Infortunati in serie A

Da Lukaku a Berardi, quando un infortunio (e rientro) fa la differenza

Sono tanti i top player ai box nella nostra Serie A e questo ha cambiato alcuni piani, nei primi mesi di campionato. Quando torneranno a disposizione?

Da Lukaku a Berardi, quando un infortunio (e rientro) fa la differenza

Mancano appena cinque turni alla grande pausa per il Mondiale in Qatar e le squadre di Serie A stanno cercando di conquistare più punti possibili per svolgere un “ritiro straordinario” in serenità. Vivremo due fasi di campionato diverse, considerando che quando riprenderanno le gare a gennaio, la forma fisica e mentale delle rose sarà ben distinta rispetto ad ora.

 

Ci sono alcune pedine che non hanno ancora avuto modo di incidere con determinazione in questa prima parte, rimanendo fuori perlopiù a causa di infortuni. Questo ha limitato e non poco le idee di alcuni tecnici, obbligati a rimescolare le carte, cercando comunque di sopperire il più possibile alle assenze pesanti. Basti pensare alla Juventus, priva di due giocatori chiave, che avrebbero fatto la differenza totale in tante gare.

 

Anche l’Inter non ha potuto puntare sul top player arrivato in estate, perdendolo sin dalle giornate iniziali. Dionisi spera invece di raddrizzare i risultati con il rientro del giocatore chiave per eccellenza, seppur la forma fisica carente, non stia aiutando. Infine ci sono delle problematiche anche a Bergamo, dove Gasperini ha ricostruito dal nulla il reparto offensivo.

 

Max, ora non hai più scuse

Tra le squadre più in difficoltà di questo inizio stagionale vi è sicuramente la Juventus di Max Allegri, ferma al settimo posto. Di recente sono riusciti ad aggiudicarsi il Derby della Mole e la gara con l’Empoli, senza però convincere sul piano del gioco: mancano fiducia e qualità per poter rilanciarsi in classifica, magari riproponendo una scalata come quella dello scorso anno. Le speranze del tecnico livornese sono sempre più in calo, specie dopo la quasi eliminazione dalla Champions League, che potrebbe presumibilmente tagliare le gambe a tutti nella spogliatoio.

 

La speranza quindi, giunge dall’infermeria, dove ci sono due giocatori di primissima classe, fermi ormai da un bel po’ di mesi. Parliamo nello specifico di Federico Chiesa e Paul Pogba. Il primo ha subito la rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro, rimanendo quasi dieci mesi ai box. Adesso sta scaldando i motori per rientrare in attacco, viste anche le difficoltà di Vlahovic a dare continuità al goal. Un compagno di reparto rapido, bravo a puntare l’uomo e estremamente tecnico è perfetto per ritrovare sintonia con la porta, grosso limite di questi primi mesi.

 

A centrocampo invece scalpita il “Polpo” Pogba, tornato in bianconero durante l’ultima sessione di mercato a parametro zero. A fine luglio ha subito un infortunio al menisco, che lo ha tenuto fermo per quasi quattro mesi. Il suo rientro permetterà ad Allegri di fare maggiori rotazioni in mezzo al campo, riportando nuovamente Paredes al proprio ruolo d’origine (mediano basso). Insomma, avere dei riferimenti solidi è l’arma in più per buttare a terra l’incertezza.

 

I bianconeri hanno sofferto le pressioni, non riuscendo più a mostrare le reali doti dei giocatori in rosa. Un collegamento tra centrocampo e attacco sarebbe il tassello mancante per ritornare grande, visti gli enormi problemi d’impostazione in avanti. Quando torneranno però, non ci potranno più essere scuse.

 

Big Rom vicino al rientro 

Sembrava potesse tornare già contro la Fiorentina, ma lo staff nerazzurro ha preferito preservarlo per la gara di Champions League. Un infortunio che ha causato grossi problemi ad Inzaghi, privo di un bomber spietato, capace di mutare l’andamento delle partite. Non è un caso che da quando si sia infortunato contro la Lazio, la squadra abbia avuto un calo a livello di punti, finendo allo stato attuale fuori dalla zona Champions.

 

Rialzarsi è essenziale, anche per dare fiducia a Lautaro, che aspetta con ansia il suo partner offensivo di riferimento. Il belga è andato in goal alla prima giornata con il Lecce, iniziando al meglio la sua seconda vita a Milano. Ha lavorato in gruppo questi ultimi giorni, ma solo a inizio allenamento, per poi staccarsi, continuando con dei lavoro individuali per ritrovare la miglior condizione.

 

Non deve per nessun motivo finire come lo scorso anno, quando un infortunio lo limitò a livello mentale, trasformandolo in un ostacolo per la fase offensiva dei Blues. Un giocatore che necessita fiducia, per poter fare la differenza totale. Il Mondiale sotto questo punto di vista potrebbe essere un evento decisivo. 

 

Gasp rivuole un nove

L’Atalanta sta volando, rimanendo incollata sin da inizio campionato alla vetta della classifica. Inseguire il Napoli è uno stimolo che ogni settimana diventa sempre più grande, visti anche gli impegni ridotti, senza coppe europee. Una Dea però, molto diversa da quella a cui siamo stati abituati in questi ultimi anni. Meno splendente nel gioco e nelle reti, viste le innumerevoli gare vinte di misura, ma decisamente più concreti nel tenere il risultato.

 

Hanno assunto una mentalità vincente, che permette alla squadra di lottare compatta, con la consapevolezza di dover soffrire spesso, per poter aggiudicarsi la gara. Ciò che manca però, è un numero nove capace di assicurare un numero importante di goal. Un peccato, visto che in rosa dispongono di un pacchetto offensivo di livello. In primis Muriel, che continua ad essere protagonista, nonostante l’età sia avanzata.

 

Non è di sicuro una punta da venti goal all'anno, considerando che predilige i movimenti sulla trequarti, piuttosto che riempire l’area. Si potrebbe puntare dunque su Hojlund, arrivato in estate per una cifra importante. Il giovane però si è dimostrato ancora acerbo (ricordiamo classe 2003) e probabilmente dovremo aspettare prima di assistere alla consacrazione totale. Gasperini è un maestro con i giovani talenti e vuole cullare il danese, senza lanciarlo nella mischia con grandi pressioni.

 

Rimane dunque la punta di diamante, che da due anni a questa parte sta affrontando diversi infortuni, che lo hanno limitato. Parliamo di Zapata, elemento cardine del pacchetto offensivo bergamasco. Fino a qualche anno fa è riuscito a superare sempre le venti reti a stagione, dimostrandosi infallibile anche nelle partite più complesse. Ne è passato tanto di tempo da quando abbiamo potuto assistere al vero potenziale del colombiano, sempre più fragile nell’affrontare l’attuale Serie A. Si sta riprendendo dall’ultimo infortunio e quando sarà nuovamente a disposizione, lo staff tecnico cercherà di riportarlo ai livelli storici, per poter puntare su qualche goal in più durante le partite. Non possono diventare del tutto difensivisti, non farebbe parte del loro DNA.

 

Un Berardi “ballerino”

Gioco, sono decisivo. Mi infortunio, la squadra crolla. Torno e duro appena metà tempo. Questa è la storia del nuovo numero dieci neroverde, che ha iniziato al meglio la stagione, trovando però, sul proprio cammino, tante difficoltà fisiche.

 

Contro l’Atalanta ha avuto bisogno solamente di quindici minuti per rendersi pericoloso, dimostrando ancora una volta di essere un giocatore superiore al resto della rosa. Il problema però, è che il fisico non sta reggendo e questa potrebbe diventare una condanna per i risultati del Sassuolo, squadra abbastanza discontinua in questi primi mesi.

 

La pausa per il Mondiale deve essere la porta per la rinascita: riportare in piena forma Mimmo, per poi puntare sulle sue giocate. Avere la certezza che possa reggere al meglio il terreno di gioco, senza doversi piegare continuamente a piccoli stop fisici. All’attacco manca qualcosa, specie a livello realizzativo, viste le scarse prestazioni di Pinamonti.

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