Teheran nel caos

Iran, voci insistenti sulla morte dell’Ayatollah: che fine ha fatto?

In uno degli ultimi interventi aveva esortato la polizia a far rispettare l’ordine. Proseguono le proteste e le indiscrezioni sulla sua sorte sui social

Iran, voci insistenti sulla morte dell’Ayatollah: che fine ha fatto?

Da anni rappresenta la guida suprema dell'Iran e, proprio adesso che la  Repubblica islamica è nel caos per le proteste seguite alla morte di Mahsa Amini, ecco che nuove tensioni sono alimentate dalle voci della scomprsa - presunta o imminente - dell'Ayatollah Ali Khamenei. 

Le indiscrezioni circolano da qualche ora nelle chat sui social network che riescono a sfuggire alla rigida censura in vigore a Teheran e nelle altre città del Paese. 

C'è anche chi pensa che il corpo della Guida Suprema iraniana non si trovi più in Iran, bensì sia stata trasportata in aereo in una località segreta.

 

Ali Khamenei sarebbe morto

A riferire del trasferimento del corpo di Khamenei è Fabrizio Gatti, già cronista d'inchiesta e inviato per il Corriere della Sera, l'Espresso e oggi direttore editoriale degli approfondimento di Today.it. "La notizia non viene diffusa dal regime perché il dubbio che Ali Khamenei sia ancora vivo mantiene unito il cerchio del potere nell'attuale situazione iraniana e nella repressione delle proteste. Se venisse annunciata la morte di Khamenei, il cerchio del potere si spaccherebbe e molti scenderebbero a patti con il popolo iraniano per evitare di essere processati", si legge sul sito. Secondo la stssa fonte, infatti, non ci sarebbero dubbi che "ali Khamenei sia morto. Giorni fa all'aeroporto Mehrabad di Teheran è stato organizzato un volo, protetto da imponenti misure di sicurezza. Molti credono che quel volo trasportasse il corpo" della Guida Suprema, come prosegue la fonte. 

 

Ma dov'è Khamenei?

La domanda, dunque, è dove si trovi Ali Khamenei, che già lo scorso agosto pare abbia subito un delicato intervento per una malattia. Secondo diversi rifugiati iracheni a Londra, il corpo dell'Ayatollah si troverebbe in Iraq, in particolare nella città "santa" di Najaf. 

A confermare indiscrezioni sulla scomparsa della Guida Suprema sarebbero anche alcuni messaggi circolari su gruppi social dei medici iraniani che però si trovano in Europa. L'83enne Guida Suprema sarebbe stata affetta da un tumore per rimuovere il quale sarebbe stata sottoposta a intervento chirurgico già oltre un mese fa. Si sarebbe trattato di un cancro alla prostata. 

 

Il silenzio e il mistero sulla sorte di Khamenei

In effetti stupisce il silenzio dell'Ayathollah, proprio in un momento di enorme caos del Paese, alle prese con le proteste di giovani e donne, in seguito alle violente repressioni delle manifestazioni di piazza che sono seguite alla morte di Mahsa Amini (in seguito all'arresto da parte della polizia religiosa, per non aver indossato correttamente il velo) e di altre ragazze. 

In uno degli ultimi messaggi esortava proprio le forze di sicurezza a far rispettare l'ordine. 

 

Chi è l'Ayatollah Khamenei

Ali Khamenei ha 83 anni e da tempo le sue condizioni di salute preoccupavano le autorità iraniane e non solo. 

Già presidente della Repubblica islamica dal 1981 al 1989, in passato erano già circolate voci sulla morte, per tre volte. 

Dal 1989 è stato eletto Guida Suprema dall'Assemblea degli esteri dell'orientamento, come successore di Rhuhollah Khomeyni. 

 

L'attacco hacker e l'accusa di avere le mani sporche di sangue

Nei giorni scorsi un suo discorso, registrato e trasmesso dalla tv di Stato, è stato interrotto dall'azione di un gruppo di hacker: la sua immagine a pieno schermo è apparsa avvolta dalle fiamme e al centro di un mirino. 

Nelle stesse immagini sono comparse anche le foto di Mahsa Amini e delle ragazze rimaste uccise dopo le proteste di piazza. 

L'attacco, rivendicato dal gruppo Edalat-e Ali ("la giustizia di Ali"), è durato pochi secondi, ma è stato accompagnato dall'accusa di avere le mani sporche di "sangue dei nostri giovani". Si è trattato della prima volta per un gesto del genere in Iran. 

Ad oggi le vittime degli scontri nelle strade sono ufficialmente 185, dei quali 19 tra i minori. 

Molte lezioni nelle università sono ormai sospese e diversi negozi hanno chiuso. 

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