Il naufragio sulle coste calabresi

Cutro, l’indignazione di Mattarella per l’ennesima strage di migranti

Monito del Capo dello Stato all’Ue: “Si assuma finalmente in concreto la responsabilità”. Finora sono 62 le vittime recuperate, tra cui anche bambini

Cutro, l’indignazione di Mattarella per l’ennesima strage di migranti

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella difronte alle terribili immagini delle immane tragedia palesata ieri mattina davanti alle coste calebresi, ha espresso indignazione e profondo "dolore" per il naufragio a Cutro, sollecitando "un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico". È altrettanto indispensabile - ha aggiunto il Capo dello Stato - che l'Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie. 

Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola profondamente colpite dall'ennesima strage di migranti in mare, hanno chiesto di "raddoppiare gli sforzi per il Patto sulla migrazione e l'asilo e per il Piano d'azione sul Mediterraneo centrale" e il "bisogno di regole comuni e aggiornate che ci permettano di affrontare le sfide della migrazione". "Esistono piani per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione - ha aggiunto Metsola -. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì".

                   

Il naufragio e le vittime

Quello che è successo ieri mattina nelle acque vicine alla costa di Crotone è certamente un film già visto che non si è riusciti ancora una volta ad evitare. Il barcone pieno zeppo di gente e scafisti senza scrupoli che pur di non finire nelle mani della polizia, hanno preferito buttare nella acque fredde e agitate dello Jonio, decine di migranti in modo da alleggerire lo scafo ed essere più veloci a fuggire.

A causa del maltempo, del vento e delle alte onde, il barcone si è poi spezzato lasciando in balia del mare quelle povere persone spaventate e infreddolite. Oggi si continua a contare le vittime di un ennesimo naufragio andato male sulle coste italiane, i corpi recuperati sinora sono 62, 81 le persone salvate ma sulla carretta del mare partita stavolta dalla Turchia probabilmente erano ammassate 250 persone, tra cui tanti bambini. Tra i corpicini ritrovati anche quello di un bambino di pochi mesi e due gemellini.

 

Le indagini

In base alle indagini condotte dalle autorità, i migranti provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza partito dalla Turchia con un caicco che non ha retto alla forza del mare, particolarmente mosso, e si è spaccato a pochi metri dalla costa. 

Fermato uno scafista e altre due persone. Secondo indiscrezioni, con l'accusa di essere stati gli scafisti dell'imbarcazione che ieri all'alba si è spezzata sulla costa di Cutro, nel Crotonese, sono state fermate tre persone di nazionalità turca.

 

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