La legge di bilancio

Dopo un volo pindarico, correzioni e retromarce la Manovra è atterrata

Con 195 voti favorevoli, 129 contrari e 2 astenuti, ieri il via libera dell’Aula della Camera. Il ddl ora sarà esaminato al Senato, dal 27 dicembre.

Dopo un volo pindarico, correzioni e retromarce la Manovra è atterrata

Mentre il premier Meloni era in visita a Baghdad, a portare i saluti e gli auguri al personale dell'Ambasciata e ai militari italiani ed ad incontrare il Primo Ministro Mohammed Shia al-Sudani, in Italia il governo, dopo una lunga nottata, ha posto la fiducia alla Manovra 2023. Con 195 voti favorevoli, 129 contrari e 2 astenuti, c’è stato il via libera dell’Aula della Camera, il testo ora sarà esaminato al Senato, dal 27 dicembre. "È come gli aerei, quando c'è un po' di turbolenza, l'importante è atterrare" ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti raccontando il volo pindarico della legge di bilancio, atterrata ma non senza colpi di scena e imprevisti burocratici e politici, errori, correzioni e retromarce dell’ultimo minuto con emendamenti senza le dovute coperture, raccontate anche dal nostro giornale più volte.

"Nelle due notti in commissione non c'era nessuno dei funzionari del Mef e della Ragioneria - la versione del deputato di FdI, Federico Mollicone -: dovevamo mandare delle mail con risposte che arrivavano la mattina dopo. C'è stato un caos amministrativo e non politico". Accuse che però sono state subito rispedite al mittente. E Giorgetti taglia corto: “hanno lavorato tanto, sono tutti stanchi".

 

Le reazioni politiche

La maggioranza difende la Legge di Bilancio: ”È una manovra in un momento difficile, non fa miracoli ma aiuta tante persone", ha sottolineato il vicepremier Matteo Salvini. 

"FI - spiega il capogruppo Alessandro Cattaneo - ha dato un contributo decisivo", ad esempio su pensioni minime e decontribuzione fino a 8mila euro per i giovani assunti stabilmente. Il voto contrario del Pd è accompagnato dalla convinzione che "non sia una manovra coraggiosa ma vigliacca". 

 

Per il leader M5s Giuseppe Conte lo slogan della maggioranza "conteneva un errore: non 'siamo pronti' ma 'siamo proni'". "State creando le permesse di un grande disastro sociale e state compromettendo la coesione sociale, che è il tessuto connettivo della nostra società". Ha detto Conte intervenendo in Aula alla Camera e annunciando il voto contrario alla fiducia sulla manovra. "Lo smantellamento del reddito di cittadinanza, unito all'indifferenza per le buste paga e il ricorso massiccio ai voucher significa che avete una visione distorta del mercato del lavoro. La riassumo in un concetto: Schiavismo 2.0".

 

Luigi Marattin per il Terzo polo, parla di "un livello di approssimazione e incapacità mai visto". In alcune manovre del passato, si fa notare nella maggioranza, ci sono stati più stralci e correzioni chiesti dalla Ragioneria, ed è in linea con i precedenti anche la prima approvazione alla vigilia di Natale. Il Senato dovrà completare la seconda prima di capodanno.

 

Serracchiani, Pd: “Questa manovra ingiusta e dall'orizzonte corto, non avrà il nostro voto favorevole, a questo governo sordo e chiuso non daremo la nostra fiducia". "Nella narrazione con cui avete accompagnato la vostra prima legge di bilancio - evidenzia la Serracchiani - dite che si tratta di una manovra coraggiosa, noi pensiamo che non sia così: pensiamo sia una manovra vigliacca. Una manovra coraggiosa avrebbe richiesto un reale e corposo taglio del costo del lavoro" invece "avete dato un aiuto consistente agli evasori, avete fatto un attacco ai poveri". "Dicevate di essere pronti ma eravate pronti a niente e disposti a tutto pur di tenere insieme una maggioranza divisa, pasticciona e litigiosa. Cambiate rotta prima che sia troppo tardi", ha chiosato la capogruppo del Pd.

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