
Lo scacchiere delle nomine di Stato continua a muoversi e a posizionarsi su nuovi nomi e figure di spicco. L'ultimo in ordine di tempo, il siluramento di Alessandro Rivera al Mef, ostacolato dal ministro dell'Economia Giorgetti ma fortemente voluto dalla premier Meloni. La quale, già giorni e mesi fa, non aveva fatto certo mistero della sua volontà di portare aria nuova al Tesoro. Tutti ricorderemo infatti le parole pronunciate durante la sua conferenza stampa di fine anno, quella del 29 dicembre, quando in diretta tv aveva rimproverato, senza mai nominarlo, al direttore generale del Tesoro di aver gestito «abbastanza pessimamente» il dossier Monte dei Paschi di Siena. Dose rincarata poi anche dal ministro della Difesa Crosetto, che aveva suggerito di «usare il machete» per rinnovare le cariche soggette a spoils system. Specialmente se questi posti chiave sono occupati da persone «che servono ideologie di cui noi rappresentiamo l’alternativa», aveva detto Crosetto, alludendo alla presunta vicinanza di Rivera al Pd.
A mediare tra Meloni-Giorgetti, Salvini in un faccia a faccia prima del Consiglio dei Ministri. Poi l'ok alla nomina di Riccardo Barbieri Hermitte che, come detto, arriva dopo un lungo braccio di ferro tra la premier che vuole nuovi volti al Mef e il ministro dell’Economia Giorgetti che si schiera dalla parte di Riviera, accusato da Meloni di scarsa accortezza su dossier importanti come Ita e Ferrovie. Alla fine arriva il compromesso: Giorgetti ottiene il remain del ragioniere generale Biagio Mazzotta e il to leave di Rivera. Al suo posto approda un pezzo grosso del Mef.
Riccardo Barbieri Hermitte, nato a Roma ma cresciuto a Milano ha vissuto per cinque anni a New York e per venti anni a Londra prima di rientrare nella sua città natale per lavorare al Tesoro. Laureato con lode in Discipline Economiche e Sociali all’Università Bocconi, ha conseguito il Ph.D. in Economics alla New York University. Durante la sua carriera nei mercati, è stato più volte nominato top ranked dagli investitori. Barbieri ha svolto attività accademica e di ricerca all’Università Bocconi e alla New York University ed ha lavorato nei mercati finanziari dal 1990 al 2015 come economista, market strategist e direttore della ricerca presso J.P. Morgan (1990-1995), Morgan Stanley (1995-2006), Bank of America (2007-2009), Algebris (2010) e Mizuho International (2011-2015). Nel 2015 arriva al Dipartimento del Tesoro
dove è Capo Economista e Direttore della Ricerca e Analisi Economica e Finanziaria, Ministero dell’Economia e Finanze.
Barbieri è anche membro del Consiglio di Amministrazione delle Ferrovie dello Stato (dal 2021) e della Fondazione Cassa Depositi e Prestiti (dal 2020), nonché osservatore governativo presso il Consiglio Superiore della Banca d’Italia (dal 2018).