Legge di bilancio 2023

Pensioni, come sarà quota 103. Il Governo vuole chiudere lunedì

Si tratta della nuova possibilità di uscire prima dal mondo del lavoro, con 62 anni e 41 di contributi. Le differenze rispetto quota 102 e Quota 41

Pensioni, come sarà quota 103. Il Governo vuole chiudere lunedì

Quota 103 potrebbe arrivare sul tavolo del prossimo consiglio dei Ministri, fin da lunedì. Si tratta della novità in tema di pensioni, alla quale sta lavorando il Governo, in vista della scadenza di Quota 102 e dell’Ape sociale (ma per quest’ultima potrebbe esserci una proroga).

A differenza di Quota 102, prevede che si possa andare in pensione a 62 anni di età, ma con 41 di contributi, senza distinzioni di genere (come, invece, per Opzione Donna) né di categorie lavorative, come per l’Ape sociale.

Cosa cambia, come variano gli importi, chi ne avrebbe diritto.

 

Cos’è Quota 103

L’ipotesi allo studio è quella di permettere di lasciare il mondo del lavoro con 62 anni di età anagrafica e 41 di contributi. Sul tavolo, però, c’è sempre anche la proposta della Lega, che spinge per una Quota 41, ossia con un unico requisito per l’accesso alla pensione, pari a 41 anni di età contributiva, senza tener contro della componente anagrafica. Il problema del piano del Carroccio, però, è la sostenibilità finanziaria della misura, che graverebbe molto sulle casse dello Stato.

A quantificare il costo è stato, infatti, il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, secondo cui la misura nel solo 2023 potrebbe pesare per quattro miliardi di euro.

 

Differenze rispetto a Quota 102

Quota 103 sarebbe, quindi, il frutto di una mediazione. Rispetto a Quota 102, infatti, riduce il requisito anagrafico da 64 a 62 anni, ma ne prevede 41 di contributi invece che 38. Uno dei nodi, però, riguarda anche l’ammontare dell’assegno pensionistico, che si riduce quanto prima di lascia il lavoro. Secondo alcune indiscrezioni e simulazioni, il coefficiente di calcolo scende dal 5,5575% previsto per l’assegno andando in pensione a 67 anni, calcolato sull’ammontare dei contributi, al 4,770% se si sceglie di anticipare la pensione.

Non ci sarebbe, comunque, il pesante taglio all’assegno previsto invece con l’Opzione donna, che è calcolato in circa un terzo in meno.

Una limitazione, però, riguarderebbe la possibilità di cumulo della pensione con l’attività lavorativa, per cui – a meno di interventi specifici – non sarebbe possibile sommare il reddito. Si tratta di una restrizione già messo in atto per Quota 100 prima e Quota 102 poi: l’obiettivo, infatti, è favorire il ricambio generazione nel mondo del lavoro, incentivando l’uscita di chi è prossimo all’età pensionabile, in modo da agevolare l’ingresso di forza lavoro più giovane.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA