La strage di migranti

Meloni e l’assist ‘evangelico’ dal Papa contro polemiche e Piantedosi

Il ministro dell’Interno riferirà, senza Salvini, alle Camere sul naufragio di Cutro che ha causato 70 vittime. In arrivo nuovi interventi sull’immigrazione

Meloni e l’assist ‘evangelico’ dal Papa contro polemiche e Piantedosi

"Mai più": è l'appello di Papa Francesco all'Angelus di fronte alle strage di migranti avvenuta nella notta di domenica scorsa sulle coste calabresi. Il naufragio di Cutro che ha causato 70 vittime, tra cui 16 bambini e le polemiche intorno alla vicenda dei soccorsi e lo scarica barile tra Frontex, Guardia costiera e Guardia di finanza continua a tenere banco così come la richiesta di dimissioni del ministro dell’Interno Piantedosi da parte delle opposizioni. Il tutto mentre a Cutro, la giornata di ieri è stata dedicata al ricordo, alla preghiera e alla commozione con la Via Crucis sulla spiaggia e la croce costruita con pezzi di legno dello scafo dell'imbarcazione sulla quale hanno trovato la morte di tanti migranti. 

 

L'assist evangelico

E se il Pontefice chiede di fermare gli scafisti e di impedire che "i viaggi della speranza si trasformino in viaggi di morte”, Giorgia Meloni fa sue le parole di Bergoglio trasformandole quasi in un assist "evangelico", e risponde al Santo Padre dicendo: "Impiegheremo tutte le forze necessarie”. Dall'opposizione Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana avverte la premier: "C'è davvero un limite: quando si nascondono le proprie azioni disumane dietro alle parole del Papa si fa un'operazione vergognosa". Dal Pd Giuseppe Provenzano torna invece a chiedere le dimissioni del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e nel dibattito entra anche l'Associazione nazionale magistrati che ribadisce che soccorrere e salvare per lo Stato "è un obbligo".

 

Piantedosi

Per il titolare del Viminale i prossimi giorni potrebbero rivelarsi decisivi per il suo destino politico, visto che già domani il ministro dovrà riferire alla Camera, e il giorno successivo al Senato, sul tragico naufragio di Cutro, in seguito alla richiesta di comparire in Parlamento presentata il 2 marzo scorso nel corso della capigruppo di palazzo Madama da M5s e Verdi e Sinistra. 

Non sarà presente invece il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il quale ha fatto sapere la sua indisponibilità a riferire, lasciando così di fatto al solo Piantedosi il compito di chiarire i punti più controversi della tragedia lungo la costa calabrese il 26 febbraio scorso.

 

Le polemiche dopo il naufragio

La convocazione di Piantedosi arriva dunque a più di una settimana dal tragico naufragio che ha monopolizzato il dibattito politico italiano, con le opposizioni che si sono scagliate contro l’operato e le varie dichiarazioni rilasciate dal ministro dopo l’accaduto, nelle sedi istituzionali come sulla stampa. «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli» aveva dichiarato Piantedosi nella conferenza stampa del 26 febbraio, ribadendo già il giorno successivo, in un’intervista al Corriere, il senso del suo messaggio. «Un messaggio deve essere chiaro: che chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli», aveva spiegato, respingendo al mittente le accuse, bollate come «vuote strumentalizzazioni», ed evidenziando come nelle operazioni di segnalazione e salvataggio «non vi siano stati ritardi voluti, e il solo pensarlo sarebbe offensivo».

Dichiarazioni queste che però non hanno fatto altro che esacerbare ancor di più le opposizioni che dopo aver chiesto più volte le dimissioni del ministro, hanno ufficializzato compatti, dal Pd ai 5 Stelle, da Italia Viva a +Europa, la richiesta. 

 

Nuove misure in arrivo

L'immigrazione sarà il tema che verrà affrontato nel Consiglio dei ministri a Cutro, annunciato dalla premier Meloni, che si dovrebbe tenere non più tardi di venerdì. Tra gli interventi, c'è l'ipotesi di un provvedimento che coinvolgerà più ministeri sotto la regia della premier Meloni, e potrebbe prevedere la rideterminazione dei flussi regolari di migranti, grazie ad accordi di cooperazione con i Paesi di origine che devono combattere le partenze irregolari. Tra le possibili misure anche l'inasprimento delle pene per i trafficanti di esseri umani e nuove procedure per semplificare meccanismi ancora troppo lenti o quasi inestistente come i rimpatri, il sistema di accoglienza, l'istituto della protezione internazionale, ecc. 

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