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Pagelle della Nazionale: sconfitta l’Ungheria, primo posto raggiunto

Gli Azzurri vincono due a zero contro l’Ungheria di Rossi, agguantando così le Final Four del prossimo giugno. Una squadra offensiva, fragile in manovra

Pagelle della Nazionale: sconfitta l’Ungheria, primo posto raggiunto

La Nazionale italiana rinasce e vince ancora: un secco due a zero in casa dell’Ungheria, che garantisce il primato in classifica agli azzurri (quota 11 punti). Protagonisti Raspadori e Di Marco, due giovani promettenti, pronti ad essere sul palcoscenico del nuovo ciclo di Mancini. Eroe di giornata Donnarumma, che mette in luce alcuni interventi da brividi. Difesa più fragile del solito, con un Bastoni negativo che entra dalla panchina. Centrocampo a due facce, salvato soprattutto da un Cristante eccezionale e in splendida forma. Non sfrutta al meglio l’occasione Gnonto, lasciando ancora tanti dubbi sul pacchetto offensivo della squadra. La competizione va avanti e anche senza Mondiale, si potrebbe comunque concludere un ottimo percorso in questa nuova competizione. Il nuovo modulo convince, ma bisogna rimanere costantemente svegli.

 

I voti degli azzurri:

Gianluigi Donnarumma voto 8: Merita tantissimi applausi, per aver finalmente risposto con orgoglio alle tante critiche continue che riceve. Si mette in mostra soprattutto nella ripresa, dove riesce a fermare qualunque cosa. Sia i tiri da fuori, dove si estende con eleganza, sia le palle ravvicinate, in cui tira fuori delle doti alla “Spider-Man”. Insomma, la palla non entra mai e la tranquillità che mostra, tiene il reparto compatto e sereno. Un top player, che se avesse maggiore fiducia in se stesso, tirerebbe fuori con maggiore costanza certe prestazioni. 

 

Rafael Toloi voto 6: Un po’ meno superlativo rispetto alla gara con l’Inghilterra, anche se il suo apporto alla difesa si fa sempre sentire. Un giocatore di sacrificio, che accompagna costantemente l’azione in avanti, permettendo a Di Lorenzo di giocare più vicino all’area di rigore. Si perde però qualche taglio in area, dove non tiene bene la marcatura sulle sfuggenti ali ungheresi. Prova anche ad inserirsi su calcio piazzato, andando vicino al raddoppio. Una pedina che aiuta lo spogliatoio. 

 

Leonardo Bonucci voto 6: È elegante, ma non sempre attento. Quando si tratta di attaccare o comunque, di manovrare è il primo da interpellare, visto che è dotato di un lancio lungo geometrico. Si prende il lusso di fare qualche giocata più complessa, dando così anche soluzioni diverse ai compagni, ma talvolta rischia eccessivamente, regalando qualche pallone agli avversari. In fase difensiva, stranamente, non è sempre posizionato al meglio e deve contare sugli interventi di Donnarumma. Rimane sempre un leader in campo, con continui richiami ai compagni. (Bastoni voto 5,5: Pochi palloni toccati e un intervento scomposto che l’arbitro grazia. Non proprio psicologicamente al meglio.)

 

Francesco Acerbi voto 5,5: La sua partita dura appena quarantacinque minuti, dopodiché Mancini ha deciso di sostituirlo con Bastoni. Indubbiamente ha influenzato il cartellino giallo, giunto a causa di una trattenuta a metà campo più che evitabile. Gioca in maniera nervosa, non riuscendo a rimanere costantemente al passo con i veloci attaccanti ungheresi. Un piccolo passo indietro rispetto all’Inghilterra. 

