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Qatar, tutto sull’inchiesta per corruzione: protagonisti e legami

Dai discorsi ufficiali a sostegno del Qatar, ai presunti regali, viaggi e denaro in contanti trovato a casa di alcuni indagati. Al centro anche alcune ong

Qatar, tutto sull’inchiesta per corruzione: protagonisti e legami

 

Il nome che è finito in prima pagina in tutta Europa è quello della eurodeputata greca Eva Kaili, ma il suo non è l’unico ad essere finito nel fascicolo aperto dalla Procura di Bruxelles. Ci sono anche quelli del compagno Francesco Giorgi, di Antonio Panzeri, della moglie Maria Colleoni e della figlia Silvia Panzeri, entrambe ritenute dagli inquirenti a conoscenza del giro di mazzette che sarebbero state elargite dal Qatar a diversi esponenti europeo allo scopo di influenzare i giudizi nei confronti del Paese del Golfo, specie in tema di diritti civili.

Ecco chi sono i nomi, i rapporti e chi altri è finito nell’inchiesta, compresa la Ong No Peace Without Justice, legata ai Radicali e nel cui board c’era anche Federica Mogherini, dimessasi e dichiaratasi estranea ai fatti.

 

Da Kaili alla famiglia Panzeri

Eva Kaili resta in carcere, dopo il fermo scattato in flagranza di reato. È una delle 14 vice presidenti del Parlamento europeo, già giornalista televisiva e volto noto non solo nel suo Paese, la Grecia. All’interno del Partito Socialdemocratico Europeo ricopriva un ruolo di primo piano relativo ai rapporti con il Medio Oriente. Ora pesano alcune sue dichiarazioni di qualche tempo fa, secondo cui le quali il Qatar sarebbe stato “in prima linea per i diritti dei lavoratori”: una frase pronunciata dopo un incontro con il ministro qatariota del Lavoro e che stride con il numero di lavoratori morti nei cantieri per Fifa 2022, circa 6.500.

Nonostante quei numeri, Kaili dichiarava: “Eppure, qui c’è chi vorrebbe che fosse discriminato. Lo emarginano e accusano chiunque ci dialoghi di corruzione”.

 

I viaggi “sospetti”

Un altro elemento preso in considerazione dagli investigatori belgi è un viaggio, effettuato appena prima dei Mondiali di calcio da Kaili da sola in Qatar, viaggio che invece avrebbe dovuto comprendere più eurodeputati, ma poi cancellato dal paese ospitante. Una volta nel Paese del Golfo l’eurodeputata parò a nome di “500 milioni di europei”, celebrando i progressi del Qatar e le riforme del settore del lavoro, secondo quanto riferito dai media locali.

Ora sui giornali, invece, si parla di diverse sacche di banconote per centinaia di migliaia di euro, trovati nella sua abitazione. Una informazione riferita dal giornale belga L’Echo e non confermata dalla Procura.

 

Da Francesco Giorgi alla famiglia Panzeri

Nell’inchiesta è finito anche il compagno di Eva Kaili, Francesco Giorgi, assistente parlamentare di Andrea Cozzolino, parlamentare europeo del Partito Democratico (PD), che però non è indagato. Giorgi, invece, è fondatore della ong Fight Impunity e proprio l’organizzazione, secondo il quotidiano Repubblica, è sospettata di “aver funzionato come veicolo economico per la corruzione”.

Nell’elenco degli indagati figurano poi un’assistente dell’eurodeputata belga Marie Arena che lavorava per la stessa ong e Antonio Panzeri con la famiglia. L’ europarlamentare è stato eletto a Strasburgo con il centrosinistra tra il 2004 e il 2019 ed è anche ex presidente della Sottocommissione per i diritti umani del Parlamento europeo, nonché ex numero uno della Camera del Lavoro di Milano.

Fermate anche la moglie Maria Colleoni e la figlia Silvia Panzeri, ritenute a conoscenza del presunto giro di corruzione e di aver avuto un ruolo attivo. Nel mandato d’arresto per Panzeri si legge che sarebbe “intervenuto politicamente con membri del Parlamento europeo per favorire Qatar e Marocco”.

A questo proposito ci sarebbero intercettazioni, riportate in parte dai media, con riferimenti a vacanze da costosissime, regali, conti correnti e carte di credito di dubbia provenienza. Inoltre nell’abitazione di Panzeri a Bruxelles sarebbero stati ritrovati centinaia di migliaia di euro (si parla di 5/600mila).

Il legame tra Panzeri e Giorgi è chiaro: quest’ultimo era stato suo assistente parlamentare e, secondo Repubblica, “avrebbero lavorato anche per allargare la rete di corruzione del governo qatarino”.

Infine, l’altro nome italiano nell’inchiesta è quello di Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati, che è un organo europeo di rappresentanza dei lavoratori. Ad agevolare i rapporti tra Kairi e Visentini sarebbero stati proprio Giorgi e Panzeri: Visintini, con un passato nella UIL, qualche tempo fa avrebbe dichiarato che “il Qatar dovrebbe essere visto come una storia di successo. La Coppa del Mondo è stata un’opportunità per accelerare il cambiamento e queste riforme possono costituire un buon esempio da estendere ad altri paesi che ospitano grandi eventi sportivi”, come riporta ancora Repubblica.

 

Dalle organizzazioni sindacali alla Ong dei Radicali

Infine, ecco le ong e una in particolare: si tratta di No Peace Without Justice fondata tra gli altri da Emma Bonino e è presieduta da Niccolò Figà-Talamanca, che figura tra i fermati nell’inchiesta per corruzione. anche lui fermato. È  invece estranea l’ex Alta rappresentante degli Affari Esteri dell’Unione Europea, Federica Mogherini, che pure figurava nel consiglio di Amministrazione e che si è dimessa subito dicendo di essere estranea ai fatti in questione.

Secondo Politico, però, l’ong avrebbe una sede formale a Roma e una a New York, ma sarebbe registrata allo stesso indirizzo di Fight Impunity a Bruxelles, la ong che fa capo a Giorgi.

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