Giorgia Meloni fa il suo debutto in Europa da presidente del Consiglio e chiarisce subito quali sono i temi e le priorità: "La voce dell'Italia in Europa sarà forte: siamo pronti ad affrontare le grandi questioni, da partire dalla crisi energetica, collaborando per una soluzione tempestiva ed efficace al fine di sostenere le famiglie e le imprese e mettere un freno alla speculazione".
Per Meloni è necessario rispettare il principio della "sussidiarietà": l'Ue deve essere "federale", occuparsi di "grandi questioni" e lasciare che gli Stati gestiscano autonomamente le scelte restanti.
Quali siano i dossier da discutere a Bruxelles è comunque chiaro: l'"approvvigionamento energetico" prima di tutto, mentre manca "la politica estera" che, nonostante ci sia, "si occupa di gender", come riferito nel libro di Bruno Vespa e reso pubblico alla vigilia della partenza di Meloni per l'Europa.
In attesa delle prossime tappe internazionali, a Sharm el Sheikh per la Cop27 e a Bali per il G20, intanto per Meloni è tempo di un faccia a faccia con Gentiloni.
Il primo incontro: il pranzo con Gentiloni
Prima dell'appuntamento con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, con il presidente del Consiglio, Charles Michel, e con la presidente del Parlamento, Roberta Metzola, nell'agenda di Giorgia Meloni c'è il pranzo con il Commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni.
Proprio lui, appena prima di vedere il presidente del Consiglio, ha fatto sapere di essere "fiducioso che l'impegno del nuovo Governo avverrà in uno spirito positivo".
Fitto: "Avvio di un dialogo costruttivo"
Ad accompagnare Meloni a Bruxelles anche il ministro degli Affari europei, Raffele Fitto, che ha definito la visita come "l'avvio di un dialogo costruttivo e proficuo, per trovare soluzioni serie e concrete ai tanti dossier aperti, a partire dalla crisi economica ed energetica". Per Fitto Roma lo farà "dando rispetto e chiedendo rispetto".
Le prime telefonate internazionali
Intanto Giorgia Meloni, prima di lasciare l'Italia alla volta di Bruxelles, ha avuto alcune telefonate con leader internazionali, a partire dal primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, quello polacco, Mateusz Morawiecki, e con il giapponese Fumio Kishida.