Nessun dissidio nella maggioranza

Intercettazioni, Nordio non si dimette con il pieno sostegno di Meloni

Dopo gli attriti scaturiti dalle parole del Guardasigilli, Palazzo Chigi rinnova la fiducia al ministro. Berlusconi “Sosterremo le proposte sulla giustizia”

Intercettazioni, Nordio non si dimette con il pieno sostegno di Meloni

Nessun dissidio nella maggioranza sulla questione della riforma della giustizia e su Nordio come Guardasigilli. Il ministro ha escluso tassivamente le proprie dimissioni e la premier Meloni ne ha ribadito la piena fiducia. E in una nota di Palazzo Chigi, il governo fa sapere che «Dopo le notizie infondate circa le presunte divisioni tra il Presidente del Consiglio e il ministro Giorgetti, tra il Presidente del Consiglio e il ministro Piantedosi, oggi è la volta del ministro Nordio. Spiace deludere, ma il clima nel Cdm è ottimo e tutti i ministri lavorano in piena sinergia con Palazzo Chigi». «Nello specifico, il presidente Meloni ribadisce la sua piena fiducia nel Guardasigilli, che ha fortemente voluto a Via Arenula e con il quale mantiene contatti quotidiani».

 

In settimana l'incontro Meloni-Nordio

In settimana la premier e il ministro Nordio avranno un incontro «per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana». Il governo è determinato a portare avanti e ad attuare «il programma di coalizione votato dai cittadini per dare all’Italia una giustizia giusta, veloce e vicina a cittadini e imprese».

 

Nordio "Mai pensato a dimettermi"

Dopo le parole di Nordio alle Camere sulla limitazione delle intercettazioni, ci sono stati diversi attriti nella maggioranza tanto che alcuni hanno parlato di possibili dimissioni del ministro che però sono state ampiamente smentite dallo stesso Nordio, per il quale di spaccature nella maggioranza non esisterebbero i motivi. «In primo luogo perché con la premier siamo in perfetta sintonia. Poi perché le critiche sono uno stimolo a proseguire. Infine perché la mia risoluzione sulla giustizia è passata con 100 voti contro 50 al Senato e con la stessa percentuale alla Camera». Ha confermato il ministro.

 

Salvini invita ad abbassare i toni

Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Salvini ha invitato ad abbassare i toni circa la questione della riforma della giustizia, e ad evitare lo scontro tra politica e magistratura, soprattutto dopo che la cattura del super boss mafioso Matteo Messina Denaro, è arrivata grazie anche alle intercettazioni. 

 

Berlusconi: "Pieno sostegno a Nordio"

Anche Forza Italia con Berlusconi interviene nel dibattito sulle intercettazioni dopo che negli ultimi giorni hanno fatto discutere le parole del Guardasigilli circa la volontà di limitare l’uso di queste ultime ai reati di mafia e terrorismo. 

"Dopo molto tempo, l'Italia ha un ministro della Giustizia di cultura liberale e garantista, una cultura profondamente affine alla nostra. Questa è una buona notizia per il Paese, per il governo, per tutti gli italiani, di tutte le parti politiche. Noi di Forza Italia sosterremo l'azione del Ministro Nordio con assoluta convinzione".

 

"Il nostro obiettivo - dice Berluscono in un video postato sui suoi social - non è certo un conflitto fra politica e magistratura. Le nostre riforme non sono contro i magistrati, sono per i cittadini. Certo, incontrano l'ostilità di alcuni settori politicizzati della magistratura. Alcuni di questi magistrati sono passati direttamente dai loro uffici giudiziari alle aule del parlamento, nelle file dei Cinque Stelle. Questo dimostra quanto poco quei magistrati potessero essere imparziali", ha aggiunto.

 

"La polemica sull'uso delle intercettazioni, dei sistemi più invasivi, come i virus informatici, è il più tipico esempio della differenza fra la nostra visione liberale della giustizia e quella dei giustizialisti illiberali. Noi sappiamo benissimo che in alcuni casi le intercettazioni sono uno strumento di indagine necessario. Nessuno ha mai pensato di impedirne o di limitarne l'utilizzo per le indagini di mafia o di terrorismo”. Ha aggiunto Berlusconi. "Quella che invece ci ripugna, quella che combatteremo sempre con tutte le nostre forze, è l'idea che tutti gli italiani possano essere trattati come sospetti mafiosi o sospetti terroristi. E' l'idea che la libertà, la privacy, l'intimità di ciascuno di noi, delle nostre case, delle nostre conversazioni, possa essere violata con la massima facilità. Che la tecnologia, con la scusa di prevenire i reati, possa controllare e soffocare la nostra libertà. E' quello che già avviene in Cina, dove un sistema capillare e sofisticato di controlli, basato sul riconoscimento facciale e quello vocale, serve per reprimere il dissenso delle minoranze religiose. Noi non vogliamo questo modello di società. Lo ripeto, non possiamo trattare tutti i cittadini come se fossero sospetti mafiosi o sospetti terroristi".

 

"Sosterremo con convinzione le proposte sulla giustizia annunciate dal Ministro Nordio, che trovano un significativo consenso anche oltre il perimetro della maggioranza. Lo stato di diritto e la libertà dei cittadini sono grandi temi sui quali non ci si dovrebbe dividere. Sui quali maggioranza e opposizione, politica e magistratura dovrebbero lavorare insieme. Noi siamo pronti a farlo".

 

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