Le nuove misure

Manovra di Bilancio, Meloni: “Aiuti ai ceti medi, non ai ricchi”.

La premier parla di “scelte politiche”. Ecco cosa c’è nel disegno di legge e cosa cambia. Letta (Pd): “Manovra improvvisata e iniqua. Il 17 in piazza”.

Manovra di Bilancio, Meloni: “Aiuti ai ceti medi, non ai ricchi”.

Alla fine si confermano 21 miliardi in deficit da destinare al caro-energia e arrivano a 14 quelli da mettere su tutto il resto. La manovra di Bilancio, arrivata sul tavolo del Consiglio dei ministri alle 21 di ieri sera, riceve il disco verde dopo quasi quattro ore di discussione. Il disegno di legge con il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, più l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio, dovrà passare ora al vaglio del Parlamento. L’approvazione deve avvenire entro il 31 dicembre

 

Dunque, un disegno di legge da complessivi 35 miliardi di euro, caratterizzato per Palazzo Chigi da “un approccio prudente che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale”. Allo stesso tempo è “sostenibile per la finanza pubblica, concentrando gran parte delle risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e laumento dellinflazione”. La premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa, parla di unamanovra coerente che darà aiuti ai ceti medi, e non ai ricchi”. Sicuramente la coperta è stata corta ma “quando mancano le risorse non si pensa al consenso”.

L’attenzione è stata percrescita e giustizia sociale. Questa manovra non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa delle scelte politiche”.

 

Immediata la replica del leader del Pd, Enrico Letta, che annuncia battaglia: “Sabato17 dicembre la nostra manifestazione contro una manovra improvvisata e iniqua. Inadeguata rispetto al rischio recessione e all’impennata dell’inflazione. Lo avevamo anticipato nella nostra Assemblea di sabato. Ora, dopo le decisioni di ieri, lo confermiamo con ancora più convinzione”. 

 

Flat tax e cuneo fiscale 

Tra le misure introdotte Flat tax al 15% per gli autonomi e partite Iva con ricavi fino a 85mila euro, il bonus sociale per le famiglie con Isee fino a 15 mila euro e tassa sugli extraprofitti che sale al 35%. Novità anche sul taglio del cuneo fiscale. Meloni spiega: “Non solo confermiamo quello del 2% per redditi fino a 35mila euro interamente lato lavoratore, ma aggiungiamo un ulteriore punto per i redditi fino a 20mila euro. Si tratta della misura più costosa di tutta la legge di bilancio: costa 4 miliardi di euro. Ciò indica che l’altra priorità del governo è aumentare” lo stipendio a “coloro che hanno redditi più bassi”. 

 

Pensioni e Quota 103

Sul fronte delle pensioni si introduce la cosiddetta Quota 103, “una misura di cui ci assumiamo la responsabilità”, dice Meloni. Oltre a confermare l’”opzione donna” rivisitata e “Ape sociale” si attua l'indicizzazione delle pensioni al 120% e si introduce per l’anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro. 

 

Bollette

Per quanto riguarda il caro energia gli interventi per i primi tre mesi del 2023 consentiranno di aumentare gli aiuti a famiglie e imprese allargando anche la platea dei beneficiari. Nel dettaglio, per le famiglie più fragili viene confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro. Confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%. 

 

Aiuti alle famiglie

Previsto un pacchetto di aiuti per la famiglia. L’assegno unico è aumentato per tutti per il primo anno di vita del bambino, per le famiglie numerose l’aumento sarà in vigore per i primi 3 anni.  Iva ridotta al 5% per i prodotti dell’infanzia. Al congedo parentale facoltativo viene aggiunto un mese retribuito all’80%, utilizzabile fino al sesto anno di vita. “Una sorta di salvadanaio del tempo”, per la premier, “senza ritrovarsi in condizioni economiche difficili”. Prevista la riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l'infanzia. Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una ‘Carta Risparmio Spesa’ per redditi bassi fino a 15mila euro, che verrà gestita dai comuni per l'acquisto di beni di prima necessità. Si tratta sostanzialmente di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa, con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.

 

No taglio Iva su pane, pasta e latte

Quanto al taglio dell’Iva su alcuni prodotti alimentari di prima necessità come pane, pasta e latte Meloni fa sapere che non ci sarà. Il motivo è che “non potendo distinguere il reddito di chi acquista quei beni, la misura sarebbe andata anche a chi non ne ha bisogno. Ma abbiamo pensato di selezionare alcuni alimenti e usare 500 milioni di euro per abbassare il prezzo su quei beni usando la rete dei Comuni. 

 

Cambia il reddito di cittadinanza 

Tra i dossier più discussi nell’ambito della manovra quello sulla modifica al Reddito di cittadinanza. Verrà abolito da 2024 “per chi può lavorare”. Il reddito cambierà anche nel 2023: “sarà disponibile per chi può lavorare solo per 8 mesi al massimo” e ci “sarà l’obbligo di risiedere sul territorio nazionale” per chi lo percepisce.

 

Cartelle esattoriali e tetto al contante

Quanto alla cancellazione delle cartelle esattoriali la premier assicura che “non c’è alcun condono”. Saranno “annullate quelle inferiori a 1000 euro e risalenti a prima del 2015. Per tutte le altre si paga il dovuto con una maggiorazione unica del 3% e la possibilità di rateizzare il pagamento”. Quanto al tetto al contante a 5.000, inizialmente inserito nel Dl Aiuti e tra le norme più contestate volute dal nuovo esecutivo, è confermato. La premier difende l’intervento sostenendo che comunque è “al di sotto della media europea”. 

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