
Scafisti senza scrupoli, imbarcazioni fatiscenti e alla deriva, spesso sono semplici barconi o pescherecci, meteo pericoloso e la presenza di un altissimo numero di migranti a bordo, soprattutto uomini e tanti minori provenienti la maggior parte dal Pakistan, dall'Egitto, dalla Siria e dall'Afghanistan, stanno mettendo in difficoltà sia il sistema di soccorso in mare sia quello dell'accoglienza.
L'ondata di sbarchi
Mentre da oggi, in Italia entra in vigore il nuovo Decreto Flussi, pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale, l’ondata di sbarchi sulle nostre coste non sembra attenuarsi. Dopo una serie di naufragi a ridosso di Lampedusa, stanotte circa 500 migranti sono stati salvati dalla Guardia costiera a 70 miglia a sud di Crotone e trasferiti nel porto calabrese. I soccorsi, in area di responsabilità SAR italiana, sono risultati però particolarmente complessi per l'alto numero di persone presenti a bordo delle imbarcazioni alla deriva, tanto da far richiedere l'intervento anche di una nave della Marina militare. Altre unità della Guardia Costiera sono state invece impegnate nel soccorso ad altri due barconi con un totale di circa 800 migranti a bordo che si trovano, invece, a circa 100 miglia a sudest di Roccella Ionica.
Libia e Tunisia
Partono dalla Libia e dalla Tunisia alla volta di Lampedusa usando la rotta del Mediterraneo centrale.
In due giorni, solo nell’isola siciliana sono arrivate 2.900 persone. L'hotspot è ovviamente strapieno e il Viminale si sta impegnando a svuotare il centro con una serie di trasferimenti verso la terraferma. Altri mille sono stati riportati indietro dalla Guarda costiera tunisina.
La Tunisia è l'osservata speciale per le partenze, già in forte crisi economica, il Paese maghrebino fatica a contenere le centinaia di migliaia di immigrati che si trovano sul suo territorio per tentare la traversata verso l'Europa.