
Dopo l’approvazione lampo del decreto legge con cui il governo ha cancellato in sol colpo le cessioni dei crediti dei bonus edilizi e la levata di proteste del settore edile, c’è stato un confronto a Palazzo Chigi tra l’esecutivo e l’associazione delle banche Abi, Cdp e Sace, per trovare una soluzione alle esigenze avanzate dai diversi attori in campo e alle eventuali decisioni di Eurostat sui conti pubblici. L’obiettivo del governo è trovare delle risposte per risolvere il problema dei crediti incagliati dei bonus immobiliari (Superbonus e bonus edilizi), coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Tra le ipotesi, le compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca, e lasciare in secondo piano l’idea di una cartolarizzazione, anche questa accolta da forti critiche.
Se però sulla cessione dei crediti per il lavori non ancora comunicati con la Cila il governo sembra assai fermo e potrebbe aprirsi solo a piccole deroghe, in particolare per la ricostruzione nelle aree colpite da sisma o per gli incapienti, per quanto riguarda invece i costi strettamente collegati alle eventuali decisioni di Eurostat sui conti pubblici, le modifiche potranno arrivare solo durante il confronto parlamentare sul decreto Superbonus. E intanto si prefigurano garanzie pubbliche da parte di Sace e l'acquisizione di crediti anche da società controllate pubbliche.
Ma vediamo tutte le ipotesi in campo.
L'intervento di Cdp
«Un intervento di Cdp è una delle ipotesi allo studio», ha dichiarato il viceministro al Mit Edoardo Rixi. E a confermare l’ipotesi della cartolarizzazione anche Alessandro Cattaneo, presidente dei deputati di FI: «Stiamo lavorando per risolvere, una volta per tutte, il problema dei crediti incagliati, perché le 25mila imprese edili coinvolte rischiano il fallimento. La cartolarizzazione? E’ una possibilità che stiamo studiando con il Mef, con gli esperti del settore».
Sace per rafforzare le garanzie pubbliche
La Sace potrebbe essere chiamata a risolvere il problema della cessione dei crediti passate in modo tale da rafforzare le garanzie pubbliche. Al fine di consentire lo smaltimento dei crediti incagliati sul tavolo ci sono due proposte: la prima è cartolarizzazione, che è uno strumento di mercato, che però al momento sembra essere stata messa da parte; e la seconda: la compensazioni tra crediti e debiti fiscali, che è uno strumento di finanza pubblica ed è quella su cui punta il governo.
Compensazioni tramite i modelli F24, l'ipotesi di Abi e Ance
Le compensazioni F24 è l'ipotesi avanzata sia dall’Abi e sia dai costruttori dell’Ance, che hanno chiesto al governo anche di sollecitare l’acquisto di crediti da società pubbliche controllate dallo Stato. In base a tale ipotesi, spiega oggi Il Sole 24 Ore, le banche, che non possono più acquistare nuovi crediti perché hanno esaurito lo spazio di ’smaltimento’ fiscale nei prossimi anni, potrebbero scaricare i debiti compensandoli con gli importi dei pagamenti fiscali fatti dai clienti con i modelli F24 ai propri sportelli. E ciò avrebbe comunque un costo immediato per lo Stato.