Fifa Qatar 2022

Chi è uscito in anticipo dal Mondiale? Le otto delusioni dei gironi

Qatar 2022, la rinascita dei tedeschi non è avvenuta: decisivo il Giappone. Belgio senza gioco, né goal, Danimarca invece impaurita. Uruguay sfortunato

Chi è uscito in anticipo dal Mondiale? Le otto delusioni dei gironi

Il Mondiale è già entrato nel vivo, con gli ottavi che hanno visto protagonisti alcune grandi squadre. I gironi si sono chiusi con delle sorprese, sia a livello positivo, con alcune squadre pronte a decollare, sia a livello negativo, con diverse big uscite in anticipo al torneo. La delusione di fallire in un Mondiale così particolare, in cui tutto sarebbe potuto accadere, alcune squadre si sono tirate indietro a livello mentale, non rispettando minimamente il cammino fatto fino al Qatar. Su tutte Belgio e Germania, addirittura pronosticate tra le prime quattro finaliste, non sono andate oltre ai propri limiti mentali, spaventandosi e limitando così, la propria qualità. L’Uruguay ha gettato al vento l’occasione di passare un girone alla portata, mentre l’Ecuador ha assaporato il sogno solamente per due gare. Messico e Galles sempre più in basso, Danimarca invece incredibilmente ultima.

 

Mondiali Qatar 2022, le 8 delusioni dei gironi:

Belgio: La fine di un’era. Martinez per anni ha trascinato i suoi a grandi successi, sviluppando un progetto basato su giovani promesse e campioni assoluti. Hanno toccato la vetta del Ranking Fifa, diventando agli occhi di tutti una realtà solida e vincente. Poi, il buio. Un Mondiale di delusioni, dove sin da subito hanno messo in luce le difficoltà tecniche del gruppo. L’assenza di una punta di ruolo è stato sicuramente uno dei fattori principali, ma la tensione psicologica nel gruppo ha creato una vera e propria crisi. Le dichiarazioni di De Bruyne sono lo specchio di una Nazionale che, incredibilmente, deve rifondare tutto nuovamente.

 

Serbia: Dopo le partite di Qualificazione, sono diventati per tutti una specie di scommessa in vista del Qatar. Un gruppo vasto di talento, che ha negli anni costruito il gruppo pedina dopo pedina. Questo torneo sarebbe stata l’occasione perfetta per entrare nel “mondo dei grandi”, ma la missione, in qualche modo, è fallita completamente. Ultimo posto in classifica, un solo punto ottenuto e tantissime reti subite. Nonostante le innumerevoli parate di Savic, si sono fatti asfaltare in fase difensiva, dove hanno subito la bellezza di otto goal in tre reti. I giocatori chiave poi, come Vlahovic e Milinkovic, non si sono rivelati all’altezza delle aspettative. Una delusione totale. 

 

Messico: Che non fosse semplice passare il girone, non è mai stata una sorpresa, considerando la folta concorrenza. Avrebbero dovuto buttare giù la Polonia, invece hanno fallito tutte le chiamate a disposizione. Svegliarsi solamente l’ultima giornata, non riuscendo neanche a sfruttare appieno le debolezze avversarie. Se avessero tentato di segnare di più, tirando fuori la passione, come quella del pubblico messicano, probabilmente si sarebbe scritta una storia diversa. Invece tornano a casa, facendo l’ennesimo passo indietro, rispetto alla precedente competizione giocata. Tanti veterani sono pronti a salutare: il nuovo ciclo dovrà per forza di cose avere un impatto importante sin da subito. 

 

Galles: È complesso poter dare ancora fiducia a questo gruppo. In seguito ad un Europeo di delusioni, si sono rimessi discretamente in carreggiata per arrivare al meglio a questo Mondiale. Sono riusciti ad ottenere un punto importante nel derby con l’Inghilterra, fallendo però il doppio confronto con Stati Uniti e Iran. L’ultimo posto è l’immagine della “non evoluzione” portata in Qatar. Un gioco perlopiù lento, dove difficilmente si riescono a vedere occasioni da goal. Alcune pedine chiave non sono minimamente riuscite ad imporsi, come ovviamente Bale, ormai più significativo a livello di nome, che di prestazioni in campo. Difficile pensare che si alzeranno velocemente: dallo staff tecnico, alla rosa, sono tutti in discussione.  

 

Danimarca: In tanti l’avrebbero vista addirittura come la “rivale” della Francia, per il primo posto, invece anche loro sono arrivati in fondo al girone. Uno spreco enorme, considerando la qualità enorme di cui avrebbero potuto vantare. Tantissimi giovani di riferimento, come Olsen o Damsgaard, non hanno seguito la scia delle occasioni, rimanendo nell’ombra, invece di “esplodere" nella qualità. Le indecisioni del tecnico, nel non trovare una formazione adatta, non ha aiutato il gruppo, probabilmente sprovvisto di reali riferimenti su cui appoggiarsi. Eriksen si sa, non è più lo stesso da sul giorno ad Euro2020 e non si può pretendere che possa cambiare l’andamento di un Mondiale da solo. Passo indietro gigantesco. 

 

Germania: Tra tutte e probabilmente quella meno attesa: la rinascita della Germania dei vincenti, non è avvenuta, anzi, la credibilità ormai è stata completamente sotterrata. Hanno iniziato il Mondiale sentendosi probabilmente superiori agli avversari e subendo, di conseguenza, un'umiliazione sportiva dal Giappone. Perdere su un campo in cui si sono sentiti invincibili, ha probabilmente tagliato le gambe alla squadra: poca fiducia e idee vaghe, anche nello scontro diretto con la Spagna, si sono dimostrati tecnicamente inferiori. E questo, per una formazione Campione del Mondo appena otto anni fa, non è una cosa accettabile. 

 

Uruguay: Finisce sempre che ci fidiamo tutti, ma deludono lo stesso. Tra le Nazionali Sudamericane sono probabilmente quelli con più qualità, dopo Brasile e Argentina e anche questa volta, sono riusciti a sbattere contro un muro. I giocatori più importanti hanno fallito in tutto e per tutto, rivelandosi di fatto il tallone d’Achille del gruppo. Su tutti Nunez, un ragazzo che avrebbe dovuto riscattare le tante critiche subite in Inghilterra e invece ha dimostrato poca umiltà e diverso nervosismo. Vi è da dire, per spezzare una lancia in loro favore, che gli errori arbitrali non sono mancati, specie nella terza gara, decisiva per il passaggio del turno. Una serie di avvenimenti che però, hanno portato all’ennesima eliminazione anticipata della “garra charrua”.

 

Ecuador: Hanno iniziato con il botto, ottenendo quattro punti in due gare. Poi, nel giro di novanta minuti, il sogno si è spento, tirando fuori la solita, deludente realtà. Nello scontro diretto con il Senegal sono mancati coraggio e grinta, nel voler riscrivere la storia di una Nazionale ancora anonima. Valencia si è dimostrato un vero campione, non solo nei goal, in cui è risultato decisivo, ma anche nella leadership, provando a tirare su il gruppo nel momento della difficoltà. Aver letto male la gara più importante, ha provocato nei giocatori una sorta di paura, che ha impedito il raggiungimento degli ottavi di finale. Uscire così fa male, quattro punti sono tanti e sicuramente la fortuna non è stata dalla loro parte. Qualcosa da cui ripartire vi è sicuramente, chissà però come rimarranno le gerarchie dopo questo torneo. 

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