
Solo un paio di giorni fa, nell’informativa alle Camere, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio aveva diciamo così 'assolto’ gli esponenti di Fratelli d’Italia Donzelli e Delmastro per le informazioni rivelate sul caso Cospito.
Ricorderemo tutti infatti l'intervento in Aula alla Camera del vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli che riferì il contenuto di conversazioni avvenute nell'ora d'aria nel carcere di Sassari tra l'anarchico Alfredo Cospito e detenuti di camorra e 'ndrangheta, anche loro al 41 bis. Informazioni che Donzelli aveva avuto dal compagno di partito e coinquilino Delmastro, che ha la delega al Dap.
Ora però è la procura di Roma che intende approfondire la questione ed è per questo motivo che ha iscritto nel registro degli indagati il sottosegretario Andrea Delmastro.
Delmastro indagato per rivelazione e utilizzo del segreto d'ufficio
Il sottosegretario Andrea Delmastro indagato per rivelazione e utilizzazione del segreto d'ufficio sarà sentito oggi dai pm di Roma nell'ambito dell'inchiesta legata alla vicenda dell'anarchico Alfredo Cospito, sottoposto al carcere duro del regime 41 bis e in sciopero della fame da ormai da quattro mesi. L'iscrizione nel registro degli indagati di Delmastro è a seguito dell'esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli in merito alle rivelazioni di Giovanni Donzelli, fatto in Aula della Camera lo scorso 31 gennaio e dopo che lo stesso Donzelli ha rivelato di aver ricevuto quelle informazioni dal collega di partito Delmastro.
Si vedrà ora se la procura riscontrerà irregolarità sulla divulgazione delle carte, le stesse che un'indagine interna voluta dal Guardasigilli, non ha evidenziato apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda. E "l'apposizione della dicitura 'limitata divulgazione', presente sulla nota di trasmissione della scheda, rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza ed esclude che la trasmissione sia assimilabile ad un atto classificato, trattandosi di una mera prassi amministrativa interna in uso al Dap a partire dal 2019, non disciplinata a livello di normazione primaria".
Spetterà ora a Delmastro, assistito dal proprio legale, dare la propria versione circa tutta la documentazione in possesso degli inquirenti dal capo del Dap, Giovanni Russo e dai vertici del Gruppo operativo mobile (Gom) della polizia penitenziaria, che sono stati sentiti nei giorni scorsi a piazzale Clodio come persone informate sui fatti.
Agli atti dell'inchiesta anche documenti tecnico-conoscitivi del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria richiesti dai pm per inquadrare le procedure e i meccanismi con i quali si svolge il monitoraggio dei detenuti al 41 bis.