
Sono passati 15 anni dal fatidico tracollo del Washington Mutual del 2008. Ed oggi, nel 2023, stiamo assistendo ad un altro grandissimo fallimento di un istituto di credito statunitense quello della Silicon Valley Bank in cui in un solo giorno sono stati ritirati dai conti correnti 42 miliardi di dollari. Oltre un quarto del totale.
Il “bank run”, ossia la corsa al ritiro del danaro dai conti correnti da parte sopratutto dei grandi fondi, degli investitori professionisti, delle Pmi del settore tecnologico, cha spinto la Federal Deposit Insurance Corporation - che garantisce i depositi sui conti correnti -a chiudere l'accesso ai clienti e assumere il controllo del gruppo. Secondo la stessa Fdic l'89% dei 175 miliardi di dollari in depositi non è coperto dalla banca. Ma è solo quando una agenzia dello Stato della California ha posto dei dubbi circa la solvibilità della banca che si è generato e diffuso il panico tra clienti e la corsa al ritiro, visto che la garanzia copre conti fino a 250mila dollari.
L'innesco
Secondo alcune ricostruzioni, la crisi che ha colpito la SIVB sarebbe molto diversa da quella del 2007-2009. La banca infatti era molto fiorente e proprio le sue basse perdite hanno fatto triplicare i depositi dal 2019 al 2021. I depositi per le banche sono però delle passività costose, perché devono offrire dei servizi a quegli stessi clienti e pagare loro anche gli interessi sul deposito. Per pagare le passività e restituire tutti i soldi depositati ai clienti in qualsiasi momento, gli istituti possono utilizzare quei fondi per concedere mutui, fare investimenti ecc.
La Silicon Valley Bank, avendo i depositi triplicati, aveva bisogno di prendere quei fondi il più velocemente possibile e acquistare beni per poterne pagare le passività. Ad un certo punto, dopo una prima serie di ritiri di depositi seguiti al crollo di Silvergrade, uno dei tanti gruppi di criptoasset falliti nelle ultime settimane, la Silicon Valley Bank ha avuto problemi di liquidità e piuttosto che concedere mutui e prestiti ha optato per Trasuries e MBS, attività garantite dal governo degli Stati Uniti ma con obbligazioni della durata di 10 anni.
E la durata è stato l'errore più grande. Secondo gli esperti infatti quando i tassi di interesse salgono, i redditi dimuiscono. La regola è che per ogni anno di durata, ogni variazione del tasso dell'1% influisce sul prezzo dell'obbligazione. Considerando i depositi SVB e la leva di 10:1, la banca si è trovata a pagare 10 dollari per ogni dollaro di capitale proprio. Quando però la Fed ha alzato i tassi, gli asset hanno perso di valoree e le perdite, moltiplicate per la leva, la banca ha annunciato l'intenzione di raccogliere nuovi fondi a causa di nuovi nervosismi dei mercati, e nuovi prelievi dai conti. In pratica non disponeva di ulteriori margini.
L'innesco vero e proprio è partito nella serata di mercoledì da parte della banca, fino a quel momento ritenuta ben patrimonializzata e solvibile, dell'intenzione di reperire 2,25 miliardi di dollari in nuovi finanziamenti, prevalentemente tramite l'emissione di bond. Una decisione che ha colto di sorpresa, negativamente, gli operatori e i clienti.
In poche ore giovedì il titolo Svb ha perso il 60%. E venerdì ha ripreso a collare. Dai quasi 270 dollari di mercoledì è precipitato sotto quota 80 dollari giovedì, e nell'after hours ha proseguito il tracollo ad un valore teorico di 39 dollari.
L'inasprimento della politica monetaria
Sta di fatto che questo disastro finanziario si è verificato nell'ambito di un drastico inasprimento della politica monetaria portata avanti in questi mesi dalla Federal Reserve, in risposta alla galoppante inflazione. Lo scorso martedì pomeriggio, il presidente Jay Powell ha rilanciato la retorica rialzista sui tassi, avvertendo che nel caso in cui tutti i dati lo avessero giustificato la Fed sarebbe stata pronta a riaccelerare gli aumenti sul costo del denaro.
L'autorità federale ha annunciato che i clienti potranno iniziare a ritirare i loro depositi nel pomeriggio di lunedì 13 marzo, ma non ci saranno garanzie per coloro che non si trovano al di sotto la soglia assicurata.