abusi psicologici

Lo scandalo delle ginnaste “messe a dieta”: parla Vanessa Ferrari

La ginnasta, già medaglia olimpiaca a Tokyo, ammette di aver sofferto in passato ed esorta a parlare. Commissariato il centro federale di Desio, si indaga

Lo scandalo delle ginnaste “messe a dieta”: parla Vanessa Ferrari

"Quando sono comparse le prime notizie sulle denunce, non sono rimasta sorpresa. Ho vissuto tante esperienze positive ma anche tante negative".

Le parole sono quelle di Vanessa Ferrari, argento alle Olimpiadi di Tokyo nella ginnastica artistica.

Il suo commento è arrivato dopo lo scandalo degli abusi psicologici denunciati da alcune atlete della ginnastica ritmica che hanno parlato a proposito dei controlli sul peso e delle privazioni di cibo che avrebbero subito.

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è già intervenuto e ha annunciato interventi nel caso in cui queste denunce fossero confermate, chiedendo anche scusa alle atlete.

Ma adesso commenta anche Vanessa Ferrari, dopo che la Federazione italiana della ginnastica ha anche deciso il commissariamento del centro federale di Desio, in Brianza.

Dall'ente anche lo stanziamento di fondi per la salvaguardia della salute degli atleti e delle atlete, mentre un ufficio apposito ha ora il compito di verificare cosa accade alle ginnaste e ai ginnasti per evitare che ci siano abusi come quelli denunciati da nina Corradini e da Anna Basta.

 

Vanessa Ferrari: “Ho vissuto sulla mia pelle i problemi alimentari”

"Conosco perfettamente questi aspetti, ho vissuto sulla mia pelle i problemi alimentari e all'età di 19 anni mi mandarono in una clinica e solo dopo un paio di anni sono guarita”, ha scritto la ginnasta sul suo profilo Instagram.

Poi l’azzurra ha aggiunto: “Invito chiunque ne soffra a farsi aiutare perché è davvero fondamentale", concludendo “invitando a non demonizzare la ginnastica".

 

I fatti e il racconto di Corradini e Basta

Alcuni giorni fa era arrivato un esposto, firmato dalla madre di due ragazze che hanno denunciato presunti maltrattamenti subiti da parte degli allenatori della palestra che frequentavano finché i genitori non hanno deciso di ritirarle. Prima Nina Corradini e Anna Basta avevano raccontato umiliazioni, costrizioni e pressioni subite quando frequentavano l'Accademia di Desio (Monza e Brianza), riguardo al peso corporeo da mantenere. "Insulti se non dimagrivo, per questo sono scappata dal calvario della ginnastica ritmica" avevano raccontato al quotidiano Repubblica. La Federginnastica aveva chiesto alla procura federale di fare luce sottolineando che "la Fgi non tollera alcuna forma di abuso ed è sempre al fianco di tutti i propri tesserati".

Entrambe hanno abbandonato la ginnastica da tempo, ma ora il loro sfogo ha aperto quello che sembra un “vaso di Pandora”: altre giovani hanno fatto denuncia o semplicemente hanno ammesso di aver subito comportamenti analoghi. Nina Corradini ha anche aperto una rubrica social, intitolandola 'Non siete soli', per sensibilizzare altre ragazze e ragazzi sul tema dei disturbi alimentari.

Anna Basta ha rivelato di essere persino arrivata a prendere in considerazione di togliersi la vita. Poi, invece, ha deciso con l'amica Nina di "non stare più zitte".

 

Le scuse di Malagò

"Come presidente del Comitato olimpico e punto di riferimento dello sport italiano sento l'obbligo di chiedere scusa a tutte le atlete ed ex atlete che hanno sofferto a causa di comportamenti inappropriati", aveva già detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, rivolgendosi alle atlete della ginnastica ritmica, in un'intervista pubblicata su La Repubblica.

Dopo le scuse, però, aveva esortato a “non fare di tutta l'erba un fascio", pur chiarendo che "chi ha sbagliato, se qualcuno ha sbagliato, pagherà".

 

Il commissariamento al centro federale

Dopo la denuncia di diverse atlete, e dopo le scuse e l’intervento di Malagò, il Presidente della Fgi, Gherardo Tecchi ha disposto il commissariamento dell'Accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio, con una delibera d'urgenza e d’accordo con il consiglio direttivo federale. Il commissario è il vicepresidente vicario Valter Peroni.

Ma non si tratta dell’unica iniziativa: oltre al commissariamento è stato disposto un duty officer, ossia un ufficiale di servizio, che una volta a settimana ha il compito di verificare la situazione delle ragazze.

Infine, sono stati stanziati 120mila euro complessivi per il progetto di salvaguardia degli atleti.

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