
Chi sperava di potersi dimenticare di mascherine, controlli e smart working potrebbero doversi ricredere. A preoccupare è la curva dei contagi, che sembra in netta risalita a circa un mese dalla ripresa della scuola e con il ritorno di temperature un po' più rigide, tipicamente autunnali.
Da qui la necessità di prevedere possibili scenari da parte del ministero della Salute, che ha messo a punto una bozza di circolare, lo scorso 30 settembre, dal titolo "Indicazioni per la gestione dell'epidemia SARS-CoV-2 nella stagione autunno-inverno 2022-2023".
Si prevede la possibilità di un ritorno allo smart working e a dispositivi di protezione individuale, proprio mentre il Giappone riapre i confini.
Troppi pochi vaccini
Uno dei punti di partenza del testo è la considerazione che la copertura vaccinale sembra stia diminuendo, complici le scarse somministrazioni di quarte dosi. Tra l'altro a far discutere, soprattutto sui social, è stato il "caso Burioni", ossia il fatto che uno dei più noti esperti di virologia si sia ammalato di Covid, nonostante le quattro dosi di vaccino ricevute. L'esperto ha precisato, però, che proprio grazie al vaccino le sue condizioni sono buone e il decorso dell'infezione procede nel migliore dei modi.
Tornerà la mascherina?
Intanto si valuta un ritorno all'uso più diffuso di mascherine, che invece al momento non sono più obbligatorie né a scuola né sui mezzi pubblici o nei gli uffici. "In Italia è ancora in vigore l'uso obbligatorio di mascherine nelle strutture sanitarie e si assistenza a lungo termine", ricorda la circolare, ma si tratta ormai dell'unico caso in cui sono richieste.
Lo smart working resta un'opzione
L'altro fronte è quello del lavoro, con una valutazione chiara da parte del ministero della Salute: "nel caso di un sensibile peggioramento dell'epidemia, si potrà valutare l'adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti".
Al momento lo smart working è ancora possibile per tutti i lavoratori dipendenti che abbiano figli con età fino a 14 anni.