Pugilato

“Superfights” da sogno, Mattia Faraoni è campione del Mondo ISKA

Dopo diversi mesi di sofferenza, dove ha dovuto recuperare al più presto per l’incontro contro l’australiano, Faraoni si è preso la scena nella sua città

“Superfights” da sogno, Mattia Faraoni è campione del Mondo ISKA

Nella serata di sabato 26 novembre, Mattia Faraoni è diventato campione del mondo ISKA, nella categoria -95KG. Ad aver subito il colpo è stato Charles Joyner, australiano, tra i più forti del momento, che durante la preparazione dell’incontro, non si è mai risparmiato con le frecciatine nei confronti del pugile romano. Un incontro infatti, molto sentito, che si sarebbe dovuto disputare lo scorso giugno, salvo poi un infortunio importante di Faraoni, che ha dovuto dare forfait, posticipando così la sfida sul ring. Un malore che ha sentito molto, non solo a livello fisico, ma anche mentale, con diverse preoccupazioni sul futuro della propria carriera.

 

Quattro giorni di ricovero, ha iniziato un processo di ripresa, per giungere al match in condizione eccellente. “Ero alle lacrime: il giorno più importante della mia carriera in fumo per qualcosa di incontrollabile.”. L’incubo che non ti aspetti, pronto a piegarti davanti ai sogni, le ambizioni e il duro lavoro fatto. “Avere a che fare con il dolore e continuare, col sacrificio.  Una volta ho lottato con la tibia aperta: 7 punti e 20 giorni di antibiotico. Una volta con il tendine rotto. Ma non è per fare l'eroe. Solo voglia di non arrendersi.” Disse in un’intervista tempo fa a DAZN. Un messaggio importante a chi ha dovuto rinunciare allo sport, senza voler dare una seconda chance al proprio corpo.

 

La vittoria sul ring di Cinecittà World è una risposta agli scettici, che per mesi lo hanno visto sfavorito a causa dei numeri importanti dell’avversario australiano e della condizione psicologica non sempre ottimale. Ha combattuto cinque round da tre minuti ognuno, portandosi all’offensiva sin da subito e sfruttando i colpi diretti verso l’alto.

 

Aver mandato al tappeto il gigante avversario in uno delle prime frazioni di match, ha forgiato la sua prestazione, mandando in palla lo sfidante. La differenza di rabbia si è rivelata ancora una volta un fattore chiave in sfide così intensi: un trofeo che rilancia la seconda parte di carriera di Faraoni, pronto a scrivere nuove pagine di storia, nel libro del suo sport preferito. E tutta la gente che lo ha seguito è solo la dimostrazione che l'affetto puro va oltre ogni frecciatina. 

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