
Il tragico naufragio di migranti avvenuto sulle coste calabresi domenica scorsa all’alba ha provocato finora 64 vittime, tra cui tre bambini piccoli e una ragazza di 14 anni. Il bilancio potrebbe però essere molto più alto, visto che le diverse testimonianze dei sopravvissuti parlano di circa 200 migranti a bordo e, 81 sono tratti in salvo. Per cui, mancherebbero ancora all'appello ancora una decine di persone.
La Procura di Crotone ha aperto un'inchiesta per omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, mentre cresce il numero degli scafisti arrestati, ad oggi sarebbero quattro. Il viaggio - secondo sempre le testimonianze raccolte dagli investigatori - ogni migrante avrebbe pagato 8mila euro per arrivare in Italia.
Per oggi, come ha annunciato il presidente della regione, Roberto Occhiuto, in Calabria è stata indetta una giornata di lutto "in segno di cordoglio e solidarietà" con le vittime.
Strage di migranti a Cutro, le accuse incrociate
Se dunque il lavoro dei soccorsi e della macchina investigativa proseguono nel loro lavoro, proseguono anche le accuse e le polemiche incrociate tra opposizione e maggioranza per chi doveva fare e non ha fatto.
Giorgia Meloni parla dell’ennesima strage di migranti riportando alla ribalta il fenomeno delle migrazioni e i ritardi dell'Unione Europea. Raccogliendo anche il sentiment del presidente della Repubblica che all’indomani del naufragio aveva dichiarato: "E' ora che l'Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie".
“L’unico modo per affrontare seriamente e con umanità questa materia è fermare le partenze e su questo sì, serve un'Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità agisca e in fretta - dice la Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni - ed è la ragione per la quale oggi stesso - ieri ndr - ho inviato una lettera al Consiglio europeo e alla Commissione europea per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all'ultimo Consiglio europeo".
Il ministro Piantedosi torna a parlare del naufragio di Cutro, dopo che le sue parole, a poche ore dalla tragedia, avevano destato un vespaio di polemiche e critiche. "La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vite dei propri figli", aveva detto il titolare del Viminale. "E' uno schiaffo alle vittime", avevano invece sottolineato le opposizioni.
"Un misto di cinismo e assenza di rispetto - sono state le parole di Angelo Bonelli, di Verdi e Sinistra - provo vergogna io per lui che le ha pronunciate". Duro anche Gaetano Amato (M5S): "la colpa secondo lui è tutta di chi parte, ignorando le ragioni che spingono a fare una scelta così rischiosa. Per la neo segretaria del Pd, Elly Schlein, quella di Crotone è "un'altra strage che pesa sulle coscienze di chi pochi giorni fa ha approvato un decreto che impedisce i salvataggi in mare quando occorrerebbero vie legali di ingresso in Europa".
La replica del ministro dell'Interno: "Io penso che il messaggio debba essere chiaro: chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma", ha precisato il ministro Piantedosi, ricordando di essere andato "subito sul luogo della tragedia per testimoniare il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti a nome mio e di tutto il governo".
"Credo che tragedie come queste impongano un grande rispetto nei confronti delle vittime, però trovo vergognoso che esista un livello così alto di strumentalizzazione".
Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro ha poi sottolineato come non ci sia "alcun legame tra le nuove regole e il possibile aumento di morti in mare. Nella rotta presidiata dalle Ong non si è verificato alcun evento che non sia stato adeguatamente fronteggiato da Capitaneria e guardia di finanza".
Migranti, l'incontro Roma-Parigi
Il ministro Piantedosi dopo avere incontrato a Parigi l'omologo francese, Gérald Darmanin, ha fatto sapere che “abbiamo condiviso propositi e progetti di lavoro congiunto molto interessanti. Fino a immaginare missioni congiunte in Paesi di fondamentale importanza come Tunisia e Libia”.
Il ministro francese in un tweet ha spiegato: “è essenziale che le discussioni europee accelerino affinché i flussi migratori siano controllati meglio. Il dramma avvenuto domenica al largo dell'Italia sottolinea l'urgenza di una soluzione”.