 

Federico Di Marco voto 7: Un’altra prestazione sontuosa da parte del giocatore nerazzurro, che si continua a dimostrare un valore aggiunto nel centrocampo a cinque di Mancini. Portato perlopiù all’attacco, si fa vedere con costanza tra le linee, tagliando pericolosamente alle spalle dei difensori. Fa un’azione nel primo tempo in solitaria da dieci e lode, saltando un paio di giocatori avversari come se fossero birilli. Sigla il raddoppio, chiudendo di fatto la partita (1500 esimo goal della storia azzurra). 

 

Bryan Cristante voto 6,5: Un trattore a trazione offensiva. Un giocatore completamente diverso rispetto alle prestazioni viste a Roma, specie a livello di posizionamento sul campo. Nel centrocampo a cinque si prende maggiori spazi in avanti, fornendo anche l’assist del raddoppio. Si muove sempre su zone esterne, nel cuore dell’area, per poter dare maggiori soluzioni ai compagni. In mezzo al campo lotta come un leone, risultando senza dubbio il più efficace della triade. Un muro, duttile, che si sacrifica sempre, in ogni situazione. 

 

Jorginho voto 6: Sta diventando sempre più difensivo. Lotta come un guerriero, a volte esagerando e non perde mai la posizione, schermando al meglio i tre centrali. Non è un caso che i pericoli maggiori arrivano dagli esterni e non per vie centrali. Il problema però è a livello di manovra, dove concede pochi palloni pericoli ai compagni. Si limita a passare la palla al compagno più vicino, arretrando subito e rinunciando così ai suoi classici palloni in verticale. Ha capacità decisamente più interessanti, anche se lo spirito difensivo è quello giusto. 

 

Nicolò Barella voto 6: Perde mezzo punto per i venti minuti finali, in cui perde un paio di palloni sanguinosi, non da lui. Durante il resto della gara, cerca di farsi sempre vedere molto largo, senza però ricevere palloni interessanti. Diventa protagonista nel raddoppio, fornendo un pallone preciso a Cristante, che ha poi fatto l’assist a Di Marco. In Nazionale tende a mostrarsi di meno, non risultando “pesante” come con la maglia nerazzurra: deve tirare fuori il coraggio, diventano magari un leader vero per il gruppo. Fa parte del suo DNA.

 

Giovanni Di Lorenzo voto 6,5: Questo modulo è una novità per lui, che da sempre è stato abituato a giocare in una difesa a quattro. Nonostante questo, dimostra una grande disponibilità nel sacrificarsi in entrambe le fasi, senza mai lasciare spazi agli avversari. Pecca di concentrazione su alcuni calci piazzati, in cui è stato anticipato sulle palle alte, ma quando si tratta di attaccare è il primo ad inserirsi tra le linee, riuscendo anche a sfiorare tre volte la rete. Nella parte finale di gara si abbassa di più per poter garantire copertura ai tre centrali di difesa. 

 

Wilfried Gnonto voto 5,5: Mezzo punto in più per aver “aiutato” Raspadori nel siglare il vantaggio. Per il resto, solamente tanti errori e disattenzioni banali. Non è adatto al ruolo di prima punta e lo dimostra sin da subito, sbagliando un numero eccessivo di stop al limite dell’area. Non appoggia quasi mai con precisione ai compagni, rimanendo perlopiù a terra per i tanti scontri fisici persi. Da il meglio si sé quando si allarga, dimostrando a tutti gli effetti di essere un’ala. Peccato, avrebbe potuto sfruttare sicuramente meglio quest’importante chance.

 

Giacomo Raspadori voto 6,5: Il voto è sufficiente soprattutto per il goal del vantaggio, visto che comunque gli errori nell’impostazione sono tanti. Cerca di fare da nove, senza però reggere l’urto fisico con la difesa avversaria. Fatica anche ad essere preciso con i palloni in orizzontale, che per ben due occasioni diventano pane per i denti avversari. Insomma, alcune disattenzione con Mancini non perdona, sostituendolo dopo appena un’ora di gioco. Deve crescere nell’adattamento del ruolo: saper interpretare con maggiore precisione uno specifico posizionamento.

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