Le pagelle

I voti della finalissima: Inter padrona del Derby. Milan in difficoltà

Inzaghi trionfa nuovamente in Supercoppa: ora rimonta in campionato. Pioli, crisi Milan? In goal Dimarco, Dzeko e Lautaro Martinez. Male Tomori e Hernandez

I voti della finalissima: Inter padrona del Derby. Milan in difficoltà

La finale tra Inter e Milan termina 3-0 per i nerazzurri, che vanno così a conquistare la seconda Supercoppa Italiana consecutiva, nonché la quarta della carriera di Simone Inzaghi. Una vittoria netta, costruita con un bel gioco e diverse giocate elettrizzanti. In casa rossonera invece, crollano le certezze, con i grandi riferimenti del gruppo completamente bocciati. Una caduta che rischia di ferire psicologicamente lo spogliatoio: 

 

Bocciature rossonere:

Fikayo Tomori voto 4,5: Una delle gare peggiori giocate sin qui da quando veste il rossonero. Perde l’uomo due volte sui goal avversari, dimostrandosi fragile e distratto. Ciò che si nota maggiormente però è la difficoltà con cui fa iniziare l’azione, sempre lenta e prevedibile. Uno dei migliori centrali del nostro campionato non può presentarsi in questo stato psicologico, durante una finale così pesante. Le ultime prestazioni ci descrivono un giocatore incerto, che non sta più garantendo le stesse certezze della passata stagione. Da ritrovare subito!

 

Théo Hernandez voto 4,5: Il Mondiale deve averlo galvanizzato un po’ troppo, visto che da quando è ricominciata la stagione con i rossoneri, non ha ancora messo in luce nulla di particolarmente notevole. Una notizia non da poco, vista l’importanza che avrebbe nello spogliatoio, sia per la retroguardia, che per la fase offensiva, dove solitamente tende a partecipare con continuità. Invece, anche stavolta, si è dimostrato lezioso, senza alcune idea vincente per ribaltare la gara. Zero sovrapposizioni e diverse sbavature in difesa. Bocciatura piena.

 

Sandro Tonali voto 5: Al contrario dei due difensori, lui è solito a giocare sempre bene e il fatto che non ci sia riuscito per la prima volta, fa rumore. In mezzo al campo si è ritrovato ingabbiato nella morsa nerazzurra, composta da tre centrocampisti che lo hanno surclassato in tutto e per tutto. Ha tentato di portare in avanti il pallone, senza però trovare precisione nei passaggi in verticale. Non avere la solita fluidità nel giro palla, ha indubbiamente “ferito” la manovra, lenta e macchinosa. Un serata storta anche per lui. 

 

Rafael Leao voto 4,5: Un brivido, a metà del primo tempo, per poi perdersi nell’ombra. Un giocatore delle sue qualità non può più soltanto brillare per le giocate personali, ma anche crescere notevolmente e incidere sui risultati. Poco decisivo e fuori contesto, la squadra ha fatto fatica a lanciarlo in profondità, visto che si è nascosto quasi sempre dietro ai difensori nerazzurri. Quando ha la palla tra i piedi può stupire in ogni modo e invece predilige la manovra dal basso, rallentando così la costruzione di gioco. I doppi passi non possono più bastare, ora ci si aspetta una stella decisiva. 

 

Junior Messias voto 5: Rilanciato tra i titolari a distanza di diverso tempo, si presenta nel peggiore dei modi, risultando impreciso e fuori condizione. Si muove troppo, non mantenendo spesso la posizione richiesta dal tecnico. Sacrificarsi è un bene, ma rimanere incastrato fuori dagli schemi ha impedito al gruppo di ripartire con costanza, temporeggiando così continuamente sulla linea mediana. Davanti poi, imbuca pochissimo in area, rimanendo fuori dalle occasioni rossonere. Un giocatore che potrebbe essere sempre un jolly di livello, ma che deve intraprendere velocemente un percorso di crescita verso il salto di qualità.

Promossi nerazzurri:

Alessandro Bastoni voto 7,5: Finalmente si rivede il vero muro nerazzurro. Un giocatore capace di abbinare qualità e tenacia, rimanendo sempre concentrato sulla partita. Sta finalmente entrando nell’ottica della maturità totale e lo si denota dalla leadership che trasmette ai compagni, nonostante sia uno dei più giovani. Si è ripreso dalle critiche, blindando la strada agli attaccanti del Milan e attaccando continuamente l’area avversaria. Duttile sia per coprire gli spazi lasciati dagli esterni, che per aumentare le torri in fase d’attacco, dove è un attaccante aggiunto. Un elemento essenziale, che sta finalmente ritrovando fiducia.

 

Henrikh Mkhitaryan voto 8: Tra pochi giorni compirà trentaquattro anni e nonostante ciò rimane uno dei treni intoccabili della metà campo nerazzurra. Un giocatore totale, che abbina le doti fisiche, con diversi recuperi palla a quelle tecniche, dove si destreggia tra giocate personali e passaggi geometrici. Velocissimo negli spazi stretti, lasciando spesso Tonali e Bennacer a mani vuote: un maestro della tecnica, che aiuta i giovani talenti interisti a crescere. Meriterebbe ancora tanti trofei, per la carriera gloriosa che ha creato e che sta continuando a portare avanti.

 

Federico Dimarco voto 8,5: In questo momento non ci si può più nascondere: è il giocatore decisivo di questa Inter. Indubbiamente diverso rispetto a Perisic, ma proprio come il croato sta creando le occasioni più importanti sempre dalle sue parti. Nuovamente in goal, sbloccando così il tris nerazzurro e diverse giocate di altissimo calibro, specie con i lanci lunghi, incredibilmente geometrici. Un giocatore sempre più completo, capace di giocare ad ottimi livelli in tutte le zone del campo. In questo momento Inzaghi lo vuole sempre in campo. 

 

Edin Dzeko voto 8,5: Forse qualcuno lo ha bocciato nuovamente troppo presto. Quando è tornato Lukaku, durante l’estate, poteva andare via, visto che gli spazi tra i titolari si sono ridotti. Invece è rimasto, prendendosi la titolarità e mandando così il belga in panchina. Un goal da attaccante puro, capace di abbinare senso della posizione, finta di corpo e colpo da biliardo in rete, nel giro di una frazione. Difficilmente qualcuno lo potrebbe rimuovere dai titolari, nonostante l’età sia ancora capace di essere l’uomo copertina. A fine gara ha affermato di “avere quasi 22 anni”. Ecco, se questa è la strada, ci sarà da godersi ancora diverse giocate del “Cigno di Sarajevo”. 

 

Lautaro Martinez voto 8: Tende ad essere sempre un po’ più “coperto”, rispetto ai compagni di reparto, ma man mano che la partita va avanti, le sue prestazioni crescono. Un primo tempo poco fortunato, dove è andato vicino al goal, senza però mai demordere, come spesso succede. Si muove tanto senza palla, dando così la possibilità ai compagni di entrare spesso in area avversaria, pungendo il Diavolo. Sigla il tris, chiudendo di fatto la gara, con un tiro di esterno da manuale, dopo essersi liberato facilmente di un certo Tomori. Questo potrebbe essere finalmente il suo anno, quello dove diventa definitivamente il giocatore in più di questo gruppo. 

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