10 anni dopo il giglio

La nuova vita dell’ex comandante Schettino: dalla cella al pc

Condannato a 16 anni per il disastro della Costa Concordia, di dieci anni fa, Francesco Schettino potrebbe occuparsi di digitalizzare processo come Ustica

La nuova vita dell’ex comandante Schettino: dalla cella al pc

Le immagini di quanto asccaduto dieci anni fa sono ancora impresse nella memoria di molti. Era il 13 gennaio del 2012, infatti, quando la nave da crociera Costa Concordia rimase incagliata poco distante dalla costa dell'Isola del Giglio. Per quell'incidente è stato condannato il comandante di allora, Francesco Schettino, per il quale i giudici hanno deciso una pena di 16 anni di reclusione

Ora, però, potrebbe lasciare la sua cella nel carcere di Rebibbia, per occuparsi di digitalizzare atti di processo, compreso quello di Ustica. 

 

Schettino pronto a lasciare il carcere

Secondo fonti vicine all'ex comandante, Schettino potrebbe uscire dalla casa circondariale di Rebibbia, a Roma, per occuparsi di un'attività alternativa. In particolare sembra che la nuova vita di Schettino possa ricominciare dietro una scrivania, a digitalizzare atti di processi presso la Discoteca di Stato. Tra i fascicoli che dovrebbero passare dal formato cartaceo a quello digitale ci sarebbe anche il dossier su un altro incidente noto, ossia quello di Ustica.

Le indicazioni sull'indirizzamento ai lavori socialmente utili sarebbe arrivata dalla direzione del carcere. A incidere sul cambio di regime ci sarebbe anche un valutazione del cappellano di Rebibbia, secondo cui l'ex comandante della Costa Concordia si sarebbe sempre comportato da detenuto modello, gentile e rispettoso verso gli altri.

Non solo. Finora Schettino ha anche seguito due corsi universitari, praticando sport quando possibile e incontrando la figlia Rossella.

Che fine ha fatto l'ex comandante

Sempre secondo quanto trapelato, l'ex comandante ha maturato il termine previsto per poter chiedere (e ottenere) le misure alternative al carcere, essendo arrivato al termine minimo previsto per la domanda a poter cambiare le condizioni con le quali scontare la pena prevista. 

Schettino, infatti, è entrato in cella nel 2017, dopo la condanna per il naufragio della Costa Concordia, che rimase incagliata sugli scogli davanti al'isola del Giglio, durante quello che venne ritenuto un "inchino".

In quell'incidente morirono 32 persone che si trovavano in quel momento a bordo, tra passeggeri e membri dell'equipaggio. 

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