la vicenda a lieto fine

Alessia Piperno è a casa: la storia dal fermo in Iran al rilascio

La travel blogger, accolta a Ciampino dalla famiglia e da Meloni, ha detto: “Sono stati 45 giorni duri, è stato difficile ma non sono stata maltrattata”

Alessia Piperno è a casa: la storia dal fermo in Iran al rilascio

Per Alessia Piperno è finito l’incubo, che era iniziato con la sua scomparsa, denunciata dalla famiglia. E proprio ai familiari ha telefonato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per avvertire che la figlia avrebbe fatto presto ritorno a casa, in Italia. Ora Alessia si trova nella sua abitazione a Roma, nel quartiere Colli Albani. "Sono stati 45 giorni duri, poi questa mattina la sorpresa. Ho trascorso la mia detenzione in una cella con sei persone, è stato difficile ma non sono stata maltrattata". Queste le parole che Alessia Piperno ha detto al sindaco di Roma Roberto Gualtieri che l'ha accolta all'aeroporto di Ciampino, insieme ai genitori Alberto e Manuela e il fratello David.

 

Giorgia Meloni e l’annuncio a Stoltenberg

"Stoltenberg mi perdonerà se faccio una cosa irrituale, ma come avrete saputo Alessia Piperno sta tornano a casa, volevo ringraziare i nostri servizi di intelligence, il sottosegretario Mantovano, e il ministero degli Esteri per il lavoro straordinario e silenzioso per riportare a casa questa ragazza", ha detto la presidente del Consiglio al termine delle dichiarazioni alla stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che si trovava ieri a Roma. “I’m sorry”, ha aggiunto Meloni che su Twitter ha postato questo messaggio: “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a riportare Alessia dai suoi familiari".

 

La storia: dalla scomparsa al carcere, al rilascio

Alessia Piperno, travel blogger di 30 anni, era stata arrestata mentre festeggiava il suo compleanno a Teheran. A rivelarlo era stato il padre Alberto, spiegando che proprio da quel giorno non si avevano più tracce della figlia. La giovane si era recata nella Repubblica islamica che era meta di uno dei suoi numerosi viaggi, iniziati sette anni fa, da quando aveva deciso di diventare una travel blogger molto conosciuta sui social.

In uno degli ultimi post sulla sua pagina Instagram, aggiornata proprio dall'Iran, Alessia aveva spiegato che, nonostante la "decisione più saggia" sarebbe stata quella di lasciare il Paese, "non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai". "E non lo faccio per sfidare la sorte - continuava - ma perché anche io ora sono parte di tutto questo". Successivamente, cinque giorni fa nel giorno del suo trentesimo compleanno, annunciava di aver deciso di andare in Pakistan con il sogno di ricostruire un villaggio.

 

La Farnesina aveva attivato l’Unità di crisi

Dal 28 settembre, dunque, la famiglia viveva in apprensione. "Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo contatto con Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso", spiegava il padre Alberto Piperno all’ANSA, aggiungendo: "Dopo la telefonata dal carcere di ieri da parte di Alessia non abbiamo più avuto altre notizie, non l'abbiamo più sentita".

L'Ambasciata d'Italia a Teheran, in stretto raccordo con la Farnesina, ha seguito la vicenda fino alla notizia della liberazione e del ritorno in Italia.

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