Lutto nella Lega

Roberto Maroni è morto a causa di una brutta malattia, aveva 67 anni

Nel 1979 conosce Umberto Bossi e dieci anni dopo fondano la Lega Lombarda, poi Lega. Da ministro dell’Interno fa approvare il “suo” Decreto Sicurezza

Roberto Maroni è morto a causa di una brutta malattia, aveva 67 anni

E' morto stamattina l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, aveva 67 anni e da tempo lottava contro un tumore al cervello. Lascia la moglie Emilia Macchi, un amore nato sui banchi del liceo e i tre figli Chelo, Filippo e Fabrizio.

Secondo quanto si è appreso, Maroni si è spento nella sua casa nel Varesotto, dove ha trascorso gli ultimi mesi. Nel 2021 scoperta la malattia, aveva iniziato il ciclo di cure, ritirandosi dalla politica.

 

Roberto Maroni studi e carriera politica

Roberto Maroni dopo essersi laurato in giurisprudenza e aver superato l’esame di stato per Procuratore all’Università de L'Aquila, inizia la sua esperienza lavorativa da avvocato nell’ufficio legale di una nota ditta americana Avon-Cosmetici e poi nell’ufficio legale del Banco Ambrosiano guidata da Roberto Calvi.

 

Il 1979 è l’anno in cui conosce Umberto Bossi e tra i due inizia una fitta ed intensa collaborazione politica che sfocerà nella fondazione della Lega Lombarda che nel 1989 diventerà poi Lega Nord.

 

Dal 1994 al 1955 diventa ministro dell’Interno con il primo governo Berlusconi, distintosi per la caduta dello stesso dopo le polemiche sorte riguardo il caso del “Decreto Biondi” sull’abolizione della custodia cautelare, in piena era Tangentopoli, decreto che serve a far uscire dal carcere i corrotti dell’indagine della Procura del pool milanese “Mani Pulite”.

Il decreto firmato da Maroni (ministro dell’interno) e da Alfredo Biondi (ministro di grazia e giustizia), sarà poi ritrattato all‘indomani della firma dallo stesso Maroni che, accuserà il ministro Biondi di averlo raggirato, non facendogli realmente capire a cosa servisse il provvedimento.

Sarà l’inizio della crisi del primo governo Berlusconi realizzatasi successivamente, dopo la fuoriuscita dei parlamentari di Bossi e Maroni.

 

Dal 2001 al 2006 Roberto Maroni è ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, sempre nella coalizione della Casa Delle Libertà, sia nel secondo e terzo governo Berlusconi. Anni in cui scoppia il caso Biagi.

Maroni, infatti, riceve una lettera dal giuslavorista, Marco Biagi, suo collaboratore al Ministero Del Lavoro, nella quale chiedeva protezione avendo ricevuto ripetute minacce anonime telefoniche.

Maroni preoccupato scrive il 29 agosto 2001 al Prefetto Giuseppe Romano, ritenendo fondate le minacce di Marco Biagi e chiede che sia sottoposto a servizio di scorta, purtroppo nessun provvedimento sarà adottato e Marco Biagi sarà ucciso dalle Brigate Rosse.

Un provvedimento adottato da Maroni nel corso del suo mandato al ministero del lavoro, fu quello di adottare lo scalone pensionistico che innalzava l’età pensionabile di tre anni dai 57 ai 60, entrato in vigore nel 2008 e fortemente contestato dai sindacati e dalla coalizione di sinistra.

 

Nel maggio del 2008 Silvio Berlusconi gli affida l’incarico di Ministro Dell’Interno a Roberto Maroni, il 20 dello stesso mese il Consiglio dei ministri approva il suo “Decreto Sicurezza” che tra le varie cose ha previsto anche:

- la confisca degli appartamenti affittati a stranieri clandestini;

- l'aumento della pena fino all’arresto a chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze;

- libertà per i sindaci di adottare provvedimenti urgenti “ordinanze” nel caso in cui ci fossero problemi per l’incolumità pubblica e per la sicurezza urbana.

Quando è stato Segretario Federale della Lega Nord spesso ha assunto posizioni politiche critiche contrapposte a quelle del leader Umberto Bossi.

 

Dal 2013, Roberto Maroni è il Presidente della Regione Lombardia, è un governatore chiaro e trasparente, come si professa nel suo discorso di inizio mandato.

Il 14 luglio dello stesso anno, Maroni è indagato dalla Procura di Busto Arsizio nell’indagine su Expo per la vicenda dei contratti di collaborazione a termine.

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