la guerra in Ucraina

A Kiev tornano luce e acqua, ma le “bombe sporche” preoccupano l’Aiea

Gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica effettueranno un sopralluogo. Sul gas Putin è convinto che gli acquisti proseguiranno

A Kiev tornano luce e acqua, ma le “bombe sporche” preoccupano l’Aiea

Il black out che ha interessato l'80% delle abitazioni di Kiev è terminato e le forniture di luce e acqua nella capitale ucraina sono tornate regolari, come ha confermato il sindaco della città, Vitaly Klitschko, sui social network. 

Ma la situazione resta critica, non solo a Kiev: a Kherson le forze russe stanno occupando le abitazioni, sfollando i residenti con la forza, almeno secondo la denuncia arrivata tramite Facebook dallo Stato Maggiore delle Forze armate ucraine. 

A preoccupare è anche l'allarme per le cosiddette "bombe sporche" che potrebbero essere usate nel conflitto. Da qui la decisione di avviare un'ispezione da parte dei tecnici dell'Aiea, mentre il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto a proposito delle forniture di gas: "C'è sempre qualcuno disposto a comprarlo". 

 

Cosa succede sul campo

"Gli occupanti stanno evacuando con la forza i civili. Nella città di Kakhovka, nella regione di Kherson, i civili che vivono vicino alla riva del fiume Dnipro sono allontanati con la forza dalle loro case. Le forze russe stanno costruendo fortificazioni e piazzando mine vicino alle abitazioni dei civili", si legge sulla Ukrainska Pravda, che cita un rapporto dell'esercito. 

Quattro droni delle forze russe, invece, hanno colpito nella notte alcuni obiettivi civili nella città di Poltava, nell'est del Paese, causando incendi. A riferirlo in questo caso è il Governatore della regionale, la cui testimonianza è riferita da Kyiv Independent. Tre sarebbero stati abbattuti dalle forze ucraine. 

 

La minaccia delle "bombe sporche"

I maggiori timori, intanto, sono rivolti al possibile uso di "bombe sporche". Per questo l'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, ha annunciato l'avvio di ispezioni in due località in Ucraina

Nelle scorse ore è stata anche segnalata l'esplosione di una mina che avrebbe interrotto il collegamento dell'alimentazione principale a uno dei reattori della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Secondo l'Aiea si tratta "dell'ultimo incidente che sottolinea la fragile situazione di sicurezza e protezione nucleare dell'impianto durante l'attuale conflitto militare". 

 

L'accordo sul grano: interviene la Turchia

Un'altra conseguenza della guerra riguarda la forniture di grano, sospese dalla Russia come forma di ritorsione dopo l'attacco ad alcune navi di Mosca. A tentare una mediazione è proprio la Turchia, con il ministro della Difesa, Hulusi Akar, che in una telefonata con il ministro per le Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov, ha esortato a tenere l'accordo sull'esportazione di grano dai porti ucraini separato dalle condizioni del conflitto. Secondo Akar, "è importante che l'iniziativa sul grano prosegua", per il suo "aspetto umanitario": i problemi, secondo il responsabile degli Esteri di Ankara, possono essere risolti attraverso "cooperazione e dialogo". 

 

Putin sicuro di vendere il gas russo

A una settimana dalle elezioni di MidTerm negli Usa, invece, emergono frasi del presidente statunitense. Joe Biden si sarebbe fortemente risentito delle richieste di aiuti da parte ucraina, lo scorso giugno, in occasione di una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. 

È quanto emerso da indiscrezioni delle ultime ore, anche se nel frattempo i rapporti tra Washington e Kiev sono tornati sereni. 

Da Mosca, invece, il presidente russo, Vladimir Putin, ha parla del gas, spiegando: "C'è sempre qualcuno che compra il gas". 

Poi il capo del Cremlino ha proseguito: "C'è un'enorme richiesta di questo prodotto in tutto il mondo" e "ci sono molti consumatori e molti disposti ad acquistare il gas russo". Il capo del Cremlino si è detto fiducioso circa il fatto che non mancheranno acquirenti in Europa, specie dopo il completamento dell'hub in Turchia, di cui è stato recentemenre firmato un contratto. Secondo Putin si tratta di "un progetto realistico e possiamo realizzarlo abbastanza rapidamente. Ci saranno abbastanza persone che vorranno concludere contratti. E non ho dubbi - ha concluso - che molti di loro saranno in Europa".  

Sul fronte della sicurezza marittima, invece, Putin ha esortato Kiev a garantirla, dopo l'attacco alle navi di Mosca.

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