Il Mondiale è pronto a chiudere la prima fase dei gironi, passando così alle eliminazioni dirette. Sono tante le squadre che puntano tutto sugli ultimi novanta minuti a disposizione, per acciuffare un ottavo di finale da sogno. Tra tutte, solo Francia e Brasile possono considerarsi salve, le altre invece dovranno “soffrire” ancora. Serbia e Svizzera sfida decisiva, così come Croazia-Belgio. La Germania punta sulla Spagna, l’Argentina alla ricerca di una vittoria da big. Attenzione alla Polonia.
FantaMondiale, ottavi di finale: i consigliati della settimana
Vanja Milinkovic-Savic (Serbia): La sfida con la Svizzera è da dentro o fuori e per passare agli ottavi è necessaria una prestazione praticamente perfetta. Davanti non sembrerebbero avere particolari difficoltà, specie nel trovare la rete su palloni alti, con Mitrovic pronto ad insaccare. Dietro invece si balla già di più, in particolare modo sui palloni tagliati dentro. L’altissimo portiere potrebbe risultare un fattore, considerando le sue importanti parate nei due match precedenti. Se alza la qualità dei lanci, come fa con il Torino, allora il gruppo potrebbe avere un'arma in più.
Manuel Akanji (Svizzera): Fino allo scorso anno, la sua carriera ha avuto un processo evolutivo continuo, in cui sono emerse le sue immense doti nel difendere e nell’impostare la manovra offensiva dalla retroguardia. L’arrivo a Manchester però, lo ha limitato, non solo a livello di presenze, ma anche nel riuscire a mettere in luce le sue reali qualità. Questo Mondiale lo sta rigenerando, dopo alcuni mesi difficili e adesso deve spingere più che mai per vincere lo scontro diretto contro la Serbia. Un attacco importante da affrontare, la marcatura a uomo su Mitrovic sarà il duello della serata.
Ibrahima Konaté (Francia): La Francia è già passata agli ottavi di finale, con un turno d’anticipo, rimanendo così, tranquilli , in vista del terzo incontro. Il tecnico Deschamps vorrebbe testare alcune pedine secondarie, che magari in generale troverebbero meno spazio. Capire realmente chi è al top della condizione è essenziale in vista della seconda fase, specie per i francesi, che hanno già perso diversi uomini da inizio torneo. Il centrale del Liverpool ha giocato all’esordio, scendendo in campo all’ultimo: una gara ben gestita, seppur abbia commesso qualche sbavatura. Ha una nuova occasione di mettere in difficoltà il “fragile”, ma intoccabile Varane.
Virgil Van Dijk (Olanda): Seppur siano arrivati quattro punti in due gare, l’ultima gara del girone è vitale per il gruppo olandese. Senza dubbio, il Qatar è il più semplice degli avversari da affrontare, considerando che sono già usciti dal Mondiale. Potrebbe però venire fuori il fattore orgoglio, senza rimanere la prima squadra ospitante, senza neanche un punto in classifica. È per questo motivo che la fase difensiva non si può permettere nessun tipo di errore: questo Mondiale ci ha insegnato che le sorprese non finiscono mai. Con un leader come il capitano però, la retroguardia può respirare maggiormente. Un giocatore che fa la differenza.
Rodrigo Bentancur (Uruguay): Anche per loro, la vittoria diventa l’unica soluzione possibile per sperare nel passaggio del turno. Avrebbero sicuramente immaginato un cammino diverso, ma il pareggio all’esordio rischia di pesare più del previsto. Hanno le qualità per giocare bene, specie in fase offensiva, dove i quattro attaccanti, tutti di livello internazionale, dovrebbero provare a sbloccarsi. In mezzo al campo però, c’è una diga. L’ex Juventus sta diventando un giocatore totale, sia nella costruzione, che nel portare palla. Inamovibile: accanto a Valverde compone una delle mediane più talentuose dell’intero torneo. Andre fuori adesso, sarebbe veramente uno spreco importante, specie per l’importante pubblico che supporta il gruppo.
Dani Olmo (Spagna): Nasce come mezzala, scalato poi trequartista, sino a giungere la posizione più alta dell’albero tattico. Una falsa punta che sta facendo la differenza nel gruppo di Luis Enrique. Capace di adattare tutte le sue caratteristiche per portare palla in avanti, muoversi negli spazi e pressare alto, risultando decisivo anche in fase di recupero. Pian piano si sta adattando all’idea di essere una punta, scappando tra gli spazi e facendo da torre ai compagni. Un giocatore intoccabile, che permette al tecnico di cambiare tattica in qualsiasi momento. Può essere il Mondiale del suo “boom” definitivo.
Ivan Perisic (Croazia): Il guerriero che non muore mai. Nonostante l’età avanzi, continua a risultare un giocatore decisivo. Basti vedere gli assist con il Canada, dove ha dimostrato eleganza e precisione geometrica. Nel puntare l’uomo è il numero uno, difficilmente si fa recuperare quando scappa via. Grazie all’esperienza con Conte però, ha anche aumentato la costanza nel fare la doppia fase: su e giù come un treno dalla fascia. La gara con il Belgio è il primo step reale per dimostrare di essere ancora una big. Sarà uno scontro diretto e solo una può sopravvivere.
Piotr Zielinski (Polonia): In questa magica stagione partenopea è emerso nuovamente uno dei centrocampisti più tecnici del nostro campionato. Il polacco, dopo un anno di buio, si è rialzato, tornando ad aggredire l’area e a deliziare il pubblico con le sue conclusioni chirurgiche. Si è sbloccato anche al Mondiale, prendendosi in spalla la squadra, mentre gli altri grandi giocatori in rosa sono rimasti sterili. È un leader, ma se ne deve rendere conto: maggiori sicurezze sulle sue doti, porterebbe costanza e prestazione più incisive.
Lautaro Martinez (Argentina): Possiamo parlare come la più grande delusione di questo Mondiale? Probabilmente sì, visto che ha giocato un ritiro da favola, salvo poi presentarsi al torneo completamente fuori forma, psicologicamente parlando. Tanto nervosismo, pochissima classe: il punti mancante di questi incerta Argentina. Messi e Di Maria non possono continuare a trascinarsi la squadra da soli, mentre Dybala sembra già stanco di non giocare. La terza e forse ultima possibilità per il “Toro” di riprendersi la scena, dimostrando magari di essere un bomber di razza.
Eden Hazard (Belgio): Un’altra nota negativa di questo Mondiale. Una squadra inconcludente, che gestisce bene solamente alla fase difensiva, grazie soprattutto alla partecipazione di un miracoloso Courtois. In mezzo sta mancando cattiveria e le dichiarazioni di De Bruyne, sul potenziale mediocre della squadra, ha scombussolato un po’ gli umori generali. L’unica luce sembrerebbe proprio l’ala del Real Madrid, che dopo due anni di nulla cosmico, si sta rimettendo in luce. Ha una condizione fisica precaria, lo si denota dai movimenti quando punta l’uomo, ma almeno tenta di portare palla in zona avversaria. Che sia lui il salvatore di questo possibile disastro?
Leroy Sané (Germania): Un punto in due partite e il destino non dipende più unicamente da loro. Se la Spagna dovesse far passeggiare la Costa Rica, si ritroverebbero nuovamente eliminati ai gironi, eliminando completamente tutto ciò di buono che hanno messo in luce questi ultimi mesi. Sono sembrati in crescita inizialmente, poi la sconfitta con il Giappone ha levato alcune certezze. Per loro fortuna è tornato l’esterno del Bayern Monaco, fuori per infortunio nei primi novanta minuti. SI è subito messo in mostra, ha un passo diverso rispetto agli altri e permette a Musiala di giocare più libero. Anche lui alla ricerca di una rivincita.