L’informativa in Parlamento

Piantedosi alla Camera per ricostruire i fatti del naufragio di Cutro

Dopo il richiamo a “scelte concrete” di Mattarella, le polemiche e la richiesta di dimissioni, oggi il titolare del Viminale, riferirà sulla vicenda

Piantedosi alla Camera per ricostruire i fatti del naufragio di Cutro

Dopo la raffica di polemiche e la richiesta incessante di dimissioni da parte delle opposizioni, gli eventi del naufragio di Cutro saranno ricostruiti oggi alla Camera (e mercoledì in Senato) dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, nell’informativa urgente sulla strage di migranti avvenuta la scorsa domenica sulle coste calabresi, in cui hanno perso la vita finora 71 persone, tra cui 16 minori.

 

A sottolineare quanto la tragica vicenda abbia "coinvolto e commosso" gli italiani è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che parlando all'Università della Basilicata, ha chiesto a gran voce che "Il cordoglio si traduca in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell'Italia e dell'Unione europea, perché questa è la risposta vera" da dare dopo la tragedia dei migranti a Cutro. E se intere famiglie lasciano "con dolore" il loro Paese i motivi ci sono. Con chiaro riferimento alle parole pronunciate dal ministro Piantedosi in coferenza stampa a pochissime ore dalla strage. "I profughi afgani ci hanno fatto tornare in mente quanto il nostro Paese ha fatto due anni fa - ha ricordato Mattarella - con la presa del potere dei talebani, per portare in Italia tutti i cittadini che hanno collaborato. Nessuno è stato lasciato, tutti sono stati accolti in Italia. Ci tornano in mente - evidenzia il presidente - le scene dei cittadini che all'aeroporto di Kabul imploravano un passaggio e ci fanno comprendere perché intere famiglie cercano di lasciare la loro terra per cercare un futuro altrove".  

 

Dunque una presa di posizione netta quella assunta dal Capo dello Stato che non ha lasciato indifferente l'esecutivo. Da Palazzo Chigi fanno sapere che il governo sarà presente al completo al Consiglio dei ministri in programma a Cutro: maggiore accoglienza per gli immigrati regolari e guerra aperta ai trafficanti, la linea da affrontare nella riunione, l'inizio di un percorso diverso che soprattutto la premier, pur negando dissidi interni tra il ministro Salvini che pare sia impegnato a chiedere ai suoi di dire di tornare ai decreti Sicurezza dell'epoca Conte e il titolare del Viminale Piantedosi, sembra voglia intraprendere.

 

L'informativa alla Camera

Il titolare del Viminale è dunque chiamato in Parlamento a riferire sui fatti e sui ruoli avuti nella vicenda dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera, attivatesi dopo la famosa comunicazione dal velivolo di Frontex e ricostruendone i vari passaggi e le relative responsabilità di chi agisce in mare secondo il quadro normativo esistente, e chiarire i dubbi sulla gestione dei soccorsi ancora oggetto di dure polemiche.

L’informativa è stata chiesta insistentemente dalle opposizioni, nei giorni scorsi, dopo che sono emersi diversi interrogativi su cosa non ha funzionato nella catena di comando in un intervento che è stato trattato come un’operazione di polizia invece che di Ricerca e soccorso (Sar).  

 

Da Cutro a Bruxelles

"L'Italia non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Non vogliamo più ritrovarci - ha scritto sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni - a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano. Per questo motivo, nel Consiglio dei ministri di giovedì e nel prossimo Consiglio europeo, il governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare". 

 

Ed è per questi motivi che i due appuntamenti di Cutro e di Bruxelles, entrambi in programma giovedì 9 marzo, saranno forse l'occasione giusta per mettere in campo azioni comuni per contrastare le partenze irregolari dei barconi, rafforzare i rimpatri, aumentare con Frontex la sorveglianza dei confini, ricollocamenti dei migranti, e in particolare a Bruxelles verrà anche chiesto con forza di "istituire un meccanismo di solidarietà permanente e obbligatorio che tenga conto delle reali esigenze degli Stati membri".  

 

Altro tema da trattare, il ruolo fondamentale dei Paesi di provenienza dei migranti. Allo studio la possibilità di stipulare accordi bilaterali con i paesi d'origine con meccanismi premiali (per esempio un aumento delle quote sui flussi regolari) per chi è più virtuoso, ovvero chi combatte in maniera più efficace le partenze illegali dai propri territori. "Dobbiamo favorire l'immigrazione regolare - ha spiegato il ministro degli Esteri Tajani -. Possiamo portare decine di migliaia di immigrati regolari in Italia, formati nei loro Paesi, perché le nostre aziende ne hanno bisogno".  

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