
Dopo la storica visita a Kiev e il discorso di Varsavia di Joe Biden, gli Usa hanno ora davanti a loro una doppia sfida: mantenere compatto il fronte occidentale e della Nato dinnanzi all’aggressione russa e riprendere in mano i legami, fortemente compromessi dopo la vicenda dei palloni-spia cinesi, con la Cina. Il rapporto tra le due super potenze potrebbe però essere potenzialmente compromesso visto il tentativo fallito del segretario di Stato Antony Blinken di ritrovare un’intesa con la Cina per il tramite Wang Yi , a margine della Conferenza per la sicurezza di Monaco ma soprattutto ora che i servizi segreti americani hanno reso pubblico il sospetto che Pechino stia fornendo a Putin materiale utile per il conflitto sul campo.
Il rappresentante cinese Wang, al termine di un lungo tour che lo ha portato in Francia, Italia, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, e in Ungheria, è volato nella capitale russa dove è stato accolto con tutti gli onori riservati ai leader di stato, per anticipare i contenuti del «piano di pace» che dovrebbe essere illustrato pubblicamente da Xi Jinping, domani 24 febbraio, proprio nel giorno in cui si celebra il primo triste anniversario dell’aggressione putiniana. Nel piano, la Cina ribadirà di non volere una guerra "prolungata" e di voler realizzare "quanto prima" la pace in Europa. E dal momento che per Putin le relazioni con Pechino sono importanti per "stabilizzare la situazione internazionale", il presidente cinese sarà in visita a Mosca "nei prossimi mesi", un'occasione che consentirà alla Cina di ribadire la propria contrarietà all'uso di armi nucleari.
La Casa Bianca a questo punto non ha più dubbi: Pechino si è schierata nel campo di Mosca; la sua «iniziativa di pace» è solo una montatura per aiutare Putin e per questo, non ci sarà alcuna mediazione, visto anche i tentativi falliti di Blinken e Zelensky a Monaco.
E l'atteggiamento cinese, così come è interpretato dagli americani, non consente quindi di parlare di nessun negoziato. D’altronde Biden a Varsavia lo aveva ribadito: «Tocca a Putin fare il primo passo; è lui che ha iniziato la guerra ed è lui che deve finirla». Ma in Europa la stanchezza della guerra, anche nell’opinione pubblica, si sta esacerbando con un fronte dell’est con Polonia in testa e Paesi Baltici, che vuole la vittoria totale di Zelensky con l’espulsione degli invasori russi da tutti i territori occupati, compresa la Crimea. E un fronte Francia e Germania, che più realisticamente non immagina una vittoria totale, in quanto si rischierebbe una risposta devastante di Putin che nelle ultime ore ha anche confermato il rafforzamento nucleare della Russia.
L'"estremismo" di Biden per forza di cose dovrà dunque essere mitigato qualora intenda cercare veramente un negoziato per una pace che sia giusta per l'Ucraina, senza far arrabbiare troppo Mosca.