Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme alle più alte cariche dello Stato, ha partecipato alla cerimonia commemorativa del 79° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Dopo aver deposto una corona d’alloro sulla lapide dedicata alle 335 vittime della strage compiuta dai nazisti il 24 marzo 1944 per rappresaglia dopo l'attacco dei partigiani in via Rasella, sono intervenuti il Presidente dell’ANFIM, Francesco Albertelli e Marco Trasciani, Segretario Generale ANIFIM, che ha letto i nomi dei Martiri.
La commemorazione è proseguita con la preghiera cattolica recitata dal Cappellano Militare, Mons. Sergio Siddi e con la preghiera ebraica officiata dal Rav. Riccardo Di Segni, Rabbino Capo della comunità ebraica di Roma.
Al termine della cerimonia, il Presidente Mattarella ha visitato le grotte e il sacrario.
Meloni: “Ferita tra le più profonde, la memoria è un dovere civico”
"Oggi l'Italia onora le vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell'attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani". Ha dichiarato la premier Giorgia Meloni impegnata a Bruxelles per la seconda giornata di Consiglio europeo.
"Spetta a tutti noi - Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell'informazione - ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno", ha concluso la presidente del Consiglio.