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Autovelox, nuova sentenza sulle multe: quando sono valide e quando no

Un nuovo pronunciamento in tema di sanzioni per eccesso di velocità, elevate con i dispositivi elettronici. Ecco cosa c’è da sapere per evitare “il salasso”

Autovelox, nuova sentenza sulle multe: quando sono valide e quando no

 

Il tema è caro agli automobilisti e già in passato (periodicamente) è stato al centro di ricorsi e sentenze in Tribunale. Quando è valida (e quando no) una multa rilevata con un autovelox?

L’ultimo pronunciamento in ordine di tempo arriva dai giudici di Treviso, in Veneto, che hanno invertito un pronunciamento dello scorso ottobre del Giudice di pace.

Di fatto il Tribunale ora ha ritenuto regolari le multe per eccesso di velocità elevate dalla Polizia municipale di Treviso sulla base di evidenze fornite da dispositivi autovelox, che erano stati collocati in alcuni punti della tangenziale cittadina.

 

Treviso, le multe sono valide

A comunicare quanto stabilito dal giudice è stata l’Amministrazione comunale, che aveva ricorso contro le archiviazioni di verbali di contravvenzione decretate dal precedente magistrato, al quale si era rivolto un automobilista. Il cittadino, infatti, si era appellato al fatto che il dispositivo elettronico utilizzato per le rilevazioni non avrebbe avuto un certificato di omologazione. Per il Tribunale ordinario, invece, le strumentazioni sarebbero del tutto regolari, come sostenuto dall'avvocatura del Comune.

Proprio l’omologazione e la taratura sono già state al centro di contestazioni in passato.

 

L’omologazione: quando è regolare

Il modello di autovelox (fisso, mobile a colonnina arancione) utilizzato per misurare la velocità deve avere ottenuto il certificato di omologazione e inoltre deve essere sottoposto a un controllo periodico di affidabilità, previsto con cadenza annuale. In questo caso di parla di taratura. Attenzione, perché le multe siano valide non occorre solo l’omologazione e la taratura, ma anche che sia presente un cartello che segnali la sua presenza, senza che sia prevista una distanza minima.

Infine, poco distante dalla colonnina arancione dovrà essere presente una pattuglia delle forze dell’ordine, che possa comminare la multa all’automobilista “fotografato” dall’autovelox, contestando sul posto l’infrazione commessa. Gli agenti possono non esserci sulle autostrade, sulle strade extraurbane secondarie e di scorrimento segnalate dal Prefetto con apposito decreto e sulle strade extraurbane principali.

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