Giorni cruciali

Draghi all’Onu: “Uniti contro Putin”, dall’Ue presto altre sanzioni

Standing ovation per Zelensky all’Assemblea delle Nazioni Unite. Il premier accalamato da Biden rassicura sulla linea dell’Italia anche dopo le elezioni

Draghi all’Onu: “Uniti contro Putin”, dall’Ue presto altre sanzioni

Nel terzo e ultimo giorno a New York per il premier, Mario Draghi incontra il segretario delle Nazioni Unite che gli dichiara la propria gratitudine, mentre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky riceve una standing ovation dopo il suo intervento in collegamento.

Intanto l'Unione europea pensa a nuove sanzioni, che questa volta colpiscano il settore dell'industria per limitarne le capacità belliche. 

Il punto.

 

Draghi all'Onu. Guterres lo elogia

"Siamo grati per la tua partnership. Sei un vero campione del multilateralismo". Con queste parole del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, il premer Mario Draghi ha concluso la tre giorni a New York, dopo aver ricevuto riconoscimenti per la sua figura di statista e dopo l'intervento alle Nazioni Unite.  

"Siamo estremamente grati per la tua leadership a livello internazionale, per la capacità che hai avuto insieme all'Italia di portare avanti e sbloccare dossier molto importanti. Hai dato un contributo eccezionale - ha dichiarato Guterres - Sei un vero campione del multilateralismo". 

Draghi, infatti, ha partecipato alla 77esima assemblea generale delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro, prima di partire per Roma. 

 

Draghi e l'intervento al Palazzo di Vetro

Il presidente del Consiglio, a pochi giorni dal voto in Italia, è intervenuto esortando l'Onu a unire gli sforzi: "Questo è un momento in cui l'unica risposta possibile è unire i nostri sforzi alle Nazioni Unite - ha detto il premier riferendosi alla situazione ucraina - Mi ha colpito come in questi giorni, durante l'Assemblea Generale, molti discorsi abbiano citato la Carta delle Nazioni Unite. Firmarla è stata una delle cose migliori che l'umanità abbia fatto. Questa istituzione - ha proseguito Draghi - dovrebbe avere sempre un ruolo di guida". 

In conclusione Draghi ha confermato l'appoggio italiano all'Onu e al suo segretario generale: "Fammi sapere cosa possiamo fare per promuovere ulteriormente la causa delle Nazioni Unite in Europa. Siamo a tua disposizione". 

 

Il dopo Draghi sull'appoggio all'Ucraina

Il pensiero da New York è corso all'Ucraina, tanto più che a New York era presente anche la moglie del presidente ucraino, Olena Zelenska, alla quale Draghi ha rivolto un breve saluto, in occasione del ricevimento al museo di Scienze naturali a Central Park, offerto dal presidente statunitense, Joe Biden. 

Zelenska ha ringraziato il premier italiano mentre la Casa Bianca si è detta convinta che la linea dell'Italia non cambierà dopo il voto. Tramite un proprio funzionario, ha fatto sapere: "Non crediamo che, a prescindere dall'esito del voto l'Italia in qualche modo si sfilerà dalla coalizione occidentale dei Paesi che sostengono l'Ucraina. Crediamo che neppure i nostri partner chiare in Europa lo pensino, anche se questo non significa che sarà esattamente lo stesso che con Draghi. Ma pensiamo che questa narrativa 'da fine del mondo' sulle elezioni italiane non corrisponda con le nostre aspettative di cosa accadrà". 

 

Europa pronta a nuove sanzioni

Intanto da Bruxelles arriva la notizia di nuove sanzioni che l'Unione europea vuole adottare nei confronti di Mosca. L'Alto Rappresentante degli Affari Esteri e vicepresidente della Commissione europea, Joseph Borrell, ha sottolineato: "Continueremo il nostro supporto militare a Kiev". 

Le parole si aggiungono alla decisione del Consiglio degli Affari esteri straordinario, convocato dopo la notizia della mobilitazione di 300mila riservisti da parte di Putin: "Continueremo ad aumentare il nostro supporto militare all'Ucraina e studieremo un nuovo pacchetto di sanzioni che prenda di mira i settori dell'economia russa e nuova lista di individui", ha fatto sapere Borrell. 

La nuova linea dovrebbe essere concordata anche con altri partner extra Ue. 

Il Regno Unito, ad esempio, ha fatto sapere che garantirà l'appoggio militare a Kiev fino alla vittoria.

A dispetto delle indiscrezioni degli 007 statunitensi, invece, la Corea del Nord ha megato di aver fornito armi o munizioni a Mosca, smentendo la notizia di "traffici" con il Cremlino e assicurando che non esistono piani relativi all'export militare con la Russia. 

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