La reazione

Meloni vs Parigi: No ad ingerenze, governo francese smentisca Boone

La leader di Fratelli d’Italia replica furiosa alla ministra che in Francia guida gli Affari Europei. Già si complicano i rapporti con il Paese d’Oltralpe

Meloni vs Parigi: No ad ingerenze, governo francese smentisca Boone

Nuove grane per Meloni. La formazione del governo è un puzzle che non si riesce ancora a comporre. Per il momento figurano alcuni ‘no’ di rilievo tra i tecnici che la leader di FdI avrebbe voluto in squadra: vedi Fabio Panetta del board di Bce. Ma oggi le difficoltà della premier in pectore non si fermano alla ricerca di ministri di livello. In un’intervista al quotidiano La Repubblica la titolare francese degli Affari europei, Laurence Boone, ha dichiarato: “È importante che il governo Meloni resti nel fronte europeo contro Mosca e in favore delle sanzioni. Rispetteremo la scelta democratica degli italiani. L'Europa deve rimanere unita”. Ma poi ha aggiunto: "Meloni ha espresso chiaramente il suo sostegno a ciò che l'Europa sta facendo. Dopodiché è chiaro che abbiamo delle divergenze. Saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto. L'Ue ha già dimostrato di essere vigile nei confronti di altri Paesi come l'Ungheria e la Polonia. Non c'è ancora un nuovo governo in Italia, giudicheremo dai fatti”. Infine: “Le norme sullo Stato di diritto si applicano a tutti i 27 membri Ue”.  Furiosa la replica di Meloni che arriva dal suo profilo Facebook. “Voglio sperare che, come spesso accade, la stampa di sinistra abbia travisato le reali dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri. Confido”, è scritto nel post, “che il governo francese smentisca immediatamente queste parole, che somigliano troppo a una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell'Unione Europea”. Meloni conclude in questo modo: “L’era dei governi a guida Pd che chiedono tutela all'estero è finita, credo sia chiaro a tutti, in Italia e in Europa”.

 

Non è certamente una buona partenza quella che si sta prospettando tra il futuro governo italiano e il Paese d’Oltralpe.  L’episodio odierno segna in ogni caso un primo ‘incidente’ sul fronte diplomatico e ad esecutivo ancora da formare. Qualche giorno fa anche la prima ministra francese, Elisabeth Borne, aveva mostrato preoccupazione per l’insediamento di un governo tanto a destra come quello che si appresta a guidare Meloni. “Naturalmente saremo attenti, con la presidente della Commissione europea vigileremo che i valori sui diritti umani e sul diritto all’aborto, siano rispettati da tutti”, aveva detto. 

 

Tensione, dunque, che arriva in un momento in cui a livello europeo qualcosa sembra sbloccarsi sulla proposta italiana di un price cap sul gas. È proprio la numero uno della Commissione, Ursula von der Leyen, ad affermare che rispetto a qualche mese addietro la situazione a Bruxelles si è evoluta. Ora gli Stati membri sono disposti a discutere del tetto al prezzo. “Confido si possa trovare una soluzione”, fa sapere a margine del Consiglio europeo informale in corso a Praga. Ma “per oggi non sono attese decisioni”.

 

Anche sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci sono alcune precisazioni da parte dei vertici Ue. Una chiara risposta alle parole pronunciate dalla presidente di Fratelli d’Italia nel corso dell’esecutivo del suo partito sui “ritardi evidenti” che ci sarebbero sull’attuazione del Pnrr. Il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, ha assicurato: “L’Italia ha raggiunto gli obiettivi nei tempi previsti”. 

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