Il messaggio

Il discorso di fine anno di Mattarella tra orgoglio e speranza

La prima donna premier, i giovani, le tasse, la lotta contro disuguaglianze e precarietà, il Pnrr e la guerra nei 16 minuti di messaggio del Presidente

Il discorso di fine anno di Mattarella tra orgoglio e speranza

L'ottavo discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato un messaggio di orgoglio e speranza per i giovani e per le concittadine e i concittadini del nostro Paese. Da una location del tutto nuova, i 16 minuti di discorso, sono iniziati con l'elogio agli italiani: "La nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia è dimostrata dall’importante crescita economica che si è avuta nel 2021 e nel 2022. Le nostre imprese, a ogni livello sono state in grado, appena possibile, di ripartire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi. Le esportazioni dei nostri prodotti hanno tenuto e sono anzi aumentate".

 

Chi paga le imposte fa bene all'Italia

"La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l'Italia e quindi al bene comune. La Repubblica siamo tutti noi. Insieme. Lo Stato nelle sue articolazioni, le Regioni, i Comuni, le Province. Le istituzioni, il Governo, il Parlamento. Le donne e gli uomini che lavorano nella pubblica amministrazione. I corpi intermedi, le associazioni. La vitalità del terzo settore, la generosità del volontariato. La Repubblica – la nostra Patria – è costituita dalle donne e dagli uomini che si impegnano per le loro famiglie. La Repubblica è nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti. In Italia come in tante missioni internazionali”.

 

Rimuovere le differenze tra Nord e Sud

"Le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del nostro Paese – tra Nord e Meridione, per le isole minori, per le zone interne –? creano ingiustizie, feriscono il diritto all'uguaglianza. Ci guida ancora la Costituzione, laddove prescrive che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone, la loro piena realizzazione. Senza distinzioni". Ha spiegato il presidente.

 

Disoccupazione e precarietà

Il presidente si riferisce ai giovani: "Allarma soprattutto la condizione di tanti ragazzi in difficoltà. Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. La povertà minorile, dall’inizio della crisi globale del 2008 a oggi, è quadruplicata. So bene quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L'inflazione, i costi dell'energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l'aumento della povertà e del bisogno. La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà".

 

Rafforzare il sistema sanitario

Per il presidente Mattarella "occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive". L'esperienza del Covid è un "insegnamento da non dimenticare" ha sottolineato Mattarella.

 

Pnrr: "Non possiamo permetterci di perdere questa occasione"

"Il Piano nazionale di ripresa e resilienza spinge l’Italia verso" il traguardo di formare i ragazzi e le ragazze ad affrontare le complessità dei fenomeni globali. "Non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro", ha evidenziato il presidente. "Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso. La Repubblica vive della partecipazione di tutti".

 

Ai giovani: Non cancellate il vostro futuro

"Parlando dei giovani vorrei - per un momento rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro".

 

La guerra in Ucraina

"Dei gravi danni provocati dalla guerra in Ucraina la responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi. Pensiamoci: se l'aggressione avesse successo, altre la seguirebbero, con altre guerre, dai confini imprevedibili. Non ci rassegniamo a questo presente. Il futuro non può essere questo. Dei danni della guerra la responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi. Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l'umanità".

 

Prima donna premier grande significato sociale e culturale

"Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna. È questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà. Nell'arco di pochi anni si sono alternate al Governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari. Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare. La concretezza della realtà ha così convocato ciascuno alla responsabilità. Sollecita tutti ad applicarsi all'urgenza di problemi che attendono risposte. La nostra democrazia si è dimostrata dunque, ancora una volta, una democrazia matura, compiuta, anche per questa esperienza, da tutti acquisita, di rappresentare e governare un grande Paese" ha detto il Capo dello Stato.

 

Mettere al sicuro il pianeta

"Mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro, il futuro dell'umanità, significa affrontare anzitutto con concretezza la questione della transizione energetica. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose per salute e ambiente, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici. Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l'affermazione di una nuova cultura ecologista, registriamo la mobilitazione e la partecipazione da parte di tanti giovani".

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