il tema del giorno

Perché si discute di apocalisse nucleare: chi la teme e chi no

L’allarme è stato lanciato dal presidente ucraino, Zelensky, e sostenuto anche dal capo della Casa Bianca, ma il leader turco Erdogan offre la pace a Putin

Perché si discute di apocalisse nucleare: chi la teme e chi no

"Noi non affrontavamo un un rischio da Armageddon nucleare dai tempi del 1962 con Kennedy e la crisi missilistica di Cuba". Non ha usato mezzi termini il capo della Casa Bianca, Joe Biden, nn'evocare il pericolo di un'escalation atomica per il conflitto in Ucraina.

Della stessa opinione anche il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ma a gettare acqua sul fuoco ci ha pensato il leader turco, Erdogan, che ha aperto lo spiraglio di un negoziato di pace al capo del Cremlino, Vladimir Putin.

 

L'allarme degli Stati Uniti

Secondo Joe Biden la probabilità che la minaccia nucleare di Vladimir Putin sia concreta è "reale quella militare (convenzionale, NdR) sia sta rivelando deludente". 

Le parole del capo della Casa Bianca sono arrivate dopo giorni durante i quali anche in Europa si è ventilato il rischio di un ricorso ad armi con testate nucleari. 

A smorzare i toni, invece, ci aveva provato martedì scorso la portavoce della Casa Bianca, Karin Jean-Pierre, spiegando che agli Stati Uniti non risultavano evidenze sul fatto che la Russia stesse accelerando i propri piani di attacco includendo l'arma atomica. 

 

Biden e lo spettro di 60 anni fa

Il riferimento di Biden a quanto accadde 60 anni non è sembrato affatto casuale. Unanimemente, infatti, si ritiene che la crisi di Cuba del 1962 sia stata quella che ha tenuto il mondo col fiato sospeso per tredici giorni. 

Alla fine di quelle lunghe giornate di tensione, però, si arrivò a una soluzione che segnò anche la storia successiva, con la volontà di ridurre gli armamenti nucleari. 

Ora Biden si è chiesto e ha chiesto al mondo, nel suo intervento, come Putin possa "trovare una via d'uscita", dal momento che "rischia di perdere la faccia e il potere interno". 

 

Erdogan offre il suo contributo a Putin per una pace

A ritentare la carta della mediazione è ancora una volta il presidente turco. Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio con il presidente russo, Vladimir Putin, al quale ha offerto la propria disponibilità a trovare una soluzione pacifica, come riferito dall'agenzia Tass. Nel colloquio telefonico il leader di Ankara ha "ribadito di essere pronto a fare la propria parte per la soluzione pacifica della questione ucraina, in un modo che possa essere un vantaggio per tutti". 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA