Il Punto

Consiglio dei ministri proroga l’invio di armi a Kiev per il 2023

Ok a interventi urgenti per Ischia e al salvataggio della raffineria di Priolo. Intanto la Consulta ha deciso: bocciati i ricorsi sull’obbligo vaccinale

Consiglio dei ministri proroga l’invio di armi a Kiev per il 2023

Mentre da Washington arriva la conferma che il capo della Casa Bianca, Joe Biden, e quello dell’Eliseo, Emmanuel Macron, hanno indetto una conferenza internazionale sul conflitto russo-ucraino per il 13 dicembre a Parigi, il governo Meloni dà il via libera al decreto che garantisce continuità all’invio di armi all’Ucraina. Dal Consiglio dei Ministri disco verde, dunque, al provvedimento che proroga “fino al 31 dicembre 2023” e “previo atto di indirizzo delle Camere” l’autorizzazione a cedere “mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari” a Kiev. Restano in piedi i “termini” e “le modalità” stabilite dal decreto del governo Draghi in scadenza alla fine di quest’anno. Dall’esecutivo, nella giornata in cui il fango ha restituito altre tre vittime per la frana di Casamicciola, ad Ischia, anche nuovi aiuti per l’isola e norme per salvare le raffinerie Isab di Priolo, in Sicilia.  

 

Non si ferma, intanto, il dibattito sulla manovra di Bilancio. I sindacati incontreranno la premier il 7 dicembre ma si annuncia battaglia da parte di Cgil e Uil. “Non è che l’inizio della mobilitazione. Andremo all’incontro con il governo per ribadire le nostre posizioni e per dire che è necessario cambiare strada perché questa non è quella che serve al mondo del lavoro”, dichiara Maurizio Landini. Il leader della Cgil non esclude scioperi a livello territoriale. Tuttavia, rispetto allo scontro frontale con Chigi, la Cisl si chiama fuori e rompe il fronte unitario delle principali confederazioni sindacali.  

 

Al centro dell’agenda politica ed economica c’è anche il mantenimento degli impegni previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il commissario europeo, Paolo Gentiloni, da Bruxelles avverte che il Pnrr “è l’obiettivo prioritario per tutti i governi europei, e se in Italia ci sono ritardi vanno affrontati, perché non si può rischiare di mancare l’appuntamento con la rata di fine anno”. Gentiloni, insomma, insiste sull’importanza di rispettare i patti. “Noi abbiamo i nostri problemi strutturali e un alto debito” che “è un limite alla possibilità di espansione e di sostegno alla nostra economia” ma questi problemi “hanno un antidoto nel Pnrr”. Poi aggiunge: “In che modo riusciremo a spendere quei quattrini sarà molto importante”. Se il nostro Paese aspira a non essere più il fanalino di coda dell'Europa “il Piano va usato fino in fondo”. 

 

Notizia attesissima è poi quella che giunge dal palazzo della Consulta: la Corte Costituzionale ha respinto i ricorsi contro l’obbligo del vaccino anti-Covid introdotto dal governo Draghi nel 2021 per gli over 50 e per il personale sanitario. La Corte non ritiene “sproporzionato e irragionevole” l’obbligo vaccinale per medici e personale sanitario, anche di quelli che non avevano una diretta interazione con i pazienti. Una sentenza, quella di ieri, che chiude la questione di legittimità costituzionale su alcune norme su cui cinque uffici giudiziari avevano sollevato ricorso ai giudici costituzionali. La decisone viene accolta positivamente anche dalla Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici. “La sensazione che avevamo nel periodo peggiore del Covid, quando la gente moriva”, ovvero che “il vaccino potesse essere in realtà la soluzione ottimale per poter uscire da quella condizione drammatica è stata confermata dalla Consulta. Questo significa che anche per la Corte i vaccini sono uno strumento fondamentale per garantire la salute dei cittadini”. 

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