Da Kiev ad Arcore

Frecciate di Zelensky a Berlusconi, Mosca lo difende. Meloni tiepida

Da Forza Italia rimproverano alla premier di essere stata poco esplicita nella difesa del Cav dopo l’affondo del presidente ucraino in conferenza stampa

Frecciate di Zelensky a Berlusconi, Mosca lo difende. Meloni tiepida

Per due giorni Biden e Meloni si sono avvicendati tra Varsavia e Kiev, nei giorni in cui ricorre il triste primo anniversario dall’inizio dell’operazione militare speciale da parte della Federazione Russa, per sostenere, davanti agli occhi di tutto il mondo, il pieno sostegno dell’Occidente e degli alleati Nato all’Ucraina.  

Meloni, al suo primo viaggio ufficiale nella capitale ucraina, durante la conferenza stampa con il presidente Zelensky ha risposto con lucidità e fermezza alle domande dei giornalisti ed ha dovuto fronteggiare, e anche tradurre in inglese per problemi audio, la domanda su Silvio Berlusconi, in riferimento alle esternazioni dell’ex premier in cui pochi giorni fa aveva dichiarato che fosse stato lui il presidente del Consiglio non sarebbe mai andato a Kiev, aggiungendo poi giudizi negativi diretti sulla persona del presidente ucraino. 

 

"Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata dai missili, mai siano arrivati con i carri armati nel giardino di casa sua, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare o la moglie dovuto cercare da mangiare e tutto questo grazie all'amore fraterno della Russia. Io auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non sostiene l'Ucraina, ma la nostra è una grande  tragedia che va capita. Voglio che vengano qui a vedere con i propri occhi, vedano la scia di sangue che hanno lasciato". Ha risposto piccato il presidente Zelensky.

 

Intanto l'eco delle frecciate del presidente Zelensky arrivano immediatamente ad Arcore. Berlusconi dicono sia molto irritato ma nessuna nota ufficiale. Trapela solo una frase che il Cav direbbe sempre ai suoi «Non è vero che non conosco la guerra da ragazzino sono stato sfollato anche io, gli orrori della guerra li ho vissuti». Ma più per le parole usate del leader ucraino, a non andare proprio giù in Forza Italia, è stata la reazione della presidente del Consiglio: la sua difesa di Berlusconi viene percepita come troppo tiepida e poco esplicita. Inappropriata, dopo un affondo che suona particolarmente sgarbato per il richiamo fatto da Zelensky alle corresponsabilità altrui: "Diversi leader hanno diritto di pensiero, il vero problema è l'approccio della società italiana che a quel leader ha dato un mandato", ha detto il presidente ucraino.

 

Da Mosca arriva però il pieno sostegno a Berluconi dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova che commenta su Telegram le critiche del presidente ucraino al leader di Forza Italia. Zakharova ricorda quanto detto da Berlusconi sui bombardamenti alleati su Milano quando era bambino, e poi conclude: "In modo banale Zelensky ha paragonato il proprio regime a quello fascista e l'operazione militare speciale russa alle azioni degli Alleati nella Seconda guerra mondiale. Gli è scappata la verità".

 

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