Lo scandalo

Qatargate, plenaria di Strasburgo destituisce la vice presidente Kaili

Il caso scuote anche la politica italiana. C’è chi parla di questione morale a sinistra. Letta: “Massima inflessibilità. Il Pd si costituirà parte civile”.

Qatargate, plenaria di Strasburgo destituisce la vice presidente Kaili

Fa sempre più rumore l’inchiesta che ha coinvolto a Bruxelles la vice presidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, l’ex eurodeputato prima Pd e poi Articolo 1, Antonio Panzeri, e altre cinque persone, tra cui il compagno della stessa Kaili, Francesco Giorgi. La vicepresidente è stata già destituita, praticamente all’unanimità, dall’incarico. La plenaria di Strasburgo lo ha deciso con 625 sì, 1 voto contrario e 2 astenuti.

 

Intanto si è appreso che ammonta ad oltre un milione e mezzo di euro il contante che gli investigatori belgi hanno trovato nel corso delle perquisizioni a casa di Kaili e Panzeri. Le perquisizioni effettuate dalle autorità sono state 19 e hanno riguardato anche diversi uffici di eurodeputati. Il cosiddetto Qatargate sta portando a galla una falla enorme che riguarda i rapporti tra politici, ed ex politici attivi presso il Parlamento europeo, e le lobby. Il gruppo Socialisti e democratici si difende e parla per voce dell’eurodeputato francese, Raphael Glucksmann, che presiede la commissione speciale sulle ingerenze straniere. “Da quando la presiedo ho ripetutamente avvertito che la corruzione e la penetrazione di interessi stranieri riguardano tutti i Paesi europei e tutti i partiti politici. A destra e a sinistra”.  Ma ora sotto la lente di ingrandimento ci sono soprattutto le attività di influenza di Doha per tentare di ripulire la sua immagine in tema di diritti umani.  

 

Il caso delle mazzette che dal Qatar sarebbero arrivate dritte dritte nelle tasche di alcuni politici di Strasburgo non scuote solo l’Ue, ma si allunga anche all’Italia. Non solo sul piano giudiziario, visto che sono finite ai domiciliari moglie e figlia di Panzeri. La politica nazionale si accende, molti parlano di questione morale a sinistra. Panzeri è uomo che viene dal Pci e dall’esperienza sindacale. E’ stato anche segretario della camera del lavoro a Milano. Europarlamentare dal 2004 al 2019, l’ultima volta che è stato eletto in Europa ha raccolto più di 77mila preferenze. A fine mandato ha poi fondato la Ong Fight Impunity, di cui si sarebbe servito per far transitare fondi di dubbia provenienza e tangenti. Enrico Letta, segretario del Pd, è durissimo e difende il suo partito: si tratta di “vicenda scandalosa e inaccettabile” che fa “un danno gravissimo all’Ue e alla democrazia”. “Un danno a tutti noi e ai nostri ideali”, ha detto. “Le istituzioni reagiscano in modo inflessibile, la magistratura faccia il suo dovere. Il Pd è parte lesa, si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario in corso”. 

 

La destra attacca. L’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, intervenendo all’Europarlamento ha commentato così i risvolti politici dell’inchiesta delle autorità del Belgio: “E’ stato detto che la corruzione non è né di destra, né di sinistra. Personalmente sono d’accordo con questo assunto, ma non credo lo siano i colleghi di sinistra perché li abbiamo sentiti per anni raccontarci la favola della loro superiorità morale”. Il Ppe però vuole andarci cauto. Il capogruppo, Manfred Weber, insiste: “Sono casi singoli, non è una questione sistemica. Il 99% dei deputati sta facendo del proprio meglio per raggiungere gli obiettivi e dobbiamo proteggerlo. Qui parliamo di errori penali di individui. Vorrei essere molto chiaro su questa separazione”. 

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