La bolla sta per scoppiare

Licenziamenti per Twitter e Meta: i social sono in crisi? I dati

Per la prima volta in quasi 20 anni, Mark Zuckerberg sarebbe pronto a lasciare a casa migliaia di dipendenti, fin dalla prossima settimana. Ecco perché

Licenziamenti per Twitter e Meta: i social sono in crisi? I dati

I social network pare che non stiano vivendo un momento felice e ancor meno chi ci lavora. Il Natale in arrivo potrebbe essere amaro non solo per i dipendenti di Twitter, dopo l’annuncio di licenziamenti importanti da parte di Elon Musk, che ha confermato l’acquisto del social, ma anche per Meta.

La società che controlla Facebook, infatti, sarebbe pronta a confermare alcune indiscrezioni secondo le quali a giorni arriverebbe un taglio consistente sul personale. Si tratterebbe di una riduzione di migliaia di posti, cosa mai accaduta da 18 anni a questa parte per l’azienda di Mark Zuckerberg.

 

I licenziamenti di massa per Meta

A dare indicazioni sui licenziamenti di massa in arrivo sono state fonti del Wall Street Journal. Le indiscrezioni del giornale economico americano indicano come imminente uno dei più grandi tagli nel settore delle cosiddette “.com”, che segnerebbe una crisi mai vissuta prima nel settore tecnologico-digitale.

I licenziamenti potrebbero interessare molte migliaia di dipendenti e sarebbero dietro l’angolo, forse già annunciate da mercoledì prossimo.

Una conferma dell’annuncio, atteso a giorni, sarebbe la richiesta da parte dei funzionari dell'azienda di Mark Zuckerberg di cancellare i viaggi non essenziali a partire da questa settimana, con una comunicazione arrivata nelle scorse ore ai dipendenti.

 

I social media in crisi?

Non è ancora chiara l’entità dei tagli, ma il Wall Street Journal parla di tagli importanti, dell’ordine di qualche migliaia, per un’azienda che a fine di settembre contava oltre 87.000 persone. Al momento la società non commenta e un portavoce non ha voluto commentare in modo esplicito, ricordando solo una recente dichiarazione dell'amministratore delegato Mark Zuckerberg, secondo cui l'azienda "concentrerà i propri investimenti su un numero limitato di aree di crescita ad alta priorità". Il 26 ottobre, infatti, il ceo aveva affermato, davanti agli analisti riuniti per discutere dei conti, che "alcuni team cresceranno in modo significativo, ma la maggior parte degli altri team rimarranno fermi o si ridurranno nel corso del prossimo anno".

D’altro canto fin da fine di giugno Zuckerberg aveva detto ai dipendenti che "realisticamente, in azienda ci sono probabilmente un po' di persone che non dovrebbero essere qui".

Se così fosse, comunque, sarebbe la prima volta in 18 anni di storia della società che si procede a una riduzione di personale così consistente.

 

Perché si taglia

Il taglio di organico arriverebbe così dopo quello annunciato per Twitter, insieme alla conferma di acquisto dell’azienda da parte di Elon Musk. In questo caso i licenziamenti sono più consistenti e comunque “ridimensionati” rispetto alle prime voci, da parte dello stesso fondatore di Tesla.

A pesare sarebbe l’onda lunga della pandemia. Mentre durante l’emergenza Covid Meta e altri big del settore avevano proceduto con numerose (oltre 27.000 nel 2020 e nel 2021, alle quali si aggiungono altre 15.344 nei primi nove mesi del 2022), ora sembrerebbe tempo di riduzioni: un po’ per la fine della pandemia, con conseguente riduzione dell’uso dei social che invece era aumentato durante il periodo critico del lockdown, sia per un calo nelle quotazioni din Borsa.

Quest'anno, infatti, le azioni di Meta sono scese di oltre il 70%.

Secondo la società di Zuckerberg il motivo è la generale crisi economica, che non ha risparmiato quindi neppure questo settore, ma secondo gli analisti a spaventare è anche altro e in particolare l’aumento delle spese connesse proprio ad assunzioni e progetti futuri, compreso il metaverso.

Non ultimo, però, va considerato anche il “fattore concorrenza”: Facebook, ma anche Instagram e Twitter, starebbero soffrendo in particolare per l’avanzata di TikTok, che ha conquistato ormai non soltanto i giovanissimi.

Inoltre, sembra non essere piaciuta la mossa di Apple agli utenti di acconsentire al tracciamento dei loro dispositivi che avrebbe limitato, secondo gli esperti, la capacità delle piattaforme di social media di indirizzare gli annunci pubblicitari con conseguenti riduzioni economiche per questi ultimi.

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