La guerra in Ucraina giunge oggi al 360esimo giorno, quando ormai manca molto meno di una settimana al 24 febbraio, primo triste anniversario dall’inizio del conflitto voluto dalla Federazione Russa. Dalla conferenza per la sicurezza di Monaco, il monito dei leader mondiali per trovare sì la pace ma non a spese dell’Ucraina. E la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, ne è convinta: "Dobbiamo fare pressione per fare in modo che le mire imperialistiche della Russia falliscano e che l'Ucraina vinca. E dobbiamo fare in modo che l'Ucraina possa avere munizioni standard". "Non può essere che si debbano aspettare mesi e anni per inviare obici". "Possiamo raggruppare l'industria militare europea e cercare di capire cosa serve". "Dobbiamo fare la stessa cosa che abbiamo fatto nella pandemia, quando abbiamo chiesto all'industria farmaceutica di cosa avesse bisogno”. "Non accetteremo mai questa guerra imperialistica, non accetteremo mai il tentativo di Putin di mettere in crisi il diritto internazionale, non accetteremo mai che un altro Paese invii dei carri armati oltre i confini per invadere uno Stato vicino".
Dello stesso parere anche la premier finlandese Sanna Marin intervenuta alla conferenza per la sicurezza di Monaco in un panel con la presidente della commissione europea: la guerra in Ucraina "non è un problema solo per l'Europa ma per tutto il mondo. Gli Stati autoritari stanno alzando la testa e sfidando il diritto internazionale. Quando la Russia ha attaccato l'Ucraina ha violato tutte le regole sottoscritte, e questo è un problema per tutti. Questo non è un problema solo per l'Europea e l'Ucraina e dobbiamo preservare questo sistema di regole che abbiamo creato insieme".
Oggi alla conferenza anche l'alto diplomatico cinese Wang Yi, direttore della Commissione centrale per gli Affari esteri del Partito comunista cinese e membro del Politburo, che ha auspicato una soluzione pacifica della guerra in Ucraina. "Qualsiasi sia la situazione la via del dialogo deve essere perseguita", ha detto Wang. "La Cina sostiene i colloqui per la pace sulla questione dell'Ucraina", auspicando che vi sia un dialogo per dare "un'opportunità alla pace".
Il primo ministro britannico Rishi Sunak nel suo discorso di oggi alla Conferenza, inviterà gli alleati a "raddoppiare" il sostegno militare all'Ucraina contro l'invasione russa. Fa sapere la BBC, preannunciando i temi che il capo del governo di Londra proporrà. Sunak dirà che gli alleati dovrebbero fornire a Kiev "capacità avanzate, standard Nato". Inoltre sosterrà che la Nato deve offrire garanzie a lungo termine di sicurezza contro l'aggressione russa. Nel suo discorso Sunak dovrebbe aggiungere anche che "Quando Putin ha avviato questa guerra, ha fatto la scommessa che la nostra risolutezza sarebbe evaporata. Ancora oggi sta scommettendo sul fatto che noi perdiamo la nostra lucidità. Ma noi gli abbiamo provato che sbaglia e lo proveremo ancora". Sunak chiederà anche una nuova carta della Nato che "dimostri che noi rimarremo al loro fianco (degli ucraini, ndr.), pieni di volontà e abilità di aiutarli e difenderli ancora".
Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg parlerà oggi da Monaco, ricordando come l'invasione russa dell'Ucraina abbia messo in luce i pericoli dell'eccessiva dipendenza dell'Europa dai regimi autoritari e dovrebbe servire da lezione. "Non dovremmo commettere lo stesso errore con la Cina e altri regimi autoritari", dirà Stoltenberg secondo un'anteprima del suo discorso visionata da Afp.
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, invece "manderà un messaggio" all'omologo russo Vladimir Putin quando parlerà a Varsavia. Nel discorso di Biden in Polonia martedì, lo stesso giorno in cui Putin parlerà a Mosca, a tre giorni dall'anniversario del 24 febbraio, commemorerà la partnership tra i Paesi della Nato e quello ucraino.
Martedì Biden atterrerà a Varsavia e incontrerà il presidente polacco, Andrzej Duda.
Mercoledì incontrerà i leader dei Nove di Bucarest, un gruppo di membri della Nato dell'Europa orientale: Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia.
E la prossima settimana il presidente statunitense parlerà al telefono con i leader di Gran Bretagna, Francia e Italia, ha dichiarato la Casa Bianca. Mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz sarà a Washington il 3 marzo.