
Alla presentazione del nuovo Governo e dei nuovi Ministeri aveva attirato l’attenzione della denominazione data al dicastero della “Sovranità alimentare” e “delle Imprese e del Made in Italy”. L’esecutivo si era affrettato a spiegare che, nel primo caso, si era mutuato il nome dall’equivalente francese dal momento che anche a Parigi da tempo si cerca di difendere la tipicità dei prodotti nazionali.
Ora, però, si passa dalle parole ai fatti: anche a Montecitorio, infatti, si cambierà il menù che dovrebbe privilegiare i piatti regionali.
Cambia il menù: quando e perché
Il motivo del cambio è prima di tutto burocratico, in particolare legato al contratto di fornitura per la ristorazione della Camera. A dicembre, infatti, scade quello in essere. Per questo si fa largo l’idea di prevedere, nel nuovo bando, una rotazione settimanale tra pietanze che richiamino le diverse tradizioni culinarie italiane. La varietà nel Belpaese certo non manca.
A spiegare il piano dell’esecutivo è stato il promotore dell’iniziativa, il questore di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini: “Vogliamo alzare gli standard qualitativi delle materie prime proponendo una turnazione di menù regionali”.
Tra l’altro l’idea è arrivata da Trancassini che, oltre che parlamentare, è anche ristoratore e gestore di un locale nei pressi di Montecitorio, che vanta una tradizione di oltre 500 anni di attività.
Quando cambierà davvero nome il Ministero della sovranità alimentare
Intanto si attende il cambio ufficiale di nome del ministero ex per le politiche agricole, alimentari e forestali, che dovrebbe appunto diventare ministero dell'Agricoltura, sovranità alimentare e forestale, ossia Masaf. Ad annunciare il cambio non è stata solo Giorgia Meloni, ma anche il titolare stesso del dicastero, Francesco Lollobrigida, nella sua prima uscita pubblica il 29 ottobre scorso.
Ora si attende il decreto, che potrebbe arrivare già nei prossimi consigli dei Ministri. La prima cosa che dovrà essere modificata sarà la carta intestata, poi forse arriverà anche la carta del menù. agricoltura e sovranità alimentare di cui si parla molto nell’articolo è affidata a Frnacesco Lollobrigida, Urso ha appunto il Made in Italy.
Riguardo alle deleghe, invece, ieri sono state affidate a Fitto (oltre a Europa e Pnrr anche il Sud), mentre a Musumeci insieme all’economia del Mare vanno le concessioni balneari e la Protezione civile. A Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, le deleghe al Fisco e alle Agenzie delle Entrate e del Demanio e delle Dogane.