MidTerm

Elezioni Usa 2022: al via il count down, cosa dicono i sondaggi

Un’analisi per conto del Wall Street Journal dà in vantaggio i repubblicani, ma solo tra chi si è registrato per il voto. Pesa l’incognita astensionismo

Elezioni Usa 2022: al via il count down, cosa dicono i sondaggi

La campagna elettorale è ormai alle battute finali, quelle nelle quali i candidati in campo si giocano il tutto per tutto. A pesare sono i risultati degli ultimi sondaggi, come quello commissionato e pubblicato dal Wall Street Journal, che dà un testa a testa tra Repubblicani e Democratici, con i primi in leggero vantaggio: 46% contro il 44%. 

La vera incognita, però, è rappresentata dal numero di coloro che realmente si recherà alle urne o voterà per corrispondenza.

Non a caso nei giorni scorsi era arrivato anche un appello da parte dell'ex presidente degli Stati Uniti e tra i presidenti democratici più amati e apprezzati, Barack Obama.

Ora anche l'attuale inquilino della Casa Bianca ha giocato una carta "estrema", chiamando in ballo (ancora) l'ex avversario, Donald Trump, e un eventuale rischio per la democrazia. 

 

Biden: "Con Trump a rischio la democrazia"

"La democrazia americana è sotto attacco perché l'ex presidente sconfitto ha rifiutato di accettare i risultati delle elezioni del 2020", ha detto Joe Biden la settimana prima delle elezioni di MidTerm. Il riferimento è ancora una volta a quanto accaduto il 6 gennaio del 2021, con l'assalto a Capitol Hill, che l'inquilino della Casa Bianca ha ricordato come un monito. "Trump ha rifiutato di accettare la volontà del popolo. Ha rifiutato di accettare il fatto che ha perso", ha ricordato, proprio mentre i sondaggi danno in calo i Dem.

 

I sondaggi: Repubblicani avanti di due punti percentuali

Secondo la rilevazione condotta per conto del Wall Street Journale, dunque, il 46% degli americani che si sono già registrati per il voto (operazione necessaria negli Usa, per accedere alle urne) esprimerà la propria preferenza per il Gop, il Grand Old Party, ossia i repubblicani. I Democratici, a pochi giorni dall'8 novembre, risultano staccati invece di due punti percentuali, al 44%. 

Il divario di per sé non sarebbe enorme, ma va letto in un lasso di tempo più ampio: solo ad agosto, infatti, il partito di Joe Biden e di Barack Obama era dato in vantaggio del 3%, dunque avrebbe perso in tre mesi cinque punti percentuali. 

 

I temi trainanti

C'è da considerare anche che proprio lo scorso agosto aveva tenuto banco il tema dell'aborto, che aveva suscitato interesse e spinto a organizzare molte manifestazioni di piazza, in seguito alla decisione della Corte Suprema di revocare il diritto assoluto all'aborto, lasciando ampio margine ai singoli Stati federali. 

Il vero tema portante, invece, rimane quello dell'inflazione, che in un anno negli Stati Uniti è cresciuta moltissimo e che pesa sul costo di molti beni, anche primari.

Non a caso anche Obama, nel suo discorso in Nevada, ne ha parlato. 

A quanto pare, il sondaggio condotto da Wall Street Journal mostrebbe più interesse su questo argomento da parte dei conservatori rispetto ai progressisti, in particolare donne e ispanici, che invece sono o erano considerati elettori democratici. 

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