Manovra di Bilancio

Difficile per il governo far finta di nulla sui rilievi di Bankitalia

Il giudizio di Via Nazionale sulle misure su contanti e Pos. Fazzolari (Fdi): “Critica perché è partecipata da banche private”. Ma da Palazzo Chigi frenano.

Difficile per il governo far finta di nulla sui rilievi di Bankitalia

Quella appena trascorsa non è stata una giornata semplice per l’esecutivo di Giorgia Meloni. Bankitalia ha messo sotto la lente di ingrandimento la manovra di Bilancio e ieri ha avvertito che “in un contesto” come quello attuale, “caratterizzato da rischi di natura estrema, le proiezioni economiche costituiscono un riferimento solo indicativo. Sviluppi drasticamente meno favorevoli di quelli prefigurati potrebbero realizzarsi, a fronte di mutamenti repentini e imponderabili del contesto esterno”. Dunque, lo choc della guerra e del caro energia sono le variabili che più determinano incertezza. “Per il momento c’è una sostanziale tenuta” del sistema ma “gli indicatori più recenti” parlano di “un indebolimento” dell’attività economica “per il trimestre in corso, in cui è proseguito il rialzo dell’inflazione”. E “per i prossimi mesi forte frenata” in vista. Ma Via Nazionale ha soprattutto respinto la validità di alcune misure-bandiera della maggioranza che siede a Palazzo Chigi: dall’innalzamento del tetto del contante al limite all’utilizzo del Pos, dalle modifiche alla Flat Tax all’abolizione del reddito di cittadinanza. Per voce di Fabrizio Balassone, capo servizio struttura economica, ascoltato nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha dato parere negativo su alcuni interventi e “criticità” che da giorni animano, peraltro, un infuocato dibattito politico

 

Per il governo sarà davvero difficile far finta di nulla e andare avanti come se la Banca d’Italia non si fosse pronunciata. Né potrebbe, tra le valutazioni del Mef, essere considerato opportuno uno scontro con l’istituto, che non solo ha il compito di supervisionare i mercati finanziari ma anche quello di garantire stabilità per uno sviluppo duraturo dell’economia. La questione, come dicevamo, non è meramente tecnica – e fin qui arrivano i rilievi di Bankitalia – ma investe la politica. L’opposizione incalza. Per il Pd “dopo la Corte dei Conti, anche Banca d’Italia boccia giustamente le norme sulla legge di Bilancio su Pos e contanti” perché “favoriscono l’evasione, complicano la vita ai tanti italiani che usano la moneta elettronica e mettono a rischio il Pnrr. Il governo le tolga di mezzo”.

 

Mentre il M5S evidenzia che “tre sono i rilievi più importanti mossi dalla Banca d’Italia. Primo: “la Flat Tax pone un rilevante tema di equità tra lavoratori autonomi e dipendenti”. Secondo: “alzare la soglia del contante favorisce l’economia sommersa”. Terzo: l’introduzione del reddito di cittadinanza ha rappresentato una tappa significativa nell’ammodernamento del welfare del nostro Paese arginando la povertà assoluta”. A commentare i rilievi di Palazzo Koch per Fratelli d’Italia, scatenando non poche polemiche, è il sottosegretario con delega all’attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari. “Bankitalia”, riferisce ai giornalisti, “è partecipata da banche private, è una istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante. Questa però non è la visione della Bce. Non è che uno è cattivo e uno è buono...”. Le dichiarazioni del braccio destro della Meloni costringono dopo qualche ora Palazzo Chigi a intervenire per smorzare i toni: “Nessuna polemica o volontà di mettere in discussione l’autonomia della Banca d’Italia”. E poi: “Pieno apprezzamento per l’operato di Via Nazionale”.

 

Intanto c’è anche il dossier sull’autonomia differenziata per le Regioni a statuto ordinario che per la maggioranza rischia di essere una mina vagante. Non è un caso che la premier, Giorgia Meloni, nel corso di un intervento durante l’iniziativa “L’Italia delle Regioni” ha messo alcuni puntini sulle ‘i’. Un messaggio per la Lega e per Matteo Salvini. “Il governo”, ha spiegato la presidente del Consiglio, “vuole favorire l’attuazione” dell’autonomia differenziata “in tempi rapidi, in un quadro più ampio di riforme per rafforzare e ammodernare l’assetto Stato”, ma “non sarà mai un pretesto per lasciare indietro una parte del territorio. Colmare i divari, non creare disparità”. 

 

Dunque “no a fughe in avanti” e sì a “un nuovo modello di coordinamento tra politiche statali e regionali sfruttando tutte le opportunità offerte dalle risorse del Pnrr”. Anche se per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza le cose non stanno procedendo come dovrebbero. “Il Next generation Eu non è più sufficiente perché non poteva tenere in considerazione l’impatto che la guerra in Ucraina ha avuto sulle nostre economie”, ha voluto puntualizzare Meloni. “Bisogna fare di più oggi a livello Ue partendo dal caro energia”. 

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