I voti alla Nazionale di Mancini

Pagelle Nations League: l’Italia vince e convince. Lunedì l’Ungheria

La Nazionale di Mancini 2.0 funziona e riesce a battere nuovamente gli inglesi, ad un anno di distanza dalla finale a Wembley. Bene la difesa. Raspadori top

Pagelle Nations League: l’Italia vince e convince. Lunedì l’Ungheria

L’Italia vince di nuovo con l’Inghilterra, rimanendo viva nel girone di Nations League. La decide Raspadori nel finale, segnando un goal da capogiro. Ottima anche la fase difensiva, dove Toloi ha dimostrato di essere un giocatore intoccabile. Bonucci geometrico nei lanci, Acerbi finalmente ritrovato. Di Marco gioca da trequartista, mentre Di Lorenzo si sacrifica su tutta la fascia. Adesso la partita con l’Ungheria, già prima, diventa essenziale.  Ecco le pagelle di questa gara: un inizio di ciclo, che porta maggiori certezze nella testa della corazzata azzurra. 

 

Nations League, le pagelle degli Azzurri:

Gianluigi Donnarumma voto 6,5: Una prima parte di gara tranquilla a livello di interventi, anche se i fischi da parte di San Siro lo hanno letteralmente massacrato. Nella ripresa poi, riesce a diventare fondamentale con un paio di interventi notevoli: in particolar modo, una doppia parata ravvicinata semplicemente straordinaria. Con i piedi rischia ancora troppo, seppur sia un faro di riferimento su cui appoggiarsi in fase di manovra. Spesso tendiamo a dimenticarci che è ancora un ragazzo giovanissimo. 

 

Francesco Acerbi voto 6,5: Nonostante lo scetticismo generale sulla sua titolarità, propone una prestazione sufficiente e, soprattutto, convincente. Sta pian piano dimenticando i tempi bui in cui ha visto poco il campo, riprendendo finalmente a giocare con una condizione fisica buona. Essenziale a livello di palleggio, visti i suoi pregiati piedi nell’impostare: più volte cerca il lancio lungo, accelerando così l’azione d’attacco. Una pedina recuperata, un veterano da cui imparare, specie per le tante promesse presenti nel gruppo degli azzurri.

 

Rafael Toloi voto 7: Tra i migliori in campo. Con la maglia azzurra diviene sempre una sorpresa, vista anche la grande disponibilità che mette nel giocare in diversi ruoli del campo. Porta palla fino alla trequarti, cercando di alzare il baricentro offensivo del gruppo. Chiude alla perfezione tutti i traversoni avversari, impedendo praticamente ogni tipo di stacco da parte delle punte inglesi. Un muro sulle conclusioni, dove coraggiosamente si lancia, evitando così la parata a Donnarumma. Un pilastro intoccabile.

 

Leonardo Bonucci voto 6,5: Ha messo tutta la rabbia accumulata nelle ultime settimane, in novanta minuti di partita. Un leone, che tenta sempre di giocare egregiamente, senza mai limitarsi a giocate scontate. Ha un lancio con la palla geometrico, dove spesso trova le due punte, consentendo degli attacchi alternativi. In mezzo all’area lotta senza sosta con Kane, risultando alla fine il  vincente nel duello. Un giocatore che ha ancora tanto da dire e che aspetta ulteriori occasioni per potersi confermare. Nonostante le panchine con Max. 

 

Giovanni Di Lorenzo voto 6,5: Un giocatore su cui si può puntare sempre. La leadership è diventata parte del suo DNA, visto che richiama continuamente i compagni, cercando di mantenere un certo equilibrio tra difesa e centrocampo. Alterna ottime chiusure difensive (specie sulle palle alte) e attacchi in avanti da paura, come il colpo di tacco per Raspadori. Nonostante l’età non proprio giovanissima, stupisce la continua crescita di questo ragazzo, non a caso capitano di una grande squadra come il Napoli. 

 

Bryan Cristante voto 6,5: Un guerriero. Assolutamente essenziale nel coprire i buchi lasciati dai compagni, facendosi trovare in tutte le zone del campo. Grazie a questo apporto difensivo, permette a Barella di salire, senza preoccuparsi di dover coprire la mediana. Un giocatore che sta maturando del tutto e che, si è anche preso lo sfizio di andare verso la porta un paio di volte. Un jolly importante, che può diventare uno dei leader di questo nuovo gruppo azzurro.

 

Jorginho voto 6: Continua il suo periodo di incostanza, dove fatica ad imporre una manovra rapida, tentennando eccessivamente nelle scelte tecniche. Scherma con poca cura la difesa, facendosi imbucare alle spalle più di una volta. Probabilmente il momento più complesso degli ultimi anni per lui, deve ritrovare serenità e certezze nelle giocate. Nel finale sale di livello, aiutando soprattutto in fase di copertura, visto che spesso gli inglesi hanno tentato di passare per vie centrali per bucare la difesa azzurra. Serve una palla deliziosa a Di Marco, che però colpisce il palo. 

 

Nicolò Barella voto 5,5: Quando veste la maglia azzurra, da sempre la sensazione di peccare nell’atteggiamento, non risultando un leader, come con la maglia nerazzurra. Non aiuta molto in fase difensiva, rimanendo perlopiù in avanti e aspettando il momento giusto per l’inserimento. Fatica a trattenere Rice a livello fisico, perdendo più di una volta lo scontro corpo a corpo. Tenta alcune conclusioni da fuori, ma con scarsi risultati.

 

Federico Di Marco voto 7: Una prestazione superlativa, dove ha finalmente dimostrato di essere un terzino di alto livello. Un giocatore completo, capace di mettere in pratica attacchi continui e allo stesso tempo, un'ottima concentrazione difensiva. Con i piedi è tra i migliori in campo, visto che i suoi cross sono fonte di pericolo continuo e anche a livello di tiri, si rivela sempre pericoloso. Non è un caso che colpisca in pieno un palo nel finale, sfiorando il raddoppio. 

 

Giacomo Raspadori voto 7,5: Alla fine la decide lui. Il bravo ragazzo scuola Sassuolo, si destreggia da campione con la maglia numero dieci sulle spalle. Una responsabilità che però probabilmente non sente, o almeno non sembrerebbe sentire. Si inventa un goal epico, tra stop e conclusione da fuori, che assicura i tre punti agli azzurri. La crescita nel Napoli è evidente: ha finalmente acquisito la dote della calma, gestendo con intelligenza le scelte palla al piede. In prospettiva ha un futuro roseo.

 

Gianluca Scamacca voto 6: Un lottatore. La crescita in Inghilterra si vede, ha acquisito la mentalità giusta per mettersi a disposizione del gruppo. Indubbiamente meno egoista e maggiormente propenso al palleggio con i compagni. Lotta come un gladiatore in mezzo ai robusti centrali inglesi, riuscendo comunque a destreggiarsi con una certa semplicità. Manca ancora però la freddezza sotto porta, che lo poterebbe ad essere un giocatore sicuramente superiore. 

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