I voti di Juve, Napoli, Inter e Milan

Champions, pagelle delle italiane: Juve da quattro, Napoli stellare

Napoli da paura: Raspadori protagonista, torna anche Osimhen. Inter folle a Barcellona, con un punto che potrebbe diventare decisivo. KO Milan e Juventus

Champions, pagelle delle italiane: Juve da quattro, Napoli stellare

La Champions è entrata nel vivo, avvicinandosi pian piano al gong finale. Le italiane hanno ormai delineato una strada ben specifica, che negli ultimi 180 minuti di gironi, verrà ufficialmente definita. Per qualcuno però, i risultati positivi hanno già portato al raggiungimento dell’obiettivo iniziale: Il Napoli infatti si è qualificata con largo anticipo alla prossima fase, sottolineando ulteriormente così il grande momento che stanno attraversando. Malissimo invece la Juventus, che con la sconfitta in Israele ha toccato ufficialmente il fondo. Milan sfortunato, con un arbitro che ha lasciato di stucco anche gli avversari per la quantità di errori messi in luce. Infine ha chiuso la serata di mercoledì l’Inter, sempre più “pazza”. Succede tutto nei minuti di recupero, con un pari finale che vale oro. Ecco le valutazione finali di questa settimana europea:

 

Champions, pagelle delle italiane: Juventus voto 4

Juventus voto 4: Più si va avanti, più si torna indietro: una squadra senza anima, né identità. Nel primo tempo subiscono addirittura due reti, rischiando però di essere realisticamente imbucati almeno altre due/tre volte. Una difesa che fa acqua ovunque, incapace di reggere il confronto sulle palle alte e lentissima nel recuperare la posizione quando viene colpita in ripartenza. Il centrocampo invece è horror allo stato puro. Nessuna idea, innumerevoli palloni persi e un evidente confusione che rende macchinoso e prevedibile il palleggio.

 

Tra tutti, il peggiore è l’americano Mckennie, che ha subito un'involuzione inquietante. Un giocatore incapace di stoppare la palla e in costante disequilibrio rispetto al baricentro bianconero a metà campo. Insomma, un flop totale, per cui sono stati rifiutati oltre venti milioni di euro in estate. Siamo sicuri che quello da sacrificare fosse davvero Zakaria? Davanti, manca invece convinzione. La punta serba, Vlahovic, risulta praticamente inutile senza palla, non aiutando mai il gruppo in fase di copertura.

 

Il compagno di reparto Milik invece, ci mette un po’ di cuore, rimanendo però incastrato sin da subito nella morsa israeliana. Allegri ha perso il controllo del gruppo e con l’infortunio di Di Maria, bisognerebbe velocemente inventare schemi alternativi. Il presidente Agnelli si è dichiarato “imbarazzato” dalla prestazione della rosa, che a tratti sembrerebbe veramente andare contro le idee difensiviste del proprio allenatore. Adesso il passaggio del turno sta diventando sempre di più un miraggio e per le altre due contendenti dei bianconeri, la strada si sta pian piano spianando. Il derby di sabato diventa inevitabilmente decisivo per capire realmente quali sono le ambizioni della storica Vecchia Signora.

 

Milan voto 5,5

Milan voto 5,5: Una sconfitta che ci può stare, seppur il girone adesso sia diventato ancora più tosto da passare. Una partita rovinata di fatto dall’arbitro, che ha lasciato senza parole sia i giocatori del Milan, che quelli del Chelsea. “Sorpreso dal rigore, il rosso di Tomori non c’era” ha detto a fine partita Mount, protagonista del contrasto con il centrale inglese. Anche Jorginho si è espresso con sportività affermando che “l’espulsione non c’era”. Insomma, un episodio che ha scosso un po’ tutti i giocatori, condannando di fatto i rossoneri alla seconda sconfitta di fila europea.

 

Avendo perso un giocatore dopo appena venti minuti di gioco, la gara si è subito messa in salita, diventando di fatto una specie di tiro al bersaglio da parte degli inglesi. Indubbiamente Tomori non è stato astuto, ma in questo periodo gli arbitri su campo internazionale stanno facendo discutere più del solito. Ed è utopico da immaginare, se consideriamo i tanti progressi tecnologici che stanno mettendo a punto proprio per le coppe europee. Dalla sua il Milan ha provato a tirare fuori l’orgoglio, fallendo anche qualche chance ghiotta in ripartenza. Sicuramente male la fase offensiva, con un Giroud un po’ sotto pressione e  poco attento alle palle vaganti in area di rigore.

 

Difficoltà di contenimento anche a centrocampo, dove sono mancate qualità e fantasia per dare una svolta inimmaginabile ad una gara già di suo molto complessa. Ora devono puntare a sei punti pieni nelle ultime due sfide rimaste, in cui partono da favoriti, tenendo di fatto il proprio destino tra le mani. Al contrario del Napoli, a Milano mancano soluzioni alternative che possano dare fantasia a gara in corso. Pioli dovrà sicuramente inventarsi qualcosa per agguantare almeno il secondo posto nel girone.

 

Inter voto 7:

Questa è la “Pazza Inter”. Una gara senza senso, colma di goal e occasioni infinite, che alla fine però proietta i nerazzurri verso il passaggio del turno. Novanta minuti di luci ed ombre, tra attacchi infiniti e leggerezze difensive: l’amaro in bocca rimane, rimanendo però realistici sull’importanza tecnica dell’avversario. Partendo dalla fine, i nerazzurri sono riusciti a buttare al vento la palla del 4-3, a causa di un “attacco di egoismo” da parte di Asllani, che non ha servito il compagno a porta spalancata. Essersi portati in vantaggio ad un minuto dalla fine, per poi farsi nuovamente recuperare, non ha tagliato le gambe ai ragazzi di Inzaghi, lottatori fino al fischio finale. Difensivamente, come detto, sono apparse alcune fragilità, tra cui su tutte l’impossibilità di vincere i contrasti aerei con Lewandowski.

 

Il centrale olandese De Vrij ha vissuto una serata non proprio tranquilla, con diverse sbavature che hanno concesso spazi nel cuore dell’area di Onana. Anche il numero uno africano non ha proprio messo in luce la prestazione migliore, viste alcune insicurezze in uscita e un po’ di lentezza nel leggere le ultime conclusioni spagnole. Tanto caos, che ha regalato una partita da dieci e lode a tutti gli amanti del bel calcio. Vedere nuovamente gli assist di Bastoni o gli inserimenti di Barella è un messaggio importante per il tecnico ex Lazio, accusato di aver limitato le doti dei giocatori chiave della rosa.

 

Una partita ben diversa rispetto a quella dell’andata, prova che i nerazzurri hanno la personalità di affrontare le sfide chiave, con un atteggiamento vincente. Bisognerebbe riportare questo tipo di attitudine anche nelle gare in campionato, in cui rimangono ancora diversi dubbi sulla reale costanza fisica del gruppo nell’affrontare tre sfide a settimana. Se Inzaghi riuscirà a gestire l’umore dei suoi ragazzi, riportando spazio e fiducia a tutti, si potrebbero rilanciare velocemente, tornando di fatto in corsa su tutti i fronti. Bisogna comunque fare risultato pieno con il Plzen, per potersi garantire gli ottavi di finale.

 

Napoli voto 9

Quattro vittorie su quattro e passaggio del turno in cassaforte: questa squadra gioca da paura! Un gruppo completamente rinato, dopo le insicurezze della passata stagione, che hanno portato a alcune crisi all’interno dello spogliatoio. Una campagna acquisti di alto livello ha finalmente permesso a Spalletti di poter variare con maggiore continuità, affidandosi a diversi singoli per ogni ruolo. Indubbiamente l’elemento in più, visto che i tanti infortunati dell’ultima annata, hanno di fatto rallentato gli obiettivi stagionali dei partenopei.

 

Contro l’Ajax, in un Maradona calorosissimo, si è vista la solita squadra “leggiadra”, sicura dei propri mezzi e sempre pronta a regalare giocate spettacolari. La fase offensiva non ha rivali e adesso, per il tecnico toscano, si fa dura scegliere chi dovrà comandare l’attacco. Sicuramente non si può fare a meno di Raspadori, entrato perfettamente negli schemi della squadra, diventando di fatto il giocatore chiave della fase avanzata. La sua duttilità nell’agire sia da esterno, che per vie centrali, permette maggiori variazioni alla rosa, sempre pronta a sfidare gli avversari con schemi alternativi. A centrocampo Zielinski è tornato a splendere, con un assist geometrico in occasione del vantaggio e diverse palle in orizzontale a velocizzare la manovra. Grazie al suo supporto difensivo, permette a Kvaratskhelia di poter giocare più alto, infilando rapidamente le difese avversarie.

 

Il georgiano è l’arma da cento e lode su cui può puntare Spalletti, vista l’importanza che ha sul terreno di gioco. Si è preso pure il rischio del calcio di rigore, essenziale per dare certezze a metà del secondo tempo. Tutto perfetto, quasi, visto che l’arbitro si è divertito a tenere aperte le porte agli olandesi, con episodi dubbi tra cui il rigore del 3-2. Alla fine però, sono passati con il giusto atteggiamento e ora che possono contare anche sul bomber supremo Osimhen, sarà ancora più dura limitare i loro attacchi.

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