L’informativa del Viminale

Migranti, Piantedosi in Senato. La linea dura del ministro sulle Ong

“Presenza delle loro navi fattore di attrazione per i flussi”. Importanti anche “per le organizzazioni criminali”. Malpezzi: “E’ il ventriloquo di Salvini”

Migranti, Piantedosi in Senato. La linea dura del ministro sulle Ong

Da una parte la consapevolezza della necessità di politiche europee per governare i flussi migratori, dall’altra la conferma della linea dura e intransigente per neutralizzare le navi delle Ong che operano nel Mediterraneo. L’informativa resa oggi in Senato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, non è destinata a smorzare i toni tra maggioranza e opposizione. Nè ad appianare i forti contrasti in Ue sulle recenti posizioni assunte dal governo italiano relativamente alle navi delle organizzazioni non governativi arrivate nelle acque di Catania e Reggio Calabria. “La presenza di navi Ong continua a rappresentare un fattore di attrazione” per i flussi di migranti, ha detto il ministro, e sono importanti anche per “le organizzazioni criminali che basano il loro modus operandi sulla presenza di assetti Ong nell’area”. Inoltre “le norme non dicono che l’Italia debba farsi carico di tutti e le Ong non possono scegliere il Paese di destinazione”. Dunque, il titolare del Viminale ha delineato l’indirizzo che seguirà l’esecutivo Meloni: “l’azione del governo è ispirata ad umanità e fermezza, non vogliamo venire meno ai doveri di accoglienza, ma affermiamo il principio che in Italia non si entra illegalmente e che la selezione non la fanno i trafficanti. Vogliamo governare le migrazioni e non subirle”.

I dati illustrati a Palazzo Madama dicono che nel “2022 gli arrivi sono aumentati del 60%” e che “nei centri di accoglienza ci sono 100mila migranti. Le prefetture segnalano una situazione di saturazione dei posti”. Quest’anno “si sono registrate 69 mila richieste di asilo, il 56% in più rispetto allo scorso anno. Il 57% di quelle esaminate si sono chiuse con i diniego. Significa che la maggioranza dei migranti che arriva in Italia è spinta da ragioni economiche e non ha titolo di restare qui”.

 

In Aula Piantedosi ha annunciato “discontinuità rispetto al passato. E’ necessario invertire la rotta, che per anni non ha tenuto conto dell’interesse dell’Italia, sviluppare una nuova politica europea su immigrazione e asilo, incrementare i corridoi umanitari, gestire i flussi legalmente”.  Poi ha ripreso le parole già usate dalla premier Giorgia Meloni a proposito di un ‘Piano Mattei a sostegno dell’Africa”. In ogni caso, è convinto che la forma volontaristica del meccanismo di redistribuzione dei migranti “non riesca a decollare. Serve una nuova politica europea realmente basata sul principio di solidarietà”.  E sulla Ocean Viking: “Non è mai entrata in acque italiane e ha deciso autonomamente di dirigersi verso le coste francesi”. Affermazioni che non rappresentano esattamente un ‘ponte’ verso Parigi. Non a caso le opposizioni insistono molto sulla crisi politica che si è innescata tra Francia e Italia

 

Simona Malpezzi, capogruppo Pd in Senato, ha parlato di “un'informativa burocratica” del ministro “che tenta di giustificare in modo superficiale la crisi diplomatica con la Francia”. Per l’esponente dem “Piantedosi è il ventriloquo di Salvini” e “il governo, per ragioni identitarie e di consenso, ha ingaggiato un inutile braccio di ferro che ha indebolito il nostro Paese in Ue. I dati dimostrano che non c’è nessuna invasione e che con le Ong entrano solo il 15% dei migranti”. 

 

Anche Barbara Floridia, capogruppo M5S, ha invitato Piantedosi “a non imitare l’ex ministro Salvini. “Sui migranti il governo si sta scontrando con la realtà dei fatti”, ha detto. “Il bocco navale sbandierato non è solo umanamente inaccettabile, ma proprio non è applicabile perché vietato da tutti i trattati internazionali”. Dalla pentastellata arriva il monito a “non arroccarsi nei nazionalismi che cozzano con i principi di solidarietà e con la realtà del mondo che cambia e deve affrontare flussi migratori epocali. La questione dei flussi migratori, va affrontata in modo sistemico e complesso, mantenendo sempre la dignità delle persone”.

 

Anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha replicato in Aula al ministro: “Le devo dire che la sua è stata una relazione prefettizia, poche idee e confuse”. Ha commentato l’intervento di Piantedosi anche Francesco Creazzo, portavoce di Sos Mediterranee: “Le crisi internazionali e diplomatiche, semmai ci sono state, non possono essere addebitate alla responsabilità di una nave umanitaria che ha compiuto il proprio dovere legale, ma casomai alle inadempienze del diritto internazionale da parte degli Stati”.

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