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Nuova stangata energia: aumenti unilaterali in bolletta. Cosa sono

La comunicazione sta arrivando a milioni di utenti. Intanto il governo Meloni parla di revisione del Superbonus, Flat Tax, deduzioni e detrazioni fiscali

Nuova stangata energia: aumenti unilaterali in bolletta. Cosa sono

La lettera che sta arrivando a milioni di utenti italiani non lascia molti margini di dubbio: si tratta di una modifica unilaterale dei contratti di fornitura. Per l’esattezza la definizione è “Proposta di rinnovo delle condizioni economiche".

In pratica, però, si traduce in un aumento ben poco negoziabile. Se non si accetta, infatti, non resta che "recedere in qualsiasi momento dal contratto di fornitura, scegliendo un nuovo fornitore".

 

Cos’è la comunicazione in bolletta e cosa cambia

La lettera, insieme alle bollette del gas in regime di mercato libero, comporta una modifica delle condizioni di fornitura e soprattutto si traduce, secondo l’Adnkronos, in “un incremento in genere superiore al 20% per chi si muove nel mercato libero e quindi non segue gli incrementi decisi dall'Autorità dell'Energia per il mercato tutelato”.

Insomma, si tratterebbe di una nuova stangata, che arriva proprio mentre il Governo sta per mettere mano al settore energia, con provvedimenti per calmierare i costi, insieme a una revisione del Superbonus e a interventi come la Flat Tax.

 

I prossimi interventi: la Flat Tax

“Nella nuova legge di bilancio si dimostrerà finalmente che la flat tax non era uno slogan ma un programma strutturato che si fa in 5 anni. Cominciamo assolutamente con autonomi e partite IVA, cominciamo con innalzare la soglia da 65 fino a 100mila euro, forse qualcosina meno, potremmo fare 85/90 mila, dipenderà anche da alcune variabili macroeconomiche un po' meno dipendenti da noi, ma certamente sì, certamente in legge di bilancio troveremo il passaggio da 65mila ad almeno 85mila euro”. Così il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha illustrato la proposta intervenendo Radio 24.

Quanto all’ipotesi di ridurre la soglia dalla quale scatta la riduzione di detrazioni e deduzioni, il sottosegretario Freni ha spiegato: “È un'ipotesi allo studio, non c'è nulla di certo, ho qualche perplessità sulla soglia. Noi già sappiamo che da 120.000 euro le detrazioni oggi vengono sostanzialmente azzerate, ho qualche perplessità personale che sia corretta la soglia di 60.000 euro. Secondo me dovrebbe essere un pochettino più alta, ma comunque improntata ad un corretto principio di progressività cui la composizione della fiscalità italiana deve e vuole improntarsi”.

 

Il Superbonus

Un altro nodo riguarda il Superbonus, a proposito del quale la stessa Meloni in conferenza stampa ha spiegato le novità: "Abbiamo introdotto un principio sui redditi medio bassi che saranno calcolati non in base al tradizionale Isee ma in base alla composizione del nucleo familiare, in questa norma c'è un primo accenno di quoziente familiare".

A partire dalle spese sostenute nel 2023, il Superbonus sarà al 90% per i condomini e per i proprietari di singole abitazioni a condizione che si tratti di prima casa e si trovino sotto una determinata soglia di reddito (15mila euro annui aumentabile in base al quoziente familiare). Il Superbonus si applica invece al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022. Per cui dal primo gennaio 2023 la percentuale passerà dal 110 al 90% per le spese sostenute nell’anno; nel 2024 la percentuale passerà al 70%; nel 2025 si arriverà al 65%.

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