
Anche la Georgia diventa un nuovo punto caldo nella guerra Ucraina-Russia e nella difesa di diritti umani. E le proteste scoppiate ieri a Tbilisi dopo che il parlamento georgiano ha approvato in prima lettura un controverso disegno di legge alla russa che prevede l’obbligo per alcune organizzazioni che ricevono finanziamenti esteri di registrarsi come "agenti stranieri”, ne sono una dimostrazione. Immediata la replica dei gruppi per i diritti che hanno criticato la legge in quanto limita le libertà fondamentali nel paese.
La legge controversa
Con “76 voti favorevoli, 13 contrari. Il disegno di legge è stato adottato in prima lettura", ha dichiarato il presidente del parlamento Shalva Papuashvili. Ci dovranno essere ulteriori letture in parlamento prima di diventare una legge effettiva ma sembra che la proposta goda già di un ampio appoggia tra i legislatori georgiani nonostante le critiche a livello nazionale e all'estero.
Ieri migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro la nuova legge e fuori dal parlamento, con in mano la bandiera georgiana e le bandiere dell'Unione europea, hanno detto no a questo provvedimento che sembra una limitazione alla libertà.
La presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, ha espresso il suo sostegno ai manifestanti, in un videomessaggio pubblicato su Facebook, affermando che “il percorso dell'integrazione europea deve essere protetto. Coloro che oggi sostengono questa legge, tutti coloro che oggi hanno votato per questa legge stanno violando la Costituzione. Tutti loro ci stanno alienando dall'Europa", ha detto.
Tuttavia, secondo Human Rights Watch, il Dream Party al governo avrebbe la maggioranza parlamentare anche per superare il veto presidenziale annunciato dalla Zourabichvili: “Ho detto il primo giorno che avrei posto il veto a questa legge, e lo farò", ha detto la presidente nel video.
Le proteste a Tbilisi
All’approvazione del disegno di legge, migliaia di persone hanno manifestato contro l’iniziativa del governo che potrebbe ostacolare le speranze del Paese di legami più stretti con l'Unione Europea.
Sono state lanciate pietre e molotov e le forze di sicurezza hanno risposto con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua.
Il ministero dell'Interno della Georgia ha chiesto ai manifestanti di disperdersi, avvertendo che sarebbero state prese "misure" per riportare la calma. Un totale di 66 persone sono state arrestate e accusate di reati che vanno dal piccolo teppismo e disobbedienza alla polizia, ha riferito oggi l'emittente pubblica del paese First Channel.
Secondo il ministero la protesta è andata oltre il quadro di un'assemblea pacifica e si è trasformata in violenza.
Le critiche al disegno di legge georgiano
Il disegno di legge georgiano è stato diffusamente criticato in quanto pone un potenziale effetto di limitazione della libertà per la società civile georgiana, e in particolare per le ONG e le testate giornalistiche con legami con l'Europa.
"Negli ultimi anni, e soprattutto negli ultimi 18 mesi, la coalizione di governo della Georgia ha compiuto una serie di mosse che sembrano progettate per allontanare il paese dall'Occidente e spostarlo gradualmente nella sfera di influenza della Russia", ha scritto l’ECFR in un rapporto dove attribuisce gran parte della deriva al partito al potere del Dream Party.
Secondo Human Rights Watch e Amnesty International la legge in questione ostacolerebbe i diritti alla libertà di espressione e di associazione nel paese con onerosi requisiti di rendicontazione finanziaria.
“I disegni di legge sugli ‘agenti stranieri’ cercano di emarginare e screditare gruppi e media indipendenti finanziati dall’estero che servono il più ampio interesse pubblico in Georgia”, ha affermato Hugh Williamson, direttore per l’Europa e l’Asia centrale di Human Rights Watch.
In una dichiarazione ufficiale l’UE ha avvertito che la legge sarebbe "incompatibile con i valori e gli standard dell'UE" e potrebbe avere "gravi ripercussioni sulle nostre relazioni".
A febbraio, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha anche affermato che "chiunque voti a favore di questo progetto di legge" potrebbe anche mettere in pericolo le relazioni della Georgia con l'Europa e l'Occidente.
L’ultima considerazione è che l’ex repubblica sovietica finora ha avuto un ruolo di equilibrio tra il sentimento europeista dei suoi cittadini e il suo posizionamento geografico accanto alla Russia. L'ex presidente russo Dmitry Medvedev ha affermato nel 2011 che se la Russia non avesse invaso la Georgia nel 2008, la NATO si sarebbe espansa in Georgia. Ma con il senno di poi, quell’invasione durata solo un paio di giorni, sembra aver avuto lo stesso pretesto usato dal presidente russo Vladimir Putin per invadere l'Ucraina nel 2014 e l'anno scorso, sostiene il think tank European Council on Foreign Relations (ECFR).