemente chiamate "soda", rischiano di ridursi sensibilmente dagli scaffali dei supermercati.
La birra Carlsberg avverte: "bionde" a rischio
L'allarme non riguarda solo le bevande analcoliche, ma anche uno degli alcolici più diffusi: la birra. Non a caso, come riferisce l'Agi, pochi giorni fa il birrificio danese Carlsberg ha avvertito che potrebbe interromprere la produzione nel proprio stabilimento in Polonia. Il motivo sarebbe proprio la mancanza di CO2. A questo, come ha spiegato il portavoce della stessa azienda di produzione della "bionda", si aggiunge anche la difficoltà nella refrigerazione, che utilizza sempre anidride carbonica.
Un'altra conseguenza, oltre a quella che riguarda l'importante birrificio, che conta per il 20% sul mercato, è che i prezzi aumentino anche per gli utenti finali.
Codacons preoccupato
A confermare la preoccupazione è anche l'associazione dei consumatori Codacons, che ha anche presentato un esposto all'Antitrust sull'operato dei principali produttori di CO2. Il sospetto è che non facciano tutto il possibile per garantire il necessario approvvigionamento per il mercato alimentare e per la produzione, appunto, di bevande gassate, analolici, alcolici e anche acqua minerale